Sabato 18 Maggio 2024

14.01.28 Vienna, sala Corte di assiseL’Austria è un Paese tranquillo e con un basso indice di criminalità. Potete dimenticare il portafoglio sul tavolino di un bar e quasi sempre lo ritroverete dove lo avevate lasciato o ve l’avrà messo da parte il cameriere. I pochi casi di cronaca nera, tuttavia, assumono spesso connotati strani, se non addirittura orripilanti: il padre che chiude per 24 anni la figlia in cantina, abusando di lei; la gelataia che fa a pezzi marito e amante e poi li seppellisce in vasche di cemento; i cadaveri di bambini ritrovati chiusi in sacchi di plastica nel seminterrato di un condominio di Innsbruck, per citare gli episodi più eclatanti.

 

Appartiene alla serie dei “casi strani” – ma sarebbe bastato poco perché diventasse orripilante – quello capitato nel marzo a due dipendenti di un supermercato di Vienna. Era mattino presto e nel negozio, appena aperto, non c’erano ancora clienti. Si presentano due giovani, uno dei quali aveva già lavorato nella ditta, e costringono con le minacce i due dipendenti – una donna di 37 anni e un uomo di 31 – a svelare loro la combinazione della cassaforte. Sono subito accontentati. Aprono la cassa e sfilano 8.000 euro in contanti.

 

A questo punto potrebbero essere contenti e andarsene, ma non vogliono aver problemi con i due commessi. Li afferrano e li rinchiudono in un frigorifero per alimenti, come se ne vedono di solito nei supermercati. Il mobile è alto al suo interno 1,65 metri, largo 65 centimetri e profondo poco più di un metro. I due riescono a mala pena a incastrarvisi. Una volta dentro, i rapinatori spingono il frigo con lo sportello contro la parete, in maniera che i due vi rimangano imprigionati, senza possibilità di uscire.

 

La situazione si fa drammatica. I due commessi tentano l’impossibile per liberarsi, puntando i piedi contro la porta. È una questione di vita o di morte. Lo spazio nel frigo è minimo e presto viene a mancare l’ossigeno. La donna perde conoscenza. L’uomo continua ancora per un po’ a lottare.

Poco dopo il miracolo. Arriva una cliente e si stupisce di trovare il supermercato aperto, ma senza che dentro ci sia nessuno. Si mette alla ricerca dei commessi, finché nota il mobile frigo orientato con lo sportello contro la parete e capisce che qualcosa non va. Per i due prigionieri la salvezza giunge appena in tempo.

 

L’episodio, che risale a quasi un anno fa, è stato rievocato in Corte d’assise a Vienna. Sul banco degli imputati è comparso soltanto uno dei due rapinatori, Milos M., 24 anni, perché il complice non è stato rintracciato. I giudici lo hanno condannato per rapina aggravata a 10 anni di reclusione. Un “rischio” lo ha corso anche lui: l’imputazione e la condanna potevano essere per omicidio.

 

Nella foto, l’aula della Corte di assise a Vienna.

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