Domenica 19 Maggio 2024

11.12.29 Maria und Isabella Liebenwein“Sono tante le e-mail che ho ricevuto. Alcuni mi hanno perfino telefonato. Sono stati tutti molto gentili con me”. Maria Theresia Liebenwein, la donna che dall’Austria cerca l’uomo conosciuto quarant’anni fa sulla spiaggia di Jesolo, e da cui ebbe una bambina, è commossa per le risposte giunte al suo appello. Anche se nessuno finora ha saputo darle indicazioni effettivamente utili per ritrovare l’uomo con cui ebbe quel fugace rapporto, è stupita ed emozionata dalla reazione quasi corale dei lettori italiani.

 

Non lo fa per ridare vita a una relazione che ormai non avrebbe più senso, ma per un atto dovuto nei confronti della figlia, cui ha dato un nome italiano, Isabella, e che oggi che ha 40 anni “vuole sapere chi è veramente suo padre”. Un desiderio di riscoprire le proprie radici, che anche Erich Liebenwein – l’uomo che ha sposato sua madre e che le ha fatto da padre in questi anni – asseconda con grande generosità d’animo: “Stiamo cercando da lungo tempo il padre naturale di Isabella. Ci eravamo affidati a un investigatore, ma senza successo. L’appello rivolto attraverso la stampa rappresenta per Isabella l’ultima speranza”.

 

La famiglia Liebenwein vive a Sankt Veit an der Glan, una cittadina di 13 mila abitanti a nord di Klagenfurt, il capoluogo della Carinzia. Erich ha una fabbrica di fuochi d’artificio; Maria Theresia, che oggi ha 64 anni, non lavora. La figlia Isabella è a sua volta sposata e madre di due maschietti, rispettivamente di 9 e di 5 anni; fa la maestra di ballo.

 

Maria Theresia ha ancora vivo il ricordo di quell’estate a Jesolo. “Avevo 23 anni – racconta – ed ero venuta in Italia per lavorare come bambinaia”. Il padre di Isabella lo ha conosciuto così: “Lui faceva il fotografo e aveva ritratto i bambini che tenevo in custodia. Così abbiamo incominciato a parlare, ma non molto, perché io non conosco l’italiano. Come tipo non era male e così è successo quel che è successo”.

 

Finita l’estate e ritornata in Carinzia, Maria Theresia scopre di essere incinta e dà alla luce Isabella: “L’ufficio di assistenza ai minori si era offerto di cercare il padre in Italia, ma io mi sono opposta. Quella mia figlia era così dolce e avevo paura che qualcuno potesse togliermela”. Così Maria Theresia decide di crescere quella bambina da sola e poi con l’uomo che le chiede di sposarla.

 

La storia sarebbe finita così, se Isabella non avesse insistito con il tempo per conoscere il nome del suo vero padre. La madre non ha molti elementi per rintracciarlo dopo così tanto tempo. Il ricordo della persona è incancellabile, ma non quello della sua identità: crede avesse 18 anni, ma potrebbe averne avuto anche qualcuno in più; anche sul nome Roberto non può mettere la mano sul fuoco.

 

Da ciò la scelta di rivolgersi alla stampa, solo a quella italiana, non volendo che la vicenda diventi un gossip per gli organi di informazione carinziani. È “l’ultima speranza”, come afferma il padre adottivo Erich, che aggiunge parole di apprezzamento per gli italiani che hanno risposto all’appello: “Alcune tv hanno perfino invitato Maria Theresia alle loro trasmissioni”.

 

Nella foto, di una quarantina di anni fa, Maria Theresia Liebenwein con la piccola Isabella in braccio.

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