La stagione dei balli in Austria è finita prima ancora di incominciare a causa del Covid-19. Qualche giorno fa aveva dato forfait il ballo dei medici. Lo stesso era accaduto subito dopo per quelli degli avvocati, degli ufficiali, dei farmacisti, dei cacciatori, della stampa. Ieri la notizia choc: anche il leggendario Ballo dell’Opera, “il ballo dei balli”, che si tiene ogni anno la sera del giovedì grasso nel tempio viennese della musica, quest’anno non ci sarà.
Chi non vive in Austria e soprattutto non vive a Vienna non può comprendere il trauma di una simile rinuncia. Il ballo è un elemento importante della vita sociale austriaca e per potervi partecipare senza fare brutta figura ci sono in Austria oltre 100 scuole di danza, che insegnano a tutti a volteggiare al tempo di tre quarti del valzer.
Nel corso della stagione ci sono quasi 500 balli soltanto a Vienna. E poi centinaia di altri in tutti i Länder. Non c’è scuola, caserma dei pompieri volontari, associazione di cacciatori, di contadini, di alpinisti che non ne organizzi almeno uno. Ogni partito politico ha il suo ballo e capita frequentemente che gli iscritti di un partito partecipino anche al ballo del partito avversario, che poi ricambierà la visita. Naturalmente c’era un ballo per ogni “Bataillon” dell’esercito, con ufficiali e sottufficiali in uniforme di gala, come usciti da un’operetta. Ma questa è acqua passata, perché il Ministero della Difesa è al verde e non ci sono più soldi per queste spese extra.
Ma il più importante di tutti i balli dell’Austria, come abbiamo detto, è quello dell’Opera, dove tutto è straordinario: l’allestimento della sala, dove ogni palco, ogni cornice, ogni pilastro gronda di migliaia di orchidee e rose fatte arrivare apposta da remote regioni del globo (una volta le forniva Sanremo, ma ora non più), la musica non è suonata da una band qualsiasi, ma dagli orchestrali della Staatsoper, l’apertura è affidata alle debuttanti in abito bianco lungo e coroncina di Swarovski nei capelli, accompagnate da giovani cavalieri in frac. Straordinario anche il costo del biglietto d’ingresso, per non parlare di quelli per una poltrona o per un palco. Per questo molti dei 7.000 partecipanti preferiscono rimanere in piedi e al buffet si accontentano di un paio di wurstel con senape, che sono quelli che costano di meno nel menu.
L’”Opernball”, tuttavia, non è soltanto un evento mondano. La presenza del Capo dello Stato con signora e del governo quasi al completo gli conferisce anche una valenza politica. A ogni edizione nel palco imperiale (oggi destinato al presidente della Repubblica) compare sempre come ospite un capo di Stato o di governo straniero. E i ministri, a loro volta, colgono l’occasione per invitare colleghi di altri Paesi. Ci sono poi ambasciatori, industriali, finanzieri, artisti, campioni sportivi.
Insomma, il ballo diventa un pretesto di incontro informale, dove non si danza soltanto, ma anche si parla e si intrecciano amichevoli rapporti, che potranno tornare buoni un giorno. I suoni, le luci, i colori creano un’atmosfera speciale, fuori del tempo, che richiama alla memoria la Vienna del famoso Congresso, con le sue interminabili trattative nel tentativo di restaurare un’Europa che non c’era più, accompagnate anche allora da balli di corte. Sembrerebbe tutto molto kitsch, se non fossimo a Vienna, dove anche il kitsch non sembra kitsch.
Si può capire, dunque, che la decisione di cancellare l’edizione 2021 dell’”Opernball” non poteva essere presa autonomamente dal direttore della Staatsoper o dalla “Dame” (c’è sempre una “Dame”) incaricata dell’organizzazione. Il Ballo dell’Opera è un evento di Stato a tutti gli effetti, anche se non lo sta scritto da nessuna parte, per cui l’annullamento è stato deciso dal consiglio dei ministri.
Quanto sia grave e quanto sia costato il provvedimento lo si capisce dal fatto che finora questo ballo era stato cancellato una sola volta nella sua storia: era accaduto in occasione della seconda guerra del golfo, nel 2003, scoppiata proprio alla vigilia della festa. La decisione del governo non è stata facile, ma va messa in relazione con l’allarmante crescita dei contagi. Non passa giorno senza che se ne registrino in qualche scuola, con conseguente chiusura di classi e quarantena per alunni e docenti. Sarebbe stato irresponsabile consentire che il parquet dell’Opera diventasse una nuova fonte di contagio.
Ma il provvedimento avrà anche conseguenze economiche. Dopo il Ballo dell’Opera anche altri organizzatori di balli, in tutto l’Austria, seguiranno l’esempio per non correre rischi. Nella scorsa stagione a queste serate danzanti avevano partecipato 520.000 ospiti, che questa volta resteranno a casa. La Camera dell’economia ha stimato una perdita di fatturato di 151 milioni di euro.
NELLA FOTO, il Teatro dell’Opera di Vienna, trasformato per una sola notte in una immensa sala da ballo. Dopo il valzer di apertura delle debuttanti, tutto il pubblico può scendere sul parquet, con conseguente affollamento incompatibile con le prescrizioni sul distanziamento imposte dal Covid-19.
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