Sabato 18 Maggio 2024

13.09.06 Inceneritore di ZwentendorfNon è vero che l’export italiano sia in crisi. In un settore merceologico siamo campioni: quello dei rifiuti. Ne esportiamo ogni anno 311.000 tonnellate, che non siamo in grado di smaltire nel nostro Paese, ovviamente con costi enormi, se non altro per il trasporto per treno e per nave. Tutta la vicenda ha un risvolto beffardo: i Paesi che accolgono la nostra immondizia non soltanto sanno che cosa farsene, ma addirittura ci guadagnano.

L’argomento torna di attualità dopo la notizia che la Sicilia “esporterà” in Austria i rifiuti che le sue discariche non sono più in grado di accogliere. Un lungo convoglio ferroviario carico di “merce” maleodorante attraverserà su un traghetto lo stretto di Messina, risalirà l’intera penisola, passerà verosimilmente per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia per giungere infine a destinazione in un Paese che, come è noto a tutti, è un campione mondiale della tutela ambientale. Com’è possibile che proprio lì, in quel giardino fiorito delle Alpi, tra laghi di acqua cristallina e balconi grondanti di gerani, proprio lì finiscano i rifiuti di una regione – di un Paese – che al contrario non brilla proprio per avere una natura incontaminata?

Il mistero si svela facilmente andando a guardare dove finiranno i rifiuti siculi: in un inceneritore, probabilmente in quello di Zwentendorf, dove già arrivano rifiuti da Napoli e dalla Campania. Del resto, adeguandosi alle politiche e alle normative comunitarie volte alla riduzione dei rifiuti destinati alle discariche, l’Austria ha da tempo scelto il doppio binario della raccolta differenziata e degli inceneritori.

In base al “Rapporto rifiuti urbani 2014” pubblicato dall’Ispra, oltre il 60% dei rifiuti austriaci vengono differenziati. Di questi, poco più della metà sono destinati al compostaggio, la parte restante al riciclaggio. Il 60% è una buona percentuale, ma non deve sbalordire: in Veneto e in Friuli Venezia Giulia vi sono molti comuni che da tempo superano il 70%. Ciò che non viene differenziato, finisce negli inceneritori che, stranamente, in Austria non inquinano e non sono avvertiti come una minaccia. A Vienna ce ne sono addirittura tre, nel centro urbano, di cui uno a due passi dagli Ospedali generali riuniti. In Carinzia, dove le discariche sono state abolite dal 2003, funziona un inceneritore ad Arnoldstein, a pochi chilometri da Tarvisio, dove ogni giorno fanno la spola un’ottantina di camion con i rifiuti dell’intero Land.

Date le giornate festive, non ci è stato possibile verificare se i rifiuti di Sicilia approderanno ad Arnoldstein, ma tendiamo ad escluderlo: quell’inceneritore è già attualmente utilizzato al massimo delle sue capacità ed, essendo state chiuse tutte le discariche della regione, parte dei rifiuti carinziani devono a loro volta essere “esportati” in altri Länder. È probabile, quindi, che il viaggio dalla Sicilia dovrà essere allungato fino a Zwentendorf, sulle rive del Danubio, poco a monte di Vienna, dove è in funzione un inceneritore più capiente.

L’Austria è attualmente il principale “consumatore” di rifiuti italiani: ne riceve annualmente circa 71.000 tonnellate, che corrisponde al 23% dell’export italiano in questo campo, ponendosi così al primo posto tra i Paesi importatori. Con le nuove spedizioni dalla Sicilia questi dati sono destinati a crescere e a produrre ulteriore reddito. Gli austriaci ringraziano.

In Sicilia, invece, i partiti di opposizione criticano il governatore Rosario Crocetta e parlano di fallimento “di uno dei punti più qualificanti del suo progetto elettorale”. Non è soltanto un fallimento di Crocetta e della Sicilia. È un fallimento dell’Italia, incapace di affrontare una volta per tutte il problema dello smaltimento dei rifiuti, senza pregiudizi ideologici nei confronti degli inceneritori e senza le utopie ambientaliste che vorrebbero un riciclaggio dei rifiuti al 100 per cento. Secondo il citato rapporto Ispra, gli inceneritori (ma sarebbe più corretto chiamarli termovalorizzatori, perché producono calore e/o energia elettrica) svolgono un ruolo determinante in Paesi come la Germania, la Svezia, il Belgio, la Danimarca, i Paesi Bassi, il Lussemburgo, la Francia, la Finlandia e, naturalmente l’Austria, mentre hanno un ruolo marginale o sono assenti nei Paesi più arretrati dell’Est Europa. Noi facciamo parte di questa seconda squadra.

 

NELLA FOTO, l’inceneritore di Zwentendorf, nella Bassa Austria, probabile destinazione dei rifiuti siciliani.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Lascia un commento