Sabato 18 Maggio 2024

15.10.23 Facebook, post di Harald TrettenbreinÈ stata una lunga notte quella vissuta l’altro ieri dalle forze di polizia della Carinzia e dagli uomini dell’esercito, della Caritas e della Croce rossa che sono loro accanto in questa nuova “emergenza profughi”. Probabilmente sarà soltanto la prima di una lunga serie, da quando una parte del flusso migratorio, lungo la rotta dei Balcani, è stato incanalato anche in questo nuovo percorso che da Zagabria porta a Lubiana e poi su, su, lungo il corso della Sava, fino al tunnel sotto le Caravanche, che da Jesenice entra in Carinzia.

La prima stazione in territorio austriaco è Rosenbach, un puntino sulla carta geografica che nessuno fino all’altro ieri aveva mai sentito nominare, se non gli abitanti della Rosental, e che di colpo è diventato luogo di smistamento di una folla di migranti. Il primo treno è arrivato giovedì alle 21.30, con un’ora e mezza di ritardo, e ha scaricato 609 persone stremate dalla stanchezza di un viaggio che durava da giorni. Per la prima volta hanno potuto mangiare qualcosa di caldo e trovare una branda su cui dormire.

Ma il riposo per alcuni è stato molto breve, perché già alle 2 di notte, non appena i bus si erano resi disponibili, un primo contingente è stato trasferito ai centri di raccolta di Villach e di Klagenfurt, da dove più tardi è stato fatto ripartire per il confine tedesco. Nelle ore successive è stata la volta degli altri. Dopo mezzogiorno tutti i profughi giunti a Rosenbach giovedì notte erano già in viaggio verso la Germania.

I centri di raccolta si sono così svuotati, ma soltanto per poco. Nel tardo pomeriggio sono stati trasferiti con pullman dalla Stiria in Carinzia altri 600 dei profughi entrati in Austria attraverso il valico di Spielfeld, che rimane sempre la principale porta d’ingresso dei migranti, da quando il flusso attraverso i valichi con l’Ungheria si è prosciugato. Questo contingente è stato sistemato provvisoriamente a Klagenfurt, in attesa che anch’esso riparta per la Germania.

Altri 600 profughi erano attesi dalla Slovenia, e sarebbero dovuti entrare anch’essi in treno in Carinzia, con destinazione Rosenbach, come quelli del giorno prima. A tarda sera, però, le autorità slovene, che operano in stretto contatto con quelle austriache, non avevano ancora confermato la partenza del convoglio.

A Spielfeld la situazione rimane tesa per i continui arrivi di profughi. La polizia ha riferito che nelle 24 ore tra giovedì e venerdì avevano attraversato il confine in 6.000. E ieri ne sono giunte altre migliaia (si stima 4.000), alcuni su bus, altri a piedi.

All’emergenza vera si affianca quella “inventata”. A diffondere informazioni infondate sono esponenti, anche di spicco, del Fpö, il Partito liberalnazionale, che durante l’intero arco della giornata ha cercato di provocare allarme nella popolazione. La più innocua delle “false notizie” è stata data dal consigliere regionale Willi Korak, che annunciava l’arrivo in Carinzia di 2.000 profughi dalla Slovenia, cioè il quadruplo di quelli effettivamente annunciati, e che altri 12.000 si trovavano a Jesenice in attesa di attraversare il confine (notizia ripresa anche da qualche pagina italiana di Facebook). La più grave viene da Harald Trettenbrein, il quale annunciava in Facebook che “questa notte al passo Loibl  è stato fermato un passeur che aveva con sé due combattenti ricercati dell’Isis”.

La più drammatica era stata data qualche giorno fa dallo stesso segretario regionale dell’Fpö, nonché assessore regionale, Christian Ragger (quello che aveva partecipato con Salvini e altri all’incontro di Tarvisio). Riguardava un misterioso caso di morte in uno dei centri di accoglienza. Sia questa che le altre notizie sono risultate completamente infondate e sono state smentite non dalla polizia, ma dai fatti.

 

NELLA FOTO, il post su Facebook di Harald Trettenbrein, vicecapogruppo dell’Fpö al consiglio regionale della Carinzia. Il testo dice: “Mi è stato appena riferito che questa notte al Loibl (un valico tra Carinzia e Slovenia, nda) deve essere stato pescato un passeur. Dovrebbe aver avuto con sé due uomini, uno dei quali si presume debba essere un combattente dell’Isis registrato e ricercato”. L’intera notizia è risultata falsa. A chi gli chiedeva da dove l’avesse appresa, Trettenbrein ha fatto riferimento a “fonti bene informate”, di cui però non ha svelato l’identità. Il consigliere regionale dell’Fpö ha il diploma di cuoco, ma ha sempre lavorato come operaio in un’azienda di sci, finché ha fatto carriera nel Partito liberalnazionale.

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