Sabato 18 Maggio 2024

15.10.24 Christian Ragger e Christian LeyroutzLa Carinzia ospita già da qualche tempo alcune migliaia di profughi, di varia provenienza. Sono profughi per così dire “stanziali”: hanno chiesto asilo in Austria e sono stati ripartiti in piccoli gruppi in una cinquantina di comuni, per rendere più facile la loro integrazione, ma anche il loro controllo. I risultati di questa operazione sono stati finora positivi.

Ora la Carinzia sta per essere travolta da un nuovo flusso migratorio, che si distingue dal precedente per l’elevato numero di arrivi – svariate centinaia al giorno – e per la determinazione di questi nuovi ospiti a voler proseguire  il viaggio verso la Germania. Sono per lo più siriani, pachistani e afghani – uomini singoli, ma anche interi gruppi familiari – in fuga dalle guerre lungo la rotta dei Balcani. Fino a qualche settimana fa attraversavano l’Ungheria, entrando in Austria attraverso i valichi del Burgenland. Da quando Orban ha eretto una barriera lungo tutto il confine magiaro, i flussi sono stati deviati verso la Croazia e la Slovenia e l’ingresso in Austria avviene principalmente attraverso il valico di Spielfeld, in Stiria, e, da qualche giorno, anche attraverso quello di Rosenbach, in Carinzia.

Per il momento nel Land che confina con l’Italia gli arrivi sono stati di alcune centinaia soltanto (rispetto alle migliaia che invece entrano in Stiria) e la loro “gestione” è stata abbastanza ordinata: sbarco alla stazione di Rosenbach, trasferimento in bus negli edifici un tempo della polizia di frontiera al vicino valico dell’autostrada Villach-Lubiana, registrazione e trasferimento in centri di transito a Villach e a Klagenfurt. Da qui, ripartenza verso la Germania. Il tutto nell’arco di 24 ore.

Cionondimeno la situazione è stata giudicata come una vera e propria emergenza dall’Fpö, il Partito liberalnazionale, che in tutte le recenti elezioni austriache ha trionfato, ma che in Carinzia ha invece subito un tracollo, dopo lo sgangherato governo del Land ai tempi di Haider e dei suoi successori. In una conferenza stampa tenuta dal segretario regionale Christian Ragger (che è anche assessore di opposizione nella giunta del Land) e dal capogruppo in consiglio regionale Christian Leyroutz, è stato sollecitato l’impiego immediato di 1000 soldati per proteggere i confini della Carinzia.

La gestione dell’emergenza profughi da parte dell’attuale giunta Spö-Övp-Grüne (socialdemocratici, popolari e verdi) è stata definita fallimentare. Ragion per cui Ragger ha chiesto per sé l’attribuzione di un “assessorato per la sicurezza”. Lo vuole immediatamente. In caso contrario alla prossima seduta del consiglio regionale presenterà una mozione per chiedere elezioni anticipate. “Noi siamo pronti ad assumerne la responsabilità – ha detto – perché molti carinziani temono per la loro vita a causa della crisi causata dall’arrivo dei profughi”.

Alcune considerazioni. La prima è che la situazione dei migranti in Austria è davvero drammatica, ai limiti del caos, per l’incapacità o l’impossibilità dell’apparato statale di farvi fronte, benché, almeno per il momento, il Paese non debba dare ospitalità a quanti arrivano, ma soltanto provvedere al loro trasferimento in Germania. Le ragioni sono molteplici: vanno dalla scarsità di uomini nelle forze di polizia e nell’esercito (entrambe le istituzioni hanno subito drastici tagli di bilancio negli ultimi anni), alla mancanza di coordinamento (alla vigilanza provvede il Ministero degli interni con la polizia, ai trasporti il Ministero della difesa, alla gestione dei centri di accoglienza i Länder ecc.), all’incapacità del governo di prendere in mano la situazione (un tempo le emergenze facevano capo alla cancelleria federale, mentre dai tempi del ministro Strasser, quello finito in carcere per una tangente, fanno capo al Ministero degli interni).

La seconda è che, se la situazione è drammatica in alcune aree del Paese (Stiria, Vienna, Salisburgo e fino a poche settimane fa il Burgenland), non lo è in Carinzia, dove l’emergenza almeno per ora non è reale, ma provocata semmai artificiosamente dalle notizie allarmistiche (e false) diffuse dagli stessi esponenti dell’Fpö, come abbiamo riferito ieri.

La terza è che la richiesta di Ragger di essere nominato “assessore alla sicurezza” non verrà sicuramente accolta e che la mozione con cui chiederà nuove elezioni non supererà il voto del consiglio regionale, dove l’Fpö è in minoranza. Il fatto che sia stata posta, tuttavia, aiuta a prevedere quale sarà la strategia del partito nei mesi a venire, non molto dissimile da quanto è già avvenuto a livello nazionale: servirsi strumentalmente dell’emergenza profughi, per guadagnare consenso politico. Chiodo scaccia chiodo, si usa dire, e l’opinione pubblica carinziana, di memoria corta come quella italiana, di fronte all’invasione dei profughi dimenticherà facilmente i quasi 10 anni di malgoverno dell’Fpö, che hanno portato il Land alla bancarotta, e potrebbe riaffidare il proprio destino al nuovo pifferaio magico, che ha promesso loro di proteggerli da una minaccia in gran parte inventata.

 

NELLA FOTO, il segretario regionale dell’Fpö Christian Ragger e il capogruppo in consiglio regionale del partito Christian Leyroutz.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Lascia un commento