In Europa non c’è soltanto l’Erasmus che conosciamo e che consente agli studenti universitari di compiere una parte della loro formazione in altri Paesi dell’Ue. C’è anche un “Erasmus” delle scuole superiori, anche se non si chiama così. Gli studenti del penultimo anno possono frequentare istituti dello stesso livello in altri Paesi dell’Unione e vedersi riconosciuti gli studi fatti all’estero, benché non perfettamente coincidenti con quelli nel nostro Paese.
I giovani che si avvalgono di questa opportunità, estremamente utile per la loro crescita culturale e umana, sono molto più numerosi di quanto si supporrebbe. Ce ne siamo resi conto parlando con Davide De Cecco (nella foto), 17 anni, di Passons (Pasian di Prato, Udine). Frequenta il liceo classico Stellini di Udine, sezione linguistica, e al quarto anno ha deciso di fare un’esperienza all’estero. La sua scelta è caduta su Vienna, perché allo Stellini il tedesco è materia di studio, accanto all’inglese. L’Austria gli avrebbe consentito di migliorare la conoscenza della lingua.
Attualmente Davide è iscritto al quarto anno di un liceo linguistico di Purkersdorf bei Wien (lo “Sprachliches Bundesgymnasium”), che si trova nell’immediata periferia occidentale di Vienna. Vi è approdato in un anno scolastico che il Covid-19 ha reso inevitabilmente “speciale”, a cominciare dal calendario. “Abbiamo iniziato già a fine agosto – ci spiega – per recuperare il tempo perso a causa dell’epidemia e si andrà avanti fino alla prima settimana di luglio”.
A Purkersdorf Davide De Cecco ha trovato alloggio presso una famiglia. “Ho preferito questa soluzione all’Internat, ovvero al collegio, perché offriva una maggiore flessibilità di orari. Inoltre, parlando il tedesco in casa, avrei fatto meglio pratica con la lingua”.
Quanto all’inserimento scolastico non ha avuto particolari difficoltà. Per le materie come tedesco e inglese partecipa alle lezioni al pari dei suoi colleghi austriaci. Idem per il latino, materia nella quale la preparazione dello Stellini è evidentemente superiore. Più difficile stare al passo nelle materie scientifiche, come fisica e matematica, che nel “Gymnasium” sono trattate a un livello superiore rispetto al nostro. Ma per queste all’ospite italiano è stato offerto un percorso personalizzato.
Purkerdorf non è lontana da Vienna, che si può raggiungere facilmente con mezzi pubblici. Davide ne ha approfittato più volte alla settimana, per visitare la città (tranne che nei periodi di lockdown). Si è potuto fare così un’idea di come si vive in Austria o, quanto meno, in quest’area di Austria che gravita intorno alla capitale.
“La qualità della vita è molto alta – riferisce Davide – I servizi sono eccellenti, a cominciare dai trasporti pubblici, efficienti e poco costosi per un giovane come me”. Il modo di vivere degli austriaci ha risentito delle restrizioni imposte dal Covid, tuttavia alcune idee Davide se l’è fatte. “Gli austriaci, almeno quelli che ho conosciuto, mi sono sembrati molto legati alla famiglia, più di noi. C’è maggiore attenzione per i bambini, si evita che passino troppo tempo davanti alla televisione e li si protegge dai social-media”.
Davide è rimasto colpito anche dall’atteggiamento più sereno e tranquillo della gente. “L’emergenza Covid, per esempio, non è vissuta con ansia come in Italia. I miei amici italiani sono tutti catastrofisti, mentre le persone che ho conosciuto in Austria vedono la situazione con maggiore ottimismo. Anche i mezzi di informazione, dai giornali alla tv, evitano di drammatizzare le notizie”.
Sarà forse per questo che in Austria non si presta tanta attenzione alle misure di prevenzione dell’epidemia? “In Italia in effetti c’è più disciplina, anche tra i giovani, mentre in Austria si prendono meno precauzioni, forse perché nella prima ondata del Coronavirus noi avevamo avuto più vittime, mentre gli austriaci ne erano stati appena sfiorati. Da alcune settimane però la situazione è cambiata, ci sono stati tanti morti anche qui e la situazione è vissuta in maniera più rigida”.
Come ha affrontato l’epidemia il governo austriaco? “Mi sembra che il cancelliere Sebastian Kurz abbia gestito molto bene l’emergenza, parlando con chiarezza nelle frequenti conferenze stampa ed emanando provvedimenti più chiari e coerenti, senza cambiare idea da un giorno all’altro”.
L’immagine che esce dell’Austria dalle impressioni di Davide De Cecco è molto positiva. Tanto positiva da fargli desiderare di continuare la sua vita in questo Paese? “No, non credo che vorrei vivere stabilmente in Austria. Magari completare gli studi universitari qui, ma a livello culturale preferirei realizzarmi in Italia”.
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