Sabato 18 Maggio 2024

16.08.22 Klagenfurt, stadio di calcio - CopiaAnno 2008. A Udine insorgono dei problemi per l’utilizzo dello stadio di calcio. L’Udinese rischia di non potervi disputare le sue partite casalinghe e cerca altre sedi non troppo lontane dal Friuli, per non rinunciare al sostegno della propria tifoseria. In quel delicato frangente si fa avanti Jörg Haider, governatore della Carinzia. Al termine di una partita allo stadio Friuli offre a Pozzo la possibilità di far giocare l’Udinese nello stadio di Klagenfurt nuovo di zecca.

Ma la squadra friulana non approfitta della “generosità” del Landeshauptmann carinziano, forse perché l’uso dell’impianto transalpino non sarebbe stato propriamente gratuito. E forse anche perché non è tanto l’Udinese ad aver bisogno di uno stadio, quanto Haider ad aver bisogno di una squadra da far giocare in quella sua “cattedrale nel deserto” alla periferia del capoluogo carinziano, da lui fortemente voluta per ragioni di prestigio.

La costruzione di quell’impianto fu un inutile e insensato capriccio, di cui ancor oggi i carinziani pagano le conseguenze, come si evince da un recente – ma tardivo – rapporto della Corte dei conti. La mega struttura fu realizzata in occasione dei Campionati europei di calcio del 2008, organizzati quell’anno da Austria e Svizzera insieme. Le partite dovevano disputarsi in diverse città di entrambi i Paesi: quella inaugurale in Svizzera, a Basilea; la finale in Austria, a Vienna.

Anche Klagenfurt fu scelta – o si fece scegliere, per l’intraprendenza di Haider – quale sede di gioco per tre partite. E per quelle tre sole partite il governo regionale, con la complicità di quello nazionale (che però stava in piedi grazie all’appoggio del partito di Haider), il leader populista fece costruire uno stadio da 32.000 posti. Uno sproposito, ove si consideri che a quel tempo la Carinzia non aveva nessuna squadra nella prima serie e fece finta di averne, acquistando dal Pasching (Alta Austria) i diritti di accesso alla “Erste Liga”, la “serie A” austriaca.

La permanenza nella massima serie è durata molto poco. Ora la squadra carinziana milita nella “Regionalliga”, la terza divisione del campionato austriaco, l’ultima a carattere nazionale. È seguita mediamente da 200 spettatori; gli altri 31.800 posti dello stadio restano vuoti. Dal 2008 ad oggi, a parte le tre partite del Campionato europeo, si sono svolti in quell’impianto soltanto dieci eventi (non di calcio) che hanno richiamato più di 12.000 spettatori.

Il costo previsto della struttura era all’inizio di 67 milioni. La Corte dei conti ha accertato che finora sono stati sostenuti costi per 95,8 milioni, 28,8 milioni in più (+43%). L’onere più grosso (35,8 milioni) è a carico del Land Carinzia, che già è schiacciato dall’immane fardello che il disastro Hypo Bank ha scaricato sulle sue spalle; il resto se lo spartiscono lo Stato e il Comune di Klagenfurt.

L’aumento non previsto dei costi è dovuto al fatto che, al termine del Campionato europeo, lo stadio sarebbe dovuto essere ridimensionato, con la rimozione di parte della struttura e l’eliminazione di 12.000 posti. Ciò non è avvenuto e la gestione di una struttura così grande ha comportato costi maggiori. Ma anche con 12.000 posti in meno lo stadio sarebbe risultato comunque sproporzionato per una squadretta di terza divisione e con un seguito insignificante di pubblico.

 

NELLA FOTO, lo stadio di calcio di Klagenfurt, sovradimensionato per una squadra di terza divisione seguita soltanto da 200 spettatori.

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