Sabato 18 Maggio 2024

Pipe Snowboard Nassfeld Heramgor - CopiaDa dieci giorni ormai oltre 300 cannoni sparano neve artificiale sulle piste di Pramollo-Nassfeld, il polo sciistico carinziano al confine con l’Italia. La neve naturale non manca – era caduta in abbondanza due settimane fa – e altra neve è annunciata grazie alla perturbazione prevista tra domani e domenica. Ma per garantire una buona copertura degli oltre 100 chilometri di piste madre natura va aiutata e a Pramollo si lavora alacremente per garantire condizioni eccellenti all’inaugurazione della stagione turistica invernale, in programma il 7 dicembre.

Il punto sulla situazione del polo sciistico carinziano, uno dei dieci migliori dell’Austria, è stato fatto ieri a Udine, nella sede di Sorelle Ramonda, in viale Tricesimo, nel corso di una conferenza stampa. Sonja Kucher, coordinatrice marketing della regione turistica di cui fa parte Nassfeld-Pramollo, e Livio Fedrigo, portavoce degli operatori turistici (uno dei due soli albergatori sul versante italiano del passo) hanno illustrato l’intera offerta turistica, che comprende 30 tra seggiovie e telecabine e 25 tra rifugi e ristoranti.

Non vi sono quest’anno nuovi impianti di risalita e pur tuttavia sono stati investiti in quota 19 milioni in opere di sistemazione e miglioramento delle piste e di rinnovo della rete idrica che alimenta i cannoni spara-neve. Le aspettative per la nuova stagione sono molto positive e trovano conforto nelle prenotazioni, aumentate del 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Benché sciare stia diventando quasi un lusso (lo skipass giornaliero costa per un adulto 47 euro in alta stagione; lo stagionale 482 euro, con sconto a 444 se acquistato prima del 7 dicembre), Pramollo-Nassfeld continua a richiamare di anno in anno un pubblico crescente, di cui gli italiani rappresentano appena il 3%; gli altri ospiti arrivano, nell’ordine, da Austria, Germania, Cechia, Olanda, Ungheria. Ci riferiamo ai turisti stanziali, che soggiornano a Pramollo (780.000 pernottamenti nella scorsa stagione); la quota degli italiani sale invece sensibilmente se si considerano i pendolari della domenica.

C’è interesse per Pramollo come luogo di vacanza, ma anche come opportunità di investimento. Dopo il magnate russo che tre anni fa acquistò lo storico hotel Edelweiss, un tempo appartenuto ad Arnold Pucher senior, pioniere del polo turistico, ora si è affacciato un altro investitore slovacco, che intende realizzare in prossimità del passo una struttura ricettiva con 1200 posti letto (attualmente i posti letto sono circa 5.000 in quota e altri 7.000 a valle, sul versante carinziano).

Lo stesso investitore è in trattative per entrare nel capitale della Bergbahnen Nassfeld-Pramollo Ag, società che gestisce l’intera rete degli impianti di risalita del comprensorio, acquisendo la quota di Hypo Bank (29%). Come è noto, la banca non esiste più e nella sua quota è subentrata la bad bank Heta Asset Resolution, il cui unico scopo è quella di liberarsene al più presto possibile e al miglior prezzo possibile. Già 5 anni fa si era fatto avanti un operatore turistico tirolese con lo stesso proposito, ma non se n’era fatto nulla, perché lo statuto della Bergbahnen richiede per simili operazioni il voto favorevole del 75% dell’azionariato, che quella volta era mancato.

 Ora le cose potrebbero andare diversamente, anche perché lo stesso investitore sarebbe pronto a mettere del suo per coprire interamente i costi a carico dei privati della telecabina di arroccamento di Pontebba, sul versante italiano del polo sciistico. Come è noto, il progetto si trascina ormai da trent’anni da un rinvio all’altro. L’onere maggiore è a carico della Regione Friuli Venezia Giulia, che tuttavia non intende esporsi prima di aver ricevuto sufficienti garanzie dagli investitori privati. O almeno così dice.

Livio Fedrigo – che da 32 anni è sempre presente alla conferenza stampa di inizio stagione e che in queste 32 conferenze stampa ha sempre sentito annunciare come imminente l’avvio dei lavori di costruzione della telecabina – non è apparso molto fiducioso in proposito. Secondo lui non è una questione di garanzie o di soldi, in quanto “manca la volontà politica da parte italiana”  di realizzare l’opera. L’intervento del nuovo interlocutore slovacco, forse, potrebbe sbloccare la situazione.

______________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

 

Lascia un commento