Sabato 18 Maggio 2024

Un “commando” di 6 attivisti del movimento ambientalista “Letzte Generation” aveva progettato un’incursione nella sala d’oro del Musikverein, durante il Concerto di Capodanno di domenica scorsa. Avrebbero dovuto interrompere i valzer e le polke dei Wiener Philharmoniker per rilanciare il loro allarme sul cambiamento climatico, come avevano già fatto altre volte, bloccando il traffico nelle vie del centro di Vienna. Ma questa volta l’impatto sarebbe stato di gran lunga maggiore, perché la loro irruzione sarebbe stata vista in tutto il mondo.

Il Concerto di Capodanno, infatti, è ritrasmesso da oltre 90 emittenti televisive nei cinque continenti. È probabile che dopo i primi attimi di sorpresa la regia avrebbe interrotto il collegamento in diretta con la sala del Musikverein, mandando in onda immagini di repertorio. Ma l’incidente non sarebbe passato inosservato e tutte le tv del mondo ne avrebbero riferito, ritrasmettendo i pochi frammenti dell’incursione giunti da Vienna.

Non è andata così. La Polizia austriaca si è dimostrata molto più efficiente di quanto ci si potesse immaginare e ha bloccato i dimostranti prima che potessero dare esecuzione al loro piano. Che consisteva nell’entrare nella sala d’oro – quella che tutto il mondo conosce, perché riproposta da ogni angolatura durante tutti i Concerti di Capodanno – e srotolare uno striscione con la scritta “Ancora due anni”, per richiamare la necessità di intervenire subito, entro due anni appunto, con provvedimenti adeguati, onde evitare che la situazione ambientale collassi.

I sei componenti del “commando” erano tutti cittadini austriaci e tedeschi, tre i 26 e i 67 anni. Per passare inosservati avevano indossato un abbigliamento adatto alle circostanze, con giacca e cravatta. Inoltre erano tutti in possesso del biglietto per un posto a sedere.

Questo è l’aspetto che sorprende di più. Si sa che i biglietti di ingresso al Concerto di Capodanno non sono in vendita al botteghino, ma vengono venduti on line, dopo un sorteggio tra i richiedenti, che sono decine, forse centinaia di migliaia. Come avevano fatto a procurarseli gli attivisti della “Letzte Generation”? Sicuramente non partecipando al sorteggio.

La presidenza dei Wiener Philharmoniker tiene a disposizione alcuni biglietti omaggio per ospiti di riguardo. Al concerto di domenica scorsa, per esempio, si sono visti il Capo dello Stato, Alexander Van der Bellen, e il suo predecessore, Heinz Fischer, accompagnati dalle rispettive consorti. Qualche biglietto va ai grandi sponsor dei Philharmoniker, Rolex in testa. Ma è difficile immaginare che alcuni di quei preziosi biglietti fossero stati trafugati per finire nelle mani degli ambientalisti.

Probabilmente non sapremo mai qual è stato il percorso dei biglietti che hanno consentito ai componenti del “commando” di accedere al palazzo del Musikverein, ma il fatto stesso che li abbiano avuti è una dimostrazione di una insospettata capacità di organizzare le loro azioni di protesta.

Soddisfazione per l’intervento della Polizia è stato espresso dal ministro degli Interni, Gerhard Karner. “Grazie alla professionalità delle forze dell’ordine un evento culturale di portata mondiale, come il Concerto di Capodanno, ha potuto aver luogo regolarmente”. Gratitudine è stata espressa anche dai Wiener Philharmoniker: “Con l’intervento della Polizia è stato possibile individuare i sei attivisti ed evitare che fosse disturbato un concerto che è simbolo di unione, speranza e pace”.

Gli attivisti della “Letzte generation” non sono nuovi a iniziative del genere, in luoghi simbolo della cultura musicale. In novembre avevano fatto irruzione nell’Elbphilharmonie di Amburgo, prima di un concerto dedicato a Beethoven. Dal podio del direttore avevano rivolto al pubblico il loro messaggio, per poi andarsene. L’interruzione era durata in tutto 6 minuti.

NELLA FOTO, una manifestazione di protesta di attivisti della “Letzte Generation”, che avevano bloccato il traffico al Praterstern di Vienna.

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