Sabato 18 Maggio 2024

10.08.30 NO ALLA TESSERA DEL TIFOSOSe la “tessera del tifoso” – richiesta da quest’anno per entrare negli stadi – sta comportando qualche problema per gli appassionati italiani del calcio, ne sta comportando molti di più per gli stranieri, che non sono pochi. In Carinzia, per esempio, esiste un Udinese club, che raccoglie circa 200 persone tra soci e simpatizzanti. “Per questi amici austriaci dell’Udinese – spiega Michele De Sabata, dell’Associazione Udinese club (Auc) – procurarsi la tessera è un vero e proprio calvario. Meriterebbero tutti il premio Oscar per la tenacia e la pazienza dimostrate”.

De Sabata sa di che cosa parla. Ce ne ha dato testimonianza Paul Walcher, tifoso di Klagenfurt, che ha sperimentato di persona le complicazioni della burocrazia italiana. “Al tifoso straniero – ci dice – vengono richieste cose assurde, quali il codice fiscale”. Ma Walcher non si è perso d’animo e, seguendo le indicazioni trovate sul sito web dell’Udinese, è sceso a Udine, presentandosi alla sede della società. “Arrivato lì – racconta – ti guardano dicendoti che loro possono fare al massimo le foto necessarie, ma che per il resto bisogna rivolgersi alla Cassa di risparmio”.

Segue telefonata alla banca, dove il nostro tifoso carinziano apprende allibito che serve il codice fiscale. “E dove lo prendo? – si chiede – Per averlo ci vuole la residenza. Ma quale dei tifosi carinziani ce l’ha?” La domanda è retorica. Ma la burocrazia italiana ha questo di bello: che si può aggirare in qualche modo (più sotto spieghiamo uno dei modi). Ma costa tempo e denaro, per i viaggi avanti e indietro tra la Carinzia e il Friuli. Costa tempo anche nelle operazioni in banca. “I poveri impiegati della banca – continua ancora Walcher – ci sottopongono una serie di domande e di moduli da compilare. Ci vogliono le firme, e questo si può anche capire, ma ce ne vogliono ben 8 a testa! Per far questo io e i miei amici siamo stati impegnati dalle 9 alle 16”.

Come a Walcher, la stessa trafila è toccata anche ad altri carinziani che ormai da anni seguono l’Udinese nelle sue partite. A rendere meno gravosa l’operazione ha contribuito l’Associazione degli Udinese club che, per restare nella metafora del Calvario, ha svolto il ruolo della Veronica. L’escamotage adottato è stato quello di offrire il domicilio fiscale nella sede dell’Auc, in via del Sale 9, a Udine, a tutti i carinziani che hanno chiesto l’abbonamento. Stabilito il domicilio fiscale, in 48 ore si può ottenere il codice e con esso presentarsi alla Cassa di risparmio (i carinziani possono farlo a quella di Tarvisio, che è più vicina). Per il rilascio della tessera, su cui può anche essere ricaricato denaro e può servire come strumento di pagamento, occorrono altri 15-20 giorni.

“La tessera del tifoso era giusto istituirla – commenta De Sabata – peccato soltanto che la legge italiana si sia dimenticata dei tifosi stranieri. Grazie a Dio le difficoltà si incontrano soltanto il primo anno, mentre poi sarà tutto semplificato. La soluzione adottata da noi è unica in Italia e ne ha scritto anche la Gazzetta dello Sport”.

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