Sabato 18 Maggio 2024

14.11.25 09 Tavagnacco, troupe Orf all'Hypo Bank; dx Günther Kogler - CopiaDopo oltre un secolo di vita, Hypo Bank non esiste più in Austria. Le sue insegne sono scomparse ovunque, sostituite da quelle di “Austrian Anadi Bank”, il nome che il nuovo proprietario indiano ha voluto dare all’istituto, dopo l’acquisizione. Più che di scomparsa, dovremmo parlare di estinzione, perché il trapasso è stato così rapido, che ricorda l’estinzione dei dinosauri. Del resto, il destino di Hypo Bank era già scritto nel suo marchio, contraddistinto da un ippopotamo, specie animale appartenente a una famiglia anch’essa in via di estinzione.

Del glorioso impero, che sembrava intramontabile, restano ancora le banche controllate nei Balcani (che però saranno vendute entro dicembre al fondo Usa Advent) e Hypo Bank Italia. Pensate un po’, tra un paio di mesi il marchio Hypo sopravvivrà soltanto nel nostro Paese. La circostanza è talmente curiosa che martedì scorso è scesa fin da noi una troupe televisiva dell’Orf di Vienna, che ha dedicato un’intera mattinata a raccogliere interviste ed effettuare riprese dell’imponente palazzo di vetro e acciaio di Tavagnacco, progettato dall’archistar Thom Mayne, sede della direzione generale dell’istituto.

Un palazzo simile, che porta la firma dello stesso architetto, si trova anche a Klagenfurt. Era la “casa madre” a cui facevano capo tutte le Hypo Bank nazionali sparse tra l’Italia e i Balcani. Dal 30 ottobre la holding ha restituito la licenza bancaria e ha cessato di esistere. Il suo posto è stato preso dalla Heta Asset Resolution, una bad bank che si sta facendo carico di tutti i rapporti in sofferenza del gruppo, il cui ammontare è stimato in 18 miliardi di euro.

A questa massa disperata Hypo Bank Italia “contribuisce” per circa 2,3 miliardi: 800 milioni sono già nel patrimonio di Hypo Leasing (che non si occupa di leasing, ma è una bad bank), un altro miliardo e mezzo dovrebbe esserle trasferito, se la Banca d’Italia darà il suo assenso.

L’operazione del trasferimento di tutte le sofferenze in una bad bank ha un unico scopo: liberare le varie Hypo Bank da ogni zavorra – per quelle nei Balcani ciò è già avvenuto, per Hypo Italia si attende l’ok di Bankitalia – in maniera di riuscire a venderle al più presto, come chiede l’Europa, e farla finita. Questo è il dritto della medaglia. Il rovescio è che la massa patrimoniale della bad bank, anche di quella italiana, resterà interamente a carico dello Stato austriaco. Si potrà dir male quanto si vuole di Hypo Bank, ma non dell’Austria, i cui cittadini ora stanno pagando il conto.

 

NELLA FOTO, la troupe dell’Orf di Vienna impegnata nelle riprese alla sede italiana di Hypo Bank, a Tavagnacco. A destra, Günther Kogler, inviato della trasmissione di economia “€co”.

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