Sabato 18 Maggio 2024

12.11.19 Vienna, Tribunale, Estibaliz C., baronessa del gelato 85_513L’assassinio del marito, prima, e dell’amante, poi, le avevano meritato il titolo di “mantide di Vienna”. Dopo averli uccisi, li aveva fatti a pezzi e sepolti in cantina in due vasche di cemento. Una vicenda macabra, che nella ricostruzione che se n’è fatta in Corte d’assise a Vienna, nella prima udienza del processo a carico dell’omicida, ha rivelato nuovi e ancor più raccapriccianti dettagli.

 

Sul banco degli imputati, Estibaliz Carranza, 34 anni, spagnola, accusata del duplice omicidio del marito Holger Holz, 30 anni, e del convivente Manfred Hinterberger, 48. Il primo era stato eliminato nell’aprile 2008, il secondo pochi mesi dopo, ma i due delitti erano stati scoperti soltanto lo scorso anno, quando operai scesi in cantina per sostituire un tubo avevano notato pezzi umani sporgere da un blocco di cemento. La Carranza era fuggita in taxi in Italia ed era stata arrestata un paio di giorni dopo a Udine.

 

Ieri la donna, che durante la detenzione ha dato alla luce un figlio avuto da un nuovo compagno, si è dichiarata colpevole. Nel rispondere alle domande dei giudici è stato un fiume in piena e ha rivelato circostanze e particolari anche non richiesti che hanno sbalordito i presenti. Ha spiegato come aveva fatto fuori i suoi due uomini. Si era procurata una pistola Beretta calibro 22, con cui aveva sparato di spalle al marito, a distanza ravvicinata, mentre sedeva al computer. Per occultarne il cadavere aveva comprato una sega elettrica, con cui aveva sezionato il corpo, riponendo poi i singoli pezzi in un freezer in cantina e versandovi sopra cemento liquido.

 

Nel novembre dello stesso anno una simile sorte era toccata all’amante, divenuto anche lui inviso. Avevano trascorso una serata con gli amici al Museumquartier, per far credere a tutti che andavano d’amore e d’accordo, ma una volta tornati a casa la “mantide” aveva atteso che l’uomo si addormentasse e lo aveva freddato alle spalle. Questa volta, però, forte della precedente esperienza, aveva predisposto in anticipo sega elettrica, cemento in cantina e teli di nailon per proteggere mobili e pareti dagli schizzi di sangue.

 

Ma le vittime sarebbero potute essere più di due. La Carranza ha raccontato di come fosse stata sua intenzione eliminare anche il suo primo amante, in Spagna, manomettendo i freni della sua auto per farlo schiantare o l’impianto termico in cantina, perché morisse in un rogo. Il trasferimento in Germania aveva reso superflua l’esecuzione del piano. Ma anche in Germania le cose si erano messe male per lei. Aveva trovato lavoro in una gelateria di Berlino, ma presto era venuta ai ferri corti con il titolare e aveva progettato di bruciargli l’ufficio. Se il gelataio è ancora vivo e la sua gelateria non è andata a fuoco lo si deve solo al caso: il nuovo “trasloco” della “mantide” da Berlino a Vienna. Purtroppo gli uomini che ha frequentato in questa città hanno avuto meno fortuna.

 

Nella foto, Estibaliz Carranza mentre viene accompagnata nell’aula della Corte d’assise di Vienna.

Lascia un commento