Sabato 18 Maggio 2024

18.10.30 Maltempo in CarinziaContinua l’ondata di maltempo in Austria. Il Land più colpito, come scrivevamo ieri, è la Carinzia, in particolare la Carinzia occidentale (le valli della Drava, del Gail e del Lesach) e il contiguo Tirolo orientale (Lienz e dintorni). L’area si estende a nord dello spartiacque carnico e corrisponde, sul versante meridionale italiano, alle valli carniche, anch’esse particolarmente colpite.

Ma la pioggia ha fatto danni anche altrove. Quelli più rilevanti riguardano Salisburgo e la sua fortezza, sulla rocca che domina la città. Le forti raffiche di vento hanno scoperchiato il tetto dell’armeria, un edificio dove un tempo si trovavano i cannoni e altri strumenti bellici, nella zona sud-est all’interno delle mura. La struttura del tetto è stata strappata via per tutta la sua lunghezza e mandata in frantumi. Specialisti dei vigili del fuoco sono ora al lavoro per rimuovere scandole e brandelli di legno, onde evitare che cadano, ferendo le persone. Subito dopo si provvederà a realizzare una copertura provvisoria, con travi di legno e cartone catramato.

Un altro edificio colpito è la cosiddetta “Schüttkasten”, un tempo granaio di corte e negli anni ’90 del secolo scorso riadattata a servizio del Festival di Salisburgo. L’edificio, che si affaccia sulla Herbert von Karajan Platz, è stato colpito dal vento, che ha aperto uno squarcio nel tetto lungo 7 metri e largo 5. La fortezza ieri è rimasta chiusa ai visitatori. Sarà riaperta oggi, ma vi si potrà accedere soltanto con la cremagliera, perché il percorso pedonale è a rischio.

La bufera di lunedì ha reso necessaria anche la chiusura temporanea della Ferrovia meridionale (quella su cui transitano tutti i treni dall’Italia per Vienna), nel tratto alpino del Semmering. Su questo storico percorso, realizzato a metà ‘800 dall’ingegnere veneziano Karl von Ghega, un treno in transito si è scontrato contro con un albero che il maltempo aveva fatto cadere sui binari, tra Breitenstein ed Eichberg. Gli operai hanno lavorato tutta la notte per rimuovere il tronco e far ripartire il convoglio e la circolazione sulla linea è ripresa ieri a mezzogiorno, ma su un solo binario.

Altre interruzioni del traffico ferroviario si sono avute tra lunedì e ieri sulla linea delle Caravanche (che dalla Carinzia scende in Slovenia), su quella dei Tauri (per Salisburgo) e su quella per Lienz, nel Tirolo Orientale.

La situazione peggiore resta comunque quella in Carinzia, dove non si contano le frane, le strade interrotte, le case rimaste a migliaia senza corrente. La sola nota positiva, in un bilancio catastrofico, è che la Drava e gli altri fiumi non sono straripati o lo hanno fatto soltanto in aree molto limitate: evidentemente le barriere di legno e sacchi di sabbia collocati tra domenica e lunedì nei punti ritenuti più a rischio hanno funzionato.

Ieri mattina il cancelliere Sebastian Kurz ha sorvolato le zone più colpite, per farsi un’idea del disastro. Sarebbe dovuto venire comunque in Carinzia, per partecipare al congresso regionale del suo partito, l’Övp, ma per poter dedicare più tempo all’area colpita dai nubifragi ha anticipato il rientro da un vertice dell’Ue. Oggi vedrà anche il governatore del Land, Peter Kaiser, per valutare le misure necessarie per riparare i danni.

Mentre ottobre si avvia alla conclusione con temperature ancora miti per la stagione, sulla Turracher Höhe, al confine tra Carinzia e Stiria, ha fatto apparizione la prima neve: solo 20 centimetri, per ricordarci che in altri tempi, quando non ci si preoccupava ancora del cambiamento climatico, qui, per la festa dei Santi, già si poteva sciare.

 

NELLA FOTO, una visione aerea della Carinzia sott’acqua.

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