Domenica 2 Giugno 2024

18.11.04 Val Vlentina (Valentintal), foresta devastataLa Carinzia si lecca le ferite dopo tre giorni e tre notti di nubifragi e bufere. I danni sono ingenti. Forse non ammonteranno a un miliardo di euro, come ha stimato per il Veneto il presidente Luca Zaia, ma sicuramente ad alcune centinaia di milioni. L’assessora del Land per i servizi sociali, Beate Prettner, ha diffuso una nota in cui annuncia rapidi interventi finanziari a sostegno di chi è rimasto colpito. Analoghe rassicurazioni erano venute qualche giorno fa dal cancelliere Sebastian Kurz, giunto in Carinzia per partecipare al congresso regionale del suo partito, l’Övp, e, già che c’era, anche per un sopralluogo in elicottero sulle zone alluvionate.

Ma su quali possibilità effettive di intervento pubblico possono contare i carinziani? Su quali, i tirolesi e gli stiriani, anch’essi colpiti dal maltempo, sebbene in misura minore? A frenare gli entusiasmi è intervenuto Gerhard Schöffmann, direttore generale della Landesversicherung della Carinzia (un istituto assicurativo su base regionale, con 120 anni di vita, fondato sulla mutualità; ne esistono analoghi negli altri Länder).

La ragione è molto semplice. Mentre lo scoperchiamento di tetti ed altri danni causati dalle raffiche di vento sono coperti dall’assicurazione, lo stesso non vale per gli allagamenti, che nei giorni scorsi hanno causato i danni maggiori. Ciò dipende dal fatto che non esiste un’assicurazione obbligatoria per questo genere di calamità e i danni quindi non possono essere risarciti. Può intervenire in supporto lo Stato, ma il fondo nazionale accantonato a questo scopo ammonta a 102 milioni soltanto. Non occorre aggiungere altro.

Schöffmann stima che in Carinzia – ovvero nel Land in cui opera la Kärnten Landesversicherung – la sua società potrà erogare risarcimenti  da 30 a 50 milioni. Ma i danni sono per centinaia di milioni. Soltanto quelli agli edifici sono stati calcolati finora in 200 milioni. Per non parlare poi dei danni alle infrastrutture, alle strade, ai ponti, agli alberi abbattuti, all’agricoltura!

Dal governo federale sono stati promessi “aiuti senza ritardi burocratici” (“unburokratische Hilfe”), ma i mezzi a disposizione non sono sufficienti: sono quei 102 milioni di cui sopra. I privati danneggiati possono presentare richiesta di indennizzo ai rispettivi Comuni, che la trasmetteranno al fondo nazionale catastrofi. Sarà poi una apposita commissione a dividere la torta, che appare però fin d’ora risibilmente piccola.

Secondo Schöffmann, che se ne intende, ogni famiglia potrebbe ricevere tra i 10.000 e i 12.000 euro, ma i danni di una casa completamente allagata raggiungono i 100.000 euro. La misura del risarcimento dipenderà poi dall’età dell’immobile. Quelli con più di 30 anni non riceveranno un euro. Gli altri li riceveranno, ma quando? La risposta dello Stato è cosi “unburokratisch” che gli alluvionati di Lavamünd, colpiti nel 2012, sono ancora in attesa di ricevere i soldi.

 

NELLA FOTO, la foresta rasa al suolo nella Valentintal, la val Valentina, sul versante carinziano del gruppo del Coglians, a cui si accede dalla strada che dal passo di Monte Croce Carnico scende a Kötschach-Mauthen.  Le autorità forestali austriache hanno stimato la perdita di un milione di metri cubi di legname, per lo più abete rosso.

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