Domenica 2 Giugno 2024

/mvol1/hires/02/17/07/41/71h.001Di rapinatori travestiti o camuffati se ne son visti di tutti i tipi, con maschera, con baffi, con tuta da operaio, con divisa da poliziotto. Ci sembra, però, che mai prima d’ora qualcuno avesse osato travestirsi da San Nicolò. Qualcuno ora lo ha fatto. Non proprio adesso, ché sarebbe fuori stagione, ma a fine novembre, nei giorni cioè che precedono la festa del santo, che secondo la tradizione – almeno in Austria e nei territori ex austriaci, come Trieste, Gorizia, il Tarvisiano, il Trentino-Alto Adige – porta i doni ai bambini, svolgendo il ruolo che nelle altre province d’Italia hanno invece Santa Lucia, Gesù Bambino, Babbo Natale o la Befana.

Il colpo è stato commesso ai danni di una cartoleria della catena Libro, situata a Klagenfurt, nel sobborgo di Waidmannsdorf, in Dr. Hermann Gasse. Il bandito si è presentato nel negozio solo con la barba di San Nicolò, che gli copriva il viso, senza le vesti sacre del vescovo benefattore, che gli avrebbero impedito la fuga. Dato il periodo dell’anno, tuttavia, è bastata quella sola barba bianca a farlo scambiare per San Nicolò. L’uomo era armato di pistola e, minacciando il personale, si era fatto consegnare i soldi della cassa.

Ci sono voluti nove mesi di indagini per identificarlo e ora la polizia sa chi è: un cittadino sloveno di 37 anni. Quattro giorni prima della rapina in cartoleria aveva rapinato anche un fast-food, facendosi consegnare 500 euro. In quell’occasione non si era travestito da San Nicolò, ma aveva indossato un maglione nero con cappuccio. La descrizione che ne avevano dato i testimoni avevano fatto ritenere che in entrambi i casi si trattasse dello stesso rapinatore.

Nel maggio scorso il Comando di polizia di Klagenfurt aveva svolto indagini su numerosi furti, indipendentemente dai due del novembre precedente, giungendo sulle tracce dello sloveno, che era stato arrestato e processato. Il Tribunale di Klagenfurt lo aveva condannato a 12 mesi di reclusione senza condizionale.

Il confronto fra le rapine per cui era stato condannato lo sloveno e quelle compiute in novembre da “San Nicolò” hanno ora portato la polizia carinziana a concludere che in tutti i casi si tratterebbe della stessa persona, attualmente in carcere.

 

NELLA FOTO, una cartoleria della catena Libro, come quella rapinata a Klagenfurt.

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