Sabato 18 Maggio 2024

21.08.28 Hein-Christian Strache in Tribunale a ViennaIl Tribunale penale di Vienna ha condannato per corruzione a 15 mesi di reclusione Heinz-Christian Strache, ex leader dell’Fpö ed ex vicecancelliere del primo governo Kurz. Al processo nei confronti dell’esponente dell’estrema destra sovranista si era giunti in seguito allo scandalo del video di Ibiza, divenuto pubblico nel 2019, alla vigilia del famoso incontro in piazza del Duomo di Milano degli esponenti del sovranismo europeo. Doveva esserci anche lui a quell’incontro, ma ovviamente non poté andarci. E così Salvini ebbe al suo fianco un sostituto di Strache, quando sollevò il famoso rosario, invocando la benedizione “del cuore immacolato di Maria, che sicuramente ci porterà alla vittoria”. Per il momento il “cuore innamorato di Maria” non ha portato alla vittoria nessuno dei presenti e nemmeno l’assente Strache, la cui carriera politica da quel giorno era definitivamente stroncata.

Nel video ripreso a Ibiza da una telecamera nascosta, erano state registrate le conversazioni notturne tra Strache e una sedicente miliardaria russa, nelle quali il primo prometteva alla sua ospite appalti pubblici in Austria, in cambio di tangenti. Quando due giornali tedeschi avevano reso pubblico quel colloquio, la Procura di Stato anticorruzione aveva aperto un’inchiesta, che però aveva subito accantonato l’ipotesi di reato legato agli appalti promessi. Probabilmente perché all’epoca Strache non era vicecancelliere e nemmeno al governo. Il suo partito sedeva ancora sui banchi dell’opposizione e pertanto le promesse alla finta miliardaria erano un puro “flatus vocis”.

Ma in quella notte fatale, annebbiata dai fumi dell’alcol, Strache aveva detto anche altre cose, che tutti gli austriaci hanno potuto sentire con le loro orecchie, quando il video è stato mostrato in tv. Aveva detto che tutti i partiti in Austria percepiscono tangenti e che tutti gli imprenditori che contano “pagano tutti”. Ignaro di essere ripreso da una “candid camera”, aveva snocciolato anche i loro nomi.

Da questo passaggio della videoregistrazione clandestina si sono mosse le indagini, che hanno portato sul banco degli imputati l’ex leader sovranista. La condanna di ieri non è definitiva. Il legale di Strache ha già presentato appello. Ma, anche se non definitiva, conclude soltanto il primo di una serie di processi, generati da inchieste parallele: tante, quanti sono i casi di finanziamento illecito che Strache aveva menzionato quella notte nell’isola spagnola.

L’imputazione del processo di ieri riguardava i favori che Strache aveva fatto all’amico Walter Grubmüller, titolare della clinica privata Währing di Vienna. Prima da deputato e poi da vicecancelliere, il leader sovranista era riuscito a far inserire l’azienda dell’amico nel Prikraf (Privatkrankenanstaltenfinanzierungsfonds), ovvero nell’istituto che rimborsa gli istituti sanitari privati per prestazioni fornite a persone assistite dalla sanità pubblica. Chi si rivolge a uno di questi istituti non deve sborsare nemmeno un euro, perché a pagare il conto ci pensa il Prikraf. È evidente che essere o non essere riconosciuti dal Prikraf conta molto per gli affari di una clinica.

In cambio del favore ricevuto, Grabmüller aveva versato a Strache prima 2.000 e poi 10.000 euro. Non sono somme ingenti, ma il reato di corruzione resta comunque un reato di corruzione. Strache, come si è detto, è stato condannato a 15 mesi di reclusione, Grabmüller a 12.

 

NELLA FOTO, Heinz-Christian Strache nei corridoi del Tribunale penale di Vienna, dove ieri è stato condannato per corruzione, dopo sei udienze dibattimentali.

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