Sabato 18 Maggio 2024

16-09-26-debora-serracchiani-su-progetto-pramollo-allesame-delle-commissioni-copiaPolo sciistico transfrontaliero di Pramollo: di questo argomento hanno discusso ieri in seduta congiunta le commissioni II e IV del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. La questione è nota: riguarda la realizzazione di una telecabina per collegare Pontebba (e quindi l’intera Valcanale) al polo sciistico di Nassfeld-Pramollo, in territorio austriaco. Se ne parla da trent’anni e dall’esito della discussione avvenuta ieri a Trieste appare chiaro che se ne parlerà ancora per altri trent’anni, senza che a Pontebba si batta un chiodo.

Il nodo della questione, come al solito, è finanziario. L’intervento proposto per legare la Valcanale al polo sciistico carinziano costerà, a spanne, 80 milioni, di cui 40 li metteranno i privati e gli altri 40 milioni il pubblico (peraltro diluiti nell’arco di vent’anni). L’intervento pubblico è sostanzioso, perché copre il 50% dell’investimento, ma non deve sorprendere: nei poli sciistici del Friuli il pubblico ha sempre coperto il 100% di ogni intervento. In ogni caso la prudenza è doverosa. Ma se questo significa rinviare a tempo indeterminato un progetto vien da pensare che qualcosa non funzioni o che qualcuno non voglia che funzioni.

Avevamo scritto altre volte in questo blog che, dopo tanti anni (decenni) di attese, ritenevamo che il progetto Pramollo fosse ormai definitivamente tramontato e che il riparlarne periodicamente fosse una inutile messa in scena. Quanto è avvenuto ieri a Trieste ci ha confermato nella nostra convinzione. Non eravamo presenti alla seduta, ma abbiamo letto la nota diffusa dall’Agenzia regione cronache, che riportiamo qui sotto. Un linguaggio cifrato, allusivo per dire che non c’è “nessun arretramento”, ma che servono “garanzie economiche”, che ci sono “nodi da sciogliere”, per non dimenticare poi “l’argomento delle fidejussioni”, le quali richiedono ovviamente “un approfondimento giuridico”. Insomma, un bla bla senza che si dica con chiarezza che cosa si vuole, che cosa manca e di chi è la colpa.

Buona lettura.

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Sono importanti le garanzie che tutelino l’investimento pubblico. Dunque nessun arretramento, ma l’attraversamento di una fase delicatissima del procedimento amministrativo che impone un opportuno atteggiamento di cautela e di riserbo. Questo il concetto espresso oggi dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dal vicepresidente e assessore al turismo Sergio Bolzonello e dall’assessore alle infrastrutture Mariagrazia Santoro, nel corso della seduta congiunta delle commissioni II e IV del consiglio regionale, che aveva all’ordine del giorno un aggiornamento sul polo sciistico transfrontaliero del Pramollo. Più dettagliatamente sulla procedura che dovrebbe portare alla costruzione di un impianto a fune tra Pontebba e il comprensorio di Pramollo-Nassfeld.

 Com’è stato osservato, a fronte della dichiarazione di pubblico interesse di agosto 2013, del finanziamento del Land Carinzia di fine 2015 e del cambiamento del soggetto che ha acceso il mutuo per la provvista finanziaria (dal privato al pubblico), la Regione ha previsto negli atti che il soggetto concessionario (realizzatore e gestore) di tutto l’intervento deve prestare delle garanzie economiche sulla regolare esecuzione delle opere e sulla continuità della gestione: su questo – è stato sottolineato – la Regione non intende fare passi indietro.

“L’amministrazione regionale – ha spiegato l’assessore Santoro – è impegnata nella redazione del bando di gara: in particolare sulle garanzie previste a carico del privato che realizzerà e gestirà l’intervento all’interno del project financing,  che comprende anche la realizzazione di importanti infrastrutture di valorizzazione turistica della zona”.

Di nodi da sciogliere ha parlato la presidente Serracchiani, la quale ha fatto riferimento all’argomento delle fidejussioni, al centro dell’approfondimento giuridico da parte dell’amministrazione regionale, in quanto a fronte di un ingente contributo del pubblico, è fondamentale che ci siano delle garanzie da parte del privato.

In un’ottica più ampia si è inserito l’intervento del vicepresidente Bolzonello, il quale ha configurato una strategia regionale sul versante del turismo della montagna, che deve puntare anche sulla stagione estiva, mentre non debbono essere ignorati gli effetti dei cambiamenti climatici, che stanno alzando la quota in cui è possibile praticare lo sci senza il supporto dei cannoni per la neve artificiale. Da qui la necessità di rafforzare questo tipo di strutture.

 Sulla ricettività Bolzonello, fra le altre cose, ha sottolineato l’esigenza di adeguare le strutture anche a nuovi tipi di domanda, come ad esempio quella del turismo giovanile legato ai percorsi di mountain bike.

 

NELLA FOTO, la presidente Debora Serracchiani intervistata al termine della seduta congiunta delle commissioni II e IV del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

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