Sabato 18 Maggio 2024

15.10.21 Stiria, profughi su strada federale 67 per GrazÈ Spielfeld ormai il novo varco  attraverso cui i profughi in arrivo dai Balcani mettono piede in territorio austriaco, primo traguardo verso la terra promessa a cui tutti puntano, la Germania. Spielfeld si trova nella Stiria meridionale, al confine con la Slovenia. Da quando l’Ungheria è diventata impermeabile al dilagare dei migranti, tutto il flusso si è spostato qui.

Qui vengono presi in consegna dalla polizia austriaca, per le registrazioni. Non c’è nessun blocco, ma quando, come ieri, ne arrivano troppi in una volta, subentra il caos. Già nella serata del martedì ne erano arrivati in poche ore 4.000, di cui solo una parte avevano potuto trovare riparo sotto le tende, mentre gli altri avevano trascorso la notte all’addiaccio.

Al mattino la situazione si era normalizzata, ma già a mezzogiorno si contavano 4.000 nuovi arrivi, spesso intere famiglie con bambini, intirizziti dal freddo e affamati. In attesa delle registrazioni e del trasferimento in pullman, la Croce rossa ha provveduto a distribuire pasti caldi e coperte. Ma a un certo punto la polizia non è riuscita più a contenere la folla, che premeva per proseguire il viaggio.

Circa 3.000 si sono mossi a piedi lungo la strada B67, in direzione di Graz, nella convinzione erronea che la città fosse vicina. Invano la polizia e i volontari hanno cercato di dissuaderli, riuscendo a convincerne soltanto alcuni. Questa processione verso Graz e la marcia all’indietro di chi ci aveva ripensato strada facendo hanno finito per intasare l’arteria, intralciando il movimento dei pullman che intanto continuavano i loro viaggi avanti e indietro tra il confine e il capoluogo della Stiria.

Per i profughi l’Austria è soltanto un Paese di transito. La loro destinazione è la Germania, ma l’ingresso in questo Paese non avviene più nell’area di Salisburgo, ma attraverso due altri settori di frontiera: quello di Kufstein, nel Tirolo settentrionale, e quelli di Braunau, Schärding, Mühlheim e Kollerschlag, nell’Alta Austria. Alla stazione di Salisburgo, peraltro, c’è ancora una piccola folla di migranti, oltre un migliaio ogni giorno, perché chi non trova posto sui treni o sui bus messi a disposizione dallo Stato e non si rassegna ad attendere, cerca di muoversi autonomamente, pagandosi il biglietto del viaggio e scegliendo la rotta che gli sembra più breve.

Lo Stato austriaco è stato definito in questi giorni “la più grande azienda viaggi” del Paese. Ogni giorno oltre 4.000 profughi mediamente salgono sui treni o sui pullman messi a disposizione da un “coordinamento dei trasporti” che fa capo al Ministero della difesa e a quello delle infrastrutture. La destinazione è sempre la stessa: il confine tedesco che, nonostante le resistenze interne, soprattutto da parte del governo della Baviera, la cancelliera Angela Merkel continua a tenere aperto. Il rapporto di martedì (quello di ieri non lo si conosce ancora) parla di 2.086 profughi che hanno viaggiato in treno e 1.640 su 174 pullman. Dall’inizio della crisi sono ormai oltre 300 mila i migranti che, in un modo o nell’altro, hanno attraversato l’Austria.

 

NELLA FOTO, bambini giunti profughi in Austria seguendo la rotta dei Balcani, in marcia dal confine sloveno verso Graz.

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