Sabato 18 Maggio 2024

14.09.26 Arnoldstein, Notizie senza confini - CopiaOggi dovremmo parlare di noi, giornalisti, e del nostro lavoro. Dovremmo farlo per riferire dell’annunciato incontro che si è tenuto venerdì pomeriggio e ieri mattina ad Arnoldstein, con la partecipazione di giornalisti del Friuli Venezia Giulia, della Carinzia e della Slovenia. Lo scopo – come suggeriva il titolo “Notizie senza confini” – era quello di promuovere una collaborazione transfrontaliera, per favorire la circolazione di notizie tra le regioni contermini, che spesso mancano negli organi di informazione tradizionali.

Parlare di sé mette sempre a disagio e per questo ce la caviamo oggi riportando qui sotto il comunicato diffuso nel pomeriggio dall’Agenzia regione cronache. Ci limitiamo ad aggiungere tre sole considerazioni.

La prima. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, che ha scelto come sede non una località della nostra regione, ma Arnoldstein, che è un luogo simbolo di un confine in cui si incontrano non soltanto tre regioni, ma tre culture differenti dell’Europa: quella latina, quella germanica e quella slava. È stata una scelta opportuna, perché non ha più tenuto conto di quel confine. È andata al di là, come se quel confine non ci fosse più. Forse le notizie stentano ancora a circolare (fortunatamente non in questo blog), ma i giornalisti italiani hanno saputo fare il primo passo nella direzione giusta.

La seconda considerazione è che per la prima volta i giornalisti delle tre regioni si sono incontrati. Non due o tre giornalisti, ma tanti, più di quanto fosse lecito sperare. Un segnale positivo che il ghiaccio è stato rotto e che, se anche non si riuscirà a far decollare una “piattaforma comune per la comunicazione transfrontaliera” – di cui si legge nel comunicato che riportiamo sotto – gli operatori dell’informazione delle tre regioni si sono visti in faccia, si sono conosciuti, si sono scambiati indirizzi e numeri di telefono, con il proposito di collaborare gli uni con gli altri, almeno a livello individuale. Insomma, nulla sarà come prima.

La terza considerazione riguarda la presenza istituzionale. La nostra Regione era rappresentata al massimo livello, dalla presidente Debora Serracchiani. La Carinzia era rappresentata dal presidente del Landtag, Reinhart Rohr. La Slovenia, da un portavoce del governo, Bostjan Lajovic. Ora, se per la Slovenia l’assenza di un rappresentante politico era giustificata da un governo che è ancora in fase di costituzione, dalla Carinzia era lecito attendersi la partecipazione del governatore Peter Kaiser, che invece non ha trovato il tempo di intervenire, benché l’invito gli fosse stato fatto pervenire con mesi di anticipo. Intendiamoci, Rohr è una persona degnissima, ma non rappresenta il governo regionale. E in questo caso contava il ruolo. Le istanze espresse nei due giorni di incontro e riassunte nel documento che riportiamo in parte qui sotto erano rivolte a chi, in ciascuna delle tre regioni, ha responsabilità di governo.

Diamo atto alla presidente Serracchiani di averlo ben compreso e, fra gli impegni di Trieste e di Roma, di aver trovato il modo di non mancare ad Arnoldstein.

 

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Questo il testo diffuso dall’Agenzia Regione Cronache.

 

“Forse abbiamo ancora qualche difficoltà a sentirci veramente europei: una buona informazione, corretta e puntuale, è in grado di farci fare un grande passo in avanti, anche culturalmente”.

Per questo motivo, avvertendo l’esigenza che il cittadino possa disporre di un’informazione veramente professionale, frutto di una reale conoscenza e competenza “dietro la notizia”, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ieri ad Arnoldstein, in Austria, a pochi chilometri da Tarvisio, concludendo l’incontro “Notizie senza confini” (promosso dall’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia), ha assicurato il pieno coinvolgimento dell’amministrazione regionale per lo sviluppo “di una più intensa circolazione delle notizie in ambito transfrontaliero, per rafforzare la conoscenza e l’integrazione fra le Regioni e gli Stati confinanti, ciò anche al fine di creare nuove possibili opportunità di lavoro per i giovani colleghi”, nell’intento di avviare una “piattaforma” comune per la comunicazione transfrontaliera.

È questa, infatti, una delle proposte maturata ieri ad Arnoldstein e fatta propria dai tanti giornalisti italiani, carinziani e sloveni presenti all’incontro in un documento che è stato sottoscritto all’unanimità, come ha sottolineato il presidente dell’Ordine regionale Cristiano Degano. “Un possibile strumento strutturato dedicato all’informazione tra Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia” che, attraverso l’avviato Gect “Euroregio senza confini”, cui oggi partecipano gli stessi Friuli Venezia Giulia e Carinzia, il Veneto, la Regione Istriana (Croazia) e in prospettiva la Slovenia (esiste il limite oggettivo della mancanza di realtà regionali all’interno di questa Repubblica), possa trovare risorse e finanziamenti attraverso i filoni della cultura e della formazione della nuova programmazione dell’’Ue 2014-2020.

Un’ipotesi di lavoro che ha visto l’adesione di Carinzia e Slovenia, con il presidente del consiglio regionale carinziano, Reinhart Rohr, e il portavoce del governo sloveno, Bostjan Lajovic. In questo contesto, ha successivamente confermato la presidente Serracchiani, la Regione Friuli Venezia Giulia sta mettendo mano ad un testo di legge per l’editoria, che potrà essere pronto entro la fine dell’anno in corso, puntando molto proprio sulle attività di formazione.

All’incontro “senza confini” di ieri, mutuando lo slogan coniato per le candidature olimpiche invernali 2002 e 2006 di Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia, hanno partecipato l’europarlamentare Isabella De Monte, i sindaci di Arnoldstein e Tarvisio, Erich Kessler e Renato Carlantoni, il presidente regionale di Assostampa Carlo Muscatello.

 

NELLA FOTO, la presidente Debora Serracchiani, in jeans e scarpe da jogging con punte rosa, assieme al presidente dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Degano, e agli altri rappresentanti istituzionali.

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