Sabato 18 Maggio 2024

14.09.29 Trude Graue, Marco, Reinhart Rohr _92B1994 - CopiaNon tutti gli austriaci sono eguali e non tutti gli austriaci pensano, come la ministra degli interni Johanna Mikl-Leitner, che gli accordi di Schengen vadano sospesi e debbano essere chiuse le frontiere ai disperati del mondo che bussano per chiedere asilo politico e protezione. La Carinzia – invertendo un atteggiamento che in passato l’aveva vista impermeabile all’ingresso di stranieri, clandestini e/o regolari – ora invece ha scelto la strada dell’apertura e dell’accoglienza solidale.

La settimana scorsa il Landtag (consiglio regionale) di Klagenfurt ha respinto a larga maggioranza una mozione dell’Fpö (il Partito liberalnazionale un tempo guidato da Jörg Haider), che chiedeva la chiusura dei confini, per trattenere il flusso crescente di immigrati. E sabato scorso, intervenendo ad Arnoldstein all’incontro dei giornalisti della Carinzia, della Slovenia e del Friuli Venezia Giulia promosso dall’Ordine professionale della nostra regione, il presidente del Landtag, Reinhart Rohr, aveva dichiarato che “la Carinzia non chiuderà i suoi confini, perché l’accoglienza dei profughi che fuggono da guerre e persecuzioni non è compito di ogni singolo Stato, ma dell’Unione Europea nel suo insieme”.

Un messaggio diametralmente opposto a quello lanciato una settimana prima dalla ministra Mikl-Leitner. Ma come va interpretato, considerando che nello Stato austriaco l’immigrazione è materia di competenza federale e non di ogni singolo Land e che quindi la Carinzia non può aprire le sue frontiere, se Vienna invece dovesse decidere di chiuderle? Lo abbiamo chiesto direttamente a Reinhart Rohr.

– Presidente, come mai la Carinzia ha assunto una posizione diversa e opposta a quella manifestata a livello nazionale soltanto una settimana fa?

“Si tratta di una scelta del governo carinziano, fatta propria giovedì scorso dal consiglio regionale, chiamato a votare una mozione dell’Fpö, che proponeva una chiusura delle frontiere. Noi sentiamo il dovere umanitario di accogliere le persone che a causa delle guerre hanno perso tutto e a cui è rimasta soltanto la vita”.

– La Carinzia, però, non può decidere da sola. Serve una decisione a livello nazionale.

“L’importante è sviluppare un programma per lo status dei richiedenti asilo politico. L’aumento del flusso di immigrati pone il problema di evitare eccessive concentrazioni in una sola località, in un solo centro di accoglienza, con conseguenti disagi per la popolazione locale. Non è un problema regionale, ma nazionale. Si deve accogliere queste persone, ma evitarne la concentrazione, per migliorarne le condizioni di vita e favorirne l’integrazione”.

– Quanti sono attualmente gli immigrati?

“ Lo scorso anno sono giunti in tutto circa 26.000 richiedenti asilo politico, di cui 1.560 in Carinzia”.

– Le ripeto la domanda di prima: se la ministra degli interni Mikl-Leitner decide di sospendere Schengen, come può opporsi la Carinzia e mantenere i confini aperti?

“Il tema dell’immigrazione è di competenza nazionale, certo, ma va affrontato attraverso accordi con i governi locali. In questa sede va decisa la ridistribuzione degli immigrati nei vari Länder, in proporzione alla popolazione residente. Se i Länder rispettano questi accordi, anche per la ministra Mikl-Leitner sarà più facile risolvere il problema e non avrà più bisogno di minacciare la chiusura delle frontiere”.

– Però lo ha fatto. Segno che in questo momento alcuni Länder non rispettano gli accordi?

“Attualmente, purtroppo, neanche il 30% dei Comuni austriaci hanno accolto gli immigrati ad essi assegnati. Se lo avessero fatto, il rapporto immigrati/popolazione residente sarebbe di 1 a 200 e il problema sarebbe automaticamente risolto. Ma per garantire l’accoglienza servono infrastrutture, di cui non devono farsi carico soltanto i Comuni prossimi al confine”.

– La Carinzia è in regola con l’accoglienza?

“Con il precedente governo regionale, retto dall’Fpö, l’impegno era assolto al 70%. Ora al 90%. Se tutti i Länder facessero come noi, il problema del flusso di immigrati non si porrebbe nemmeno”.

– Quali sono i Länder “non in regola”?

“Non voglio dirlo, perché la situazione è in continua evoluzione. Anche chi fino ad oggi è stato riluttante a dare ospitalità ai richiedenti asilo politico si sta attrezzando e già domani la situazione potrebbe essere differente”.

 

NELLA FOTO, il presidente del Landtag della Carinzia, Reinhart Rohr, con l’interprete Trude Graue (di spalle) durante l’intervista concessa per AUSTRIA VICINA.

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