Mercoledì 4 Dicembre 2024

Kaernten_Gerdl_SchneeschuhLa stagione dello sci è stata prodiga di neve anche quest’anno, ma avara di giornate davvero serene. Ora che è quasi agli sgoccioli sembra voler mostrare il suo volto migliore, con cieli sereni e temperature miti. Insomma, le condizioni ideali per sciare al mattino (fin che la neve “tiene”) e riposarsi al pomeriggio su una sdraio sotto il sole, confidando in un anticipo di tintarella. La Carinzia punta a chiudere in bellezza la stagione, con offerte convenienti per il portafogli che prevedono combinazioni di soggiorni in albergo, scuola di sci, noleggio dell’attrezzatura e ospitalità gratuita per bambini accompagnati da genitori o nonni. Il ventaglio di proposte è talmente vasto, che non possono essere riassunte. Il consiglio è di consultare i siti web delle singole località e scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Diciamoci la verità: non sarà un’impresa facile. L’offerta è così varia e abbondante, da risultare spesso complicata, anche perché talvolta figurano in rete proposte ormai scadute, che i gestori dei siti non hanno avuto la cura di rimuovere.

Ma l’aspetto economico non è il solo che può far propendere proprio ora per una vacanza sulla neve. Conta anche il fatto che le giornate di marzo e aprile sono le più adatte per tante attività alternative allo sci su pista. A cominciare dallo scialpinismo, cui le montagne della Carinzia offrono condizioni ideali per essere praticato. Dai Tauri alla Carinzia meridionale, dalla Lesachtal alla Lavantal, non si contano gli itinerari di diversa difficoltà che consentono un contatto diretto e intenso con la montagna. In tutta la regione, inoltre, è sempre più diffuso l’escursionismo con le racchette da neve, le cosiddette ciaspe o ciaspole. Partecipando a gite con guide professioniste, come le guardie del Parco nazionale degli Alti Tauri, si possono scoprire tanti segreti della natura e degli animali selvatici e imparare a riconoscerne le tracce.

In molte località sono state allestite piste per le slitte, alcune dotate anche di impianto di illuminazione per le discese notturne. La risalita può essere fatta in taxi (il servizio è disponibile in alcune località), ma la soluzione suggerita è quella di usare le gambe: impagabile il piacere di arrivare magari un po’ affaticati al rifugio che sta in cima ed essere premiati con un piatto tipico carinziano, un buon boccale di birra ed eventualmente un sorso di Glühmost (sidro di brulé), prima di rituffarsi a valle.

Da non dimenticare poi lo sci di fondo. L’intera Carinzia dispone di piste ben tracciate e di una rete di anelli con difficoltà adatte sia a principianti che esperti. Alle quote più basse alcuni tracciati saranno probabilmente scomparsi per lo scioglimento della neve, ma quelli che restano sono in grado di soddisfare ogni esigenza. Chi pratica il fondo spesso lo fa da autodidatta o con i consigli di un amico più esperto. I più esigenti, comunque, troveranno in tutta la regione scuole per apprendere la corretta tecnica dello stile classico o skating.

Un’altra alternativa invernale allo sci da discesa è offerta dagli oltre 1200 laghi carinziani, molti dei quali si trasformano d’inverno in campi di pattinaggio naturali. Quello più noto è il Weissensee, che d’inverno diventa la più vasta pista ghiacciata d’Europa (6,5 chilometri quadrati) e richiama pattinatori da ogni parte del mondo. Naturalmente in marzo e soprattutto in aprile le temperature sono ormai elevate e il ghiaccio dei laghi si scioglie. Ma non c’è alcun rischio: la consistenza della superficie viene costantemente controllata dalla Kärntner Eislaufverein, prima di autorizzare l’accesso.

Un accenno infine all’equitazione. In Carinzia si trovano maneggi collegati ad alcuni hotel. Una cavalcata nella neve in sella ai docili cavalli avelignesi è sempre un’esperienza affascinante. Gli animali sono molto sensibili al terreno e all’ambiente. Anche per questo persino i cavalieri meno esperti possono vivere in sella momenti di grande emozione.

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10.03.13 02 Kötschach-Mauthen, vinoteca dell'hotel Kürschner; Barbara KlaußDOVE ALLOGGIARE. Quel che non manca in Carinzia è la cosiddetta “ricettività”. Tra alberghi, pensioni, camere private non c’è che l’imbarazzo della scelta. Vi sono addirittura alberghi specializzati per la clientela italiana (con personale che parla la nostra lingua, tv in camera con canali Rai, giornali italiani, cena servita fino alle 22, come si usa da noi). [www.carinzia.at]

Se pensate di fare una breve vacanza nella valle del Gail, la più vicina all’Italia, un hotel che merita una visita è il Kürschner di Kötschach-Mauthen. Oltre alla buona cucina e a un’eccellente enoteca, dispone di un’area spa sorprendente. E, inoltre, è un hotel che ha una storia: 230 anni di storia, scritti tutti dalla stessa famiglia Klauß, originaria del Sud Tirolo. L’ultimo capitolo lo sta scrivendo ora Barbara Klauß, degna erede dei suoi predecessori. [www.hotel-kuerschner.at]

CIMG6801DOVE MANGIARE. Anche dal punto di vista gastronomico in Carinzia non si corre il rischio di morire di fame. Un ristorante da visitare, dove il rapporto qualità/prezzo è vantaggioso, è lo Schloss Lerchenhof di Hermagor, all’uscita dal paese lungo la strada per Oberdrauburg. Non è soltanto un ristorante, è un’azienda che produce le cose che poi vengono servite in tavola, dalle verdure alle carni, soprattutto alle carni di maiale. Se capiterete nel giorno giusto, quando il titolare Klaus Steinwender non è troppo preso dal lavoro, vi accompagnerà volentieri in visita alle stalle e al laboratorio in cui nasce lo speck, un prodotto che per la Gailtal è come il prosciutto per San Daniele. Ne fa di vari tipi, tra cui uno speciale allo champagne, stagionato tredici mesi. [www.lerchenhof.at]

Nella foto in alto, escursionisti con le ciaspe sulle nevi della Carinzia. Nelle due foto in basso, Barbara Klauß (hotel Kürschner di Kötschach-Mauthen) e Klaus Steinwender (ristorante Schloss Lerchenhof di Hermagor).

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