Sabato 18 Maggio 2024

09.11.11 01 Klagenfurt, sede centrale di Hypo Group Alpe AdriaMartedì scorso il ministro delle finanze Michael Spindelegger aveva annunciato a sorpresa il “licenziamento” immediato dell’intero consiglio di sorveglianza di Hypo Group Alpe Adria. Il provvedimento è stato reso esecutivo formalmente da un’assemblea della holding che si è riunita ieri, davanti alla quale gli ormai ex consiglieri si sono presentati dimissionari, come se l’uscita di scena fosse stata una loro scelta e non invece una decisione unilaterale del ministro.

 

La stessa assemblea – composta da un solo azionista, vale a dire lo Stato – ha subito dopo deliberato la nomina del nuovo consiglio di sorveglianza. Il nome del futuro presidente era già noto e anche noi ne avevamo dato notizia ieri: si tratta di Herbert Walter, ex direttore generale di  Dresdner Bank. Ora si sanno anche i nomi degli altri consiglieri, che sono stati ridotti a tre: Wolfgang Hartmann, proveniente da Commerzbank, Alois Hochegger (ex direttore della Kärntner Sparkasse, nota anche in Italia per aver aperto senza successo quattro sedi tra Udine e il Veneto, poi cedute alla Südtiroler Sparkasse), Regina Friedrich (ex spedizioniera) e Christine Sumper-Billinger, proveniente dal Bundesrechenzentrums (è una srl dello Stato, che fornisce all’amministrazione pubblica servizi nel campo dell’Information technology).

 

L’assemblea si è svolta in un clima che alcuni testimoni hanno definito “gelido”. I consiglieri uscenti, evidentemente, non avevano gradito il modo con cui erano stati congedati. Non avevano modo di opporsi, per cui nel corso dell’assemblea hanno recitato la loro parte, “mettendo a conoscenza la società – si legge in un loro comunicato – di essersi dimessi con effetto dalla conclusione dell’odierna assemblea ordinaria”.

 

Insomma, sul piano formale sono loro ad essersi dimessi e, per combinazione, tutti nello stesso momento. Se le cose fossero andate veramente così, avrebbero colto di sorpresa il ministro, che li avrebbe pregati di restare in carica almeno il tempo necessario per trovare dei sostituti. Invece il ministro non era affatto sorpreso e i sostituti li aveva già belli e pronti, tanto da nominarli seduta stante e poter dichiarare che l’esonero dei consiglieri uscenti era stato deciso “consensualmente”.

 

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