Dalla prossima stagione sciistica lo skipass a Pramollo-Nassfeld, in alta stagione, costerà 51 euro. Sarà superata così per la prima volta la soglia di grande impatto psicologico dei 50 euro. Non è una sorpresa. Se ne parlava già lo scorso anno, ma gli operatori degli impianti di risalita avevano fatto l’impossibile per tenere le tariffe sotto quota 50. Lo skipass più costoso, così, era stato venduto a 49 euro.
Ma già nello scorso novembre Klaus Herzog, proprietario di alcune seggiovie a Pramollo e capo del gruppo impianti funiviari nella Camera dell’economia, aveva previsto l’aumento per quest’anno. E così è stato.
Le ragioni sono riconducibili ai costi in aumento. Non tanto per far girare seggiovie e cabinovie (i cui costi di gestione potrebbero risultare alla fine diminuiti, grazie al minor prezzo del gasolio), quanto per la messa in funzione degli impianti di innevamento artificiale.
Una volta l’uso dei cosiddetti “cannoni della neve” rappresentava un’eccezione. Si sparava neve artificiale soltanto nei rari periodi dell’inverno in cui era nevicato poco e soltanto per coprire i tratti di pista più esposti al logorio. Oggi, al contrario, si incomincia a sparare prima ancora che la stagione turistica abbia inizio e si continua a farlo in tutte le successive settimane, perché in pratica la neve è diventata merce rara, specie alle quote più basse, causa il riscaldamento terrestre. E la neve artificiale, ovviamente, non arriva gratis.
Come reagiranno i turisti al rincaro? Arriveranno ancora o rinunceranno alla vacanza sulla neve? Va detto che lo skipass a 51 euro rappresenterà una novità per Pramollo e per la Carinzia, ma già nella precedente stagione in 28 altri poli sciistici austriaci, dal Vorarlberg al Salisburghese, quella soglia era stata raggiunta. Naturalmente ciò era accaduto nelle località più rinomate dell’Austria, da Kitzbühel all’Arlberg, da Ischgl a Sölden, dove con lo stesso skipass si può sciare su centinaia di chilometri di piste.
In Carinzia nella prossima stagione lo skipass a 51 euro sarà venduto soltanto a Pramollo e a Bad Kleinkirchheim. Delle altre stazioni sciistiche non si conoscono ancora le tariffe, ma saranno sicuramente inferiori, come lo sono sempre state. Sono comunque prezzi proposti per una clientela meno danarosa. Come si comporterà questa clientela di fronte all’aumento?
I fattori che condizionano questa decisione sono molti e quest’anno potrebbe esserci uno in più: il fattore Covid-19. Proprio l’altro ieri la Germania ha dichiarato “area rischio” l’intero Land Tirolo, per l’alto numero dei contagi. Significa che i tedeschi che vorranno andarci, al ritorno in patria dovranno esibire un test negativo o sottoporsi a una quarantena. Sono elementi di dissuasione molto convincenti, che potrebbero indurre alcuni a cambiare rotta e a puntare sulla Carinzia, dove i contagi attualmente sono molto bassi.
Ma, come abbiamo visto, gli scenari possono cambiare rapidamente e nessuno sa come sarà l’epidemia in novembre, ma nemmeno tra una settimana. Proprio nei giorni scorsi a Hermagor sono stati registrati 13 contagi da Covid-19: un giovedì, gli altri 12 sabato. Sono riconducibili in parte all’accompagnamento a valle di vacche da un alpeggio e in parte ad alcune feste private. Dall’analisi dei contatti, il virus risulterebbe importato dalla Stiria. Cento persone sono attualmente in quarantena.
Finora il distretto di Hermagor era stato risparmiato dal Coronavirus. Dall’inizio dell’anno non un solo caso era stato registrato. Questi 13 di venerdì e sabato sono i primi nella zona e proprio in questa zona si trova il polo sciistico di Pramollo. Quando si dice la combinazione!
________________
Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.