Sabato 18 Maggio 2024

12.08.16 Dietrich BirnbacherI lettori più fedeli di questo blog ormai conoscono Dietrich Birnbacher. È il commercialista di Villach incaricato nel 2007 da Jörg Haider e da Josef Martinz (leader rispettivamente del Bzö e dell’Övp, i due partiti al governo in Carinzia) di esprimere un parere tecnico sulla vendita di Hypo Bank ai tedeschi della Bayern Lb. Per quel parere – espresso prima solo verbalmente e poi trascritto in sei paginette – Birnbacher ricevette un compenso di 12 milioni di euro, poi ridotti a 6 a furor di popolo.

 

Era giustificata una simile parcella o l’importo era esagerato? Ora sappiamo che il compenso era stato appositamente gonfiato – lo hanno confessato nel processo in corso a Klagenfurt lo stesso Birnbacher e Martinz (con loro siederebbe sul banco degli imputati anche Haider, se non fosse nel frattempo deceduto) – con l’intendimento di spartirsi poi la somma tra di loro. Ma nel 2008, allorché scoppiò lo scandalo, la tesi ufficiale era che l’esorbitante onorario fosse pienamente giustificato, perché il Birnbacher aveva svolto un compito che normalmente viene svolto da una banca di investimenti, che anche grazie a lui la vendita della quota di Hypo Bank era andata a buon fine e che “la Carinzia – parole di Haider – era diventata così un Land ricco”.

 

A sostegno di quella tesi era stato chiesto il parere a non meno di 11 esperti tra i più autorevoli in Austria, quali il prof. Christian Nowotny, docente alla Wirtschaftsuniversität di Vienna (la “Bocconi” austriaca), Waldemar Jud, docente di diritto commerciale all’Università di Graz, ai periti giudiziari Thomas Keppert e Gerhard Altenberger, due nomi molto noti, perché chiamati a dire la loro nei più importanti casi giudiziari a sfondo finanziario degli ultimi anni. Intervenendo come “periti di parte”, su incarico della holding del Land Carinzia che aveva pagato la parcella d’oro al Birnbacher, avevano tutti asserito che su quel compenso non c’era nulla da eccepire.

 

Tutto bene, finché un altro perito, Frank Schäfer, scelto dal Tribunale di Klagenfurt in Germania, non ha sostenuto che la prestazione di Dietrich Birnbacher poteva essere compensata al massino con 240.000 euro, un importo 50 volte inferiore a quello effettivamente sborsato dal Land. Aveva ragione lo Schäfer o avevano ragione gli 11 soloni consultati dal Land? Fino a qualche settimana fa il dubbio era giustificato. Non lo è più da quando lo stesso Birnbacher, nel corso del processo, ha ammesso l’assurdità della parcella. A indicare quella somma esorbitante (inizialmente 12 milioni, poi dimezzati a 6) era stato Haider. Lui, Birnbacher, non aveva proposto alcuna cifra. Se fosse dipeso da lui, 200.000 euro sarebbero bastati. Ma, evidentemente, Haider e Martinz puntavano a un importo elevato, perché così sarebbe stata elevata la spartizione del “malloppo” che in seguito avrebbero fatto tra di loro.

 

A questo punto c’è da chiedersi quali siano i criteri con cui i periti austriaci avevano sostenuto invece che la maxi-parcella fosse legittima. Il dubbio che lo abbiano fatto per compiacere il committente (erano pagati dal Land Carinzia per il loro parere) è più che giustificato. Tanto più che oggi si apprende che la loro valutazione della prestazione di Birnbacher era stata fatta alla velocità della luce: in meno di tre giorni, nemmeno il tempo di leggere le carte. Anzi, ad alcuni le carte non erano neppure state consegnate e ciononostante si erano sentiti in grado di affermare che la parcella era adeguata.

 

Per quel parere così sollecito – e comodo per Haider e Martinz – Nowotny aveva incassato 9.600 euro, Altenberger 15.000, lo studio Deloitte 13.050. Non abbiamo notizie degli altri. Ricordiamo che un perito presta giuramento per l’esercizio delle sue funzioni ed è tenuto a esprimere un giudizio veritiero e corretto anche quando interviene per una delle parti. Proprio in base a quei pareri la Procura della Repubblica di Klagenfurt e poi quella di Graz, come abbiamo riferito il 14 agosto in questo blog, avevano ripetutamente deciso l’archiviazione del caso, senza avvertire la necessità di rivolgersi a un perito terzo. Lo hanno fatto soltanto grazie agli esposti presentati a tutti i livelli dal partito dei Verdi.

 

E ora che si conosce la perizia del tedesco Schäfer, confermata dalla confessione in udienza del Birnbacher, come faranno a salvare la faccia i super-periti che avevano giustificato invece la parcella milionaria? Quali spiegazioni potranno dare per il loro abbaglio? Come potranno continuare a svolgere credibilmente la loro funzione di periti in altri processi? Non è escluso che la Procura della Repubblica di Klagenfurt, finora così inerte nel caso Birnbacher, si dia finalmente una mossa e agisca anche nei loro confronti per concorso in infedeltà patrimoniale e favoreggiamento.

 

Nella foto, il commercialista carinziano Dietrich Birnbacher.

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