Sabato 18 Maggio 2024

18.05.22 Aula Internationales Kulturinstitut, ViennaIl mondo è davvero piccolo. L’autore di questo blog ha qualcosa in comune con il primo ministro in pectore (o ex primo ministro in pectore) Giuseppe Conte: abbiamo frequentato entrambi l’Internationales Kulturinstitut di Vienna. Lui nel 1993, io esattamente dieci anni dopo, nel 2003. Non so cosa vi si insegnasse dieci anni prima, ma nel 2003 vi si insegnava soltanto il tedesco: generici corsi di tedesco per generici allievi come me, senza particolari pretese.

L’impressione è che l’istituto fosse frequentato da stranieri (da ciò quell’”internationales”), desiderosi di far pratica con la lingua tedesca, ma anche da immigrati residenti a Vienna, che volevano migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro. Ricordo che nel gruppo di conversazione in cui ero stato inserito c’era una giovane giapponese, che faceva la hostess per l’Austrian Airlines, sulla rotta Vienna-Tokio. C’era poi una ragazza slovacca, che suonava molto bene il pianoforte e viveva a Vienna dando lezioni private, suppongo in nero. Un’altra ragazza era ungherese e faceva la commessa in un negozio di scarpe di Lugner city, centro commerciale per una clientela di livello medio-basso. L’unico allievo non austriaco del corso, a parte il sottoscritto, era una giovane milanese, trasferitasi in Sud Tirolo, per seguire il suo compagno: voleva impratichirsi nel tedesco per integrarsi più facilmente nel suo nuovo luogo di residenza.

L’Internationales Kulturinstitut ha o aveva la sua sede principale sul Ring, proprio di fronte all’Opera di Stato, e una succursale in Bösendorferstrasse, che si trova a due passi dal Musikverein (quello dei Concerti di Capodanno). Sedi decorose entrambe, ma piuttosto modeste, di quelle con stanze senza mobili e senza quadri alle pareti, solo sedie spaiate, lavagne per gli esercizi e un vano con la macchina per il caffè e il distributore di snaks.

È questo istituto che Giuseppe Conte – allora ventinovenne e da pochi anni laureato a pieni voti all’Università La Sapienza di Roma – ha frequentato per apprendere il tedesco. Forse voleva conoscere le basi della lingua di Goethe, per attingere più facilmente alle fonti tedesche della dottrina giurisprudenziale, e questo desiderio di apprendere gli fa onore. Ma da qui ad affermare, come ha fatto nel suo curriculum, di essere andato a Vienna per “perfezionare gli studi giuridici” ce ne passa. L’Internationales Kulturinstitut non è una sede universitaria, dove si tengono master di giurisprudenza, e averlo lasciato intendere nel proprio curriculum, sperando che nessuno andasse a controllare, è stata un’imprudenza imperdonabile.

 

NELLA FOTO, una delle aule dell’Internationales Kulturinstitut di Vienna, dove si insegna il tedesco. Nel sito web della scuola non vi sono altre immagini dell’edificio che ospita i suoi corsi, perché si tratta di un condominio a ridosso del Ring, in cui l’istituto condivide uno o due piani con altri uffici e appartamenti privati.

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