Domenica 2 Giugno 2024

12.11.02 Klagenfurt, Bosco della pace (Friedensforst)Nei dintorni di Klagenfurt è stato inaugurato recentemente il “bosco della pace” (“Friedensforst”, in tedesco). È un cimitero, ma non assomiglia affatto a un cimitero, come quelli che noi conosciamo in Italia e anche in Austria e che in questi giorni dedicati ai defunti siamo soliti visitare.

 

Nel “bosco della pace” di Klagenfurt non ci sono tombe geometricamente allineate, con cordonate in pietra e sculture e i defunti non riposano “all’ombra dei cipressi e dentro l’urne”, ma ai piedi di alberi secolari, faggi, aceri, frassini, tigli e altre latifoglie, alcuni – ci viene riferito – con più di 170 anni. Alle radici di questi “monumenti” della natura sono sepolte le spoglie dei defunti. Non sono ammessi lumini (il bosco nei periodi di siccità potrebbe incendiarsi) e nemmeno fiori. L’idea che sta alla base del progetto “Friedensforst” è che gli alberi stessi, con le loro foglie che cambiano colore e volume con il cambiare delle stagioni, costituiscano il miglior ornamento naturale per le sepolture.

 

Il “bosco della pace” di Klagenfurt è il primo del genere istituito in Austria e occupa un’area di poco più di un ettaro a Sattnitz, sulle alture a sud della città, tra il Wörthersee e il corso della Drava. Già in questi primi giorni vi hanno trovato dimora le spoglie di 21 defunti, ma il loro numero è destinato ad aumentare rapidamente, perché l’idea ha trovato immediato consenso nella popolazione carinziana.

 

La precondizione per la sepoltura nel “bosco della pace” è che il corpo del defunto sia cremato (cosa che in Carinzia avviene già nel 60-70 per cento dei casi) e che le ceneri siano racchiuse in un’urna biodegradabile, destinata cioè a decomporsi nel tempo, in maniera che alla fine nel terreno non ne resti traccia. Il senso è quello di un “ritorno alla terra” completo.

 

Gli spazi destinati alla sepoltura delle urne sono previsti in circolo intorno a ciascun albero, in un numero variabile, fino a un massimo di dieci, a seconda della dimensioni della pianta. Il luogo è dato in concessione per 99 anni. Come nei cimiteri normali, sono previsti “alberi di famiglia”, attorno ai quali possano essere depositate le ceneri degli appartenenti alla famiglia che ne ha ottenuto la concessione, ma sono previste anche sepolture individuali o per gruppi di amici. Il costo si aggira su alcune migliaia di euro e varia a seconda del tipo di concessione, che decorre non dal giorno della sepoltura, ma da quello in cui si è prenotato lo spazio. Non sono ammesse lapidi, ma per individuare il luogo in cui riposano i propri cari gli alberi sono numerati e i nomi dei defunti, con le date di nascita e di morte, sono incise su tabelle di legno che rinviano all’albero sotto cui si trovano.

 

In occasione della prima inumazione il “bosco della pace” di Klagenfurt ha ricevuto la benedizione del vescovo Alois Schwarz e del sovrintendente della Chiesa evangelica Manfred Sauer, ma naturalmente sotto gli alberi secolari di Sattnitz possono trovare riposo uomini e donne di ogni confessione religiosa o non credenti.

 

Fino alla settimana scorsa il “Friedensforst” di Sattnitz risplendeva dei colori delle foglie d’autunno, mentre ora è sotto una coltre bianca di neve. Un paesaggio suggestivo che ha suscitato emozione in quanti, anche soltanto per curiosità, hanno voluto visitarlo. Forse è soltanto una moda o una stravaganza, ma molti hanno dichiarato che li rasserenerebbe l’idea di essere lasciati riposare all’ombra silenziosa di un bosco, quando verrà il loro giorno.

 

L’interesse è tale, che già il prossimo anno si pensa di istituire due nuovi “boschi della pace” nei dintorni di Villach e in Stiria.

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