Martedì 3 Dicembre 2024

06.00.00 walterrothensteinerAnche i ricchi piangono. Non soltanto Hypo Group è stato messo in ginocchio da operazioni nell’Est Europa non andate a buon fine. Anche la grande Raiffeisen Zentral Bank (Rzb) – terza banca austriaca, dopo Bank Austria ed Erste Bank – è in sofferenza e ha annunciato una sua radicale ristrutturazione: entro l’estate intende incorporare la controllata Raiffeisen International, creata appositamente soltanto nel 2005 per operare con maggiore agilità sui mercati dell’Europa centro-orientale, allora in piena espansione. Sono passati meno di 5 anni e lo scenario è completamente cambiato. La crisi internazionale ha creato difficoltà anche per le economie di questi Paesi, mettendo a rischio gli enormi investimenti finora effettuati, che hanno visto spesso protagonista la Raiffeisen International, prima banca occidentale a mettere piede nella “nuova Europa”, dove è al secondo posto per asset.

Intendiamoci: il confronto con Hypo Group è improprio, perché almeno finora la Raiffeisen non ha subito perdite, soltanto la sua marcia trionfale è rallentata. Tanto per capirci, il bilancio 2009 si chiuderà ancora in attivo, con un avanzo di 212 milioni, ma sarà un attivo dell’80% inferiore a quello dell’anno precedente, dovuto a cattivi affari soprattutto in Ucraina. Nell’anno passato si calcola che crediti per 1.700 milioni siano divenuti inesigibili, il doppio di quelli del 2008.

06.00.00 herbertstepicNon è dunque per un’emergenza assimilabile a quella di Hypo Group – dove l’inesigibilità di alcuni crediti avevano finito per erodere lo stesso capitale, fino al punto da dover chiedere la liquidazione della banca, evitata soltanto grazie alla nazionalizzazione – non è per un’emergenza simile, dicevamo, che la Rzb vuole riassorbire la Raiffeisen International, ma quale misura prudenziale a lungo termine in vista di tempi più difficili. “Quando c’erano le condizioni per una forte espansione nell’Europa centro-orientale – ci ha detto un funzionario della Rzb – era utile disporre di una struttura operativa separata. Ora invece bisogna vestirsi caldi, perché ogni anno dovremo accantonare maggiori riserve per crediti a rischio e per far questo è meglio essere più grandi”.

Del progetto di fusione erano corse voci in Austria da un paio di settimane. Ora è stato dato l’annuncio ufficialmente, per fugare timori ingiustificati che avevano indebolito il titolo in Borsa. A volerlo sono i dirigenti della Rzb Walter Rothensteiner e della Raiffeisen International Herbert Stepic. Ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo le potenti Raiffeisen regionali, proprietarie della Rzb. Ad esse spetterà l’ultima parola nell’assembla generale prima dell’estate. Il gruppo delle Raiffeisen austriache è articolato, infatti, su tre livelli: le Raiffeisen locali (corrispondono a quelle che da noi un tempo erano le Casse rurali), le Raiffeisen regionali (una per ogni Land con funzioni di coordinamento e compensazione) e la Rzb. Ciascun istituto, a ogni livello, è autonomo, ma esistono forti sinergie. E, siccome le Raiffeisen regionali sono le azioniste della Rzb, saranno esse a decidere su un atto di straordinaria amministrazione qual è l’incorporazione della controllata Raiffeisen International.

Nelle foto, in alto il presidente della Raiffeisen Zentral Bank Walter Rothensteiner; in basso il presidente della Raiffeisen International Herbert Stepic.

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