Sabato 18 Maggio 2024

21.02.13 Confine Germania-AustriaFinora era sempre stata l’Austria a chiudere i propri confini, quando temeva che dai Paesi limitrofi potesse arrivare il virus. Gli untori erano sempre gli altri. Questa volta i ruoli si sono invertiti, almeno alla frontiera con la Germania. È soprattutto il Tirolo che i tedeschi considerano una minaccia, per l’esplosione che vi è stata registrata di contagi da Coronavirus nella mutazione sudafricana, che è quella più pericolosa.

Questa volta l’Austria se l’è andata proprio a cercare. Era da un paio di settimane che era stato segnalato l’aumento preoccupante del Covid mutato nel mandamento di Schwaz e non era stato preso alcun provvedimento. Il governatore del Tirolo non ne aveva voluto sapere di mettere in quarantena una parte del proprio territorio, isolandolo completamente dal resto del Land, come era avvenuto in Italia con Codogno. E il governo di Vienna non era mai intervenuto per costringere il Land ad adottare una simile misura cautelativa. Solo da venerdì Vienna ha deciso di chiudere con posti di blocco tutte le strade di uscita dal Tirolo verso il Salisburghese (a est) e verso il Vorarlberg (a ovest).

Ora hanno fatto lo stesso anche i tedeschi, ma in maniera più drastica. Dalla mezzanotte tra domenica e lunedì nessuno potrà più entrare in Germania dall’Austria, nemmeno i lavoratori pendolari. Un colpo durissimo per i lavoratori austriaci, ma anche per le aziende in cui sono impiegati. Sono in tutto 9.600 i pendolari austriaci nella confinante Baviera, che dalla prossima settimana dovranno rimanere a casa, disoccupati.

Tutti i valichi di frontiera saranno presidiati 24 ore su 24. Potranno uscire dall’Austria soltanto i cittadini tedeschi, gli stranieri con residenza e permesso di soggiorno in Germania, i lavoratori stagionali dell’agricoltura, il personale sanitario. Deroghe al divieto d’ingresso sono previste anche per i coniugi, i conviventi, i minorenni e i genitori dei minorenni (purché entrino in Germania insieme con i loro congiunti tedeschi) e per chi trasporta merci. Tutti questi, a cui sarà consentito in via eccezionale l’ingresso in Germania, dovranno presentare un test negativo e dovranno sottoporsi a quarantena.

Invano la Commissione europea aveva tentato di dissuadere Berlino da una misura così drastica, chiedendo che almeno ai pendolari fosse consentito il passaggio. La risposta è stata negativa. La Germania ha preso molto sul serio l’epidemia da Coronavirus. Mentre altri Paesi si avviano allegramente verso un alleggerimento delle misure restrittive, nonostante il numero ancora elevato di nuove infezioni – del virus classico e di quello mutato – la Germania, che pure ha dati epidemiologici migliori (tasso di incidenza settimanale su 100.000 abitanti intorno a 50) ha appena deciso di prolungare il lockdown fino al 7 marzo e la maggioranza della popolazione è pienamente d’accordo.

“Il governo tedesco – ha dichiarato il ministro degli Interni Horst Seehofer – non starà a guardare inerte, mentre il virus con le sue mutazioni trabocca. Il controllo dei confini nel cuore d’Europa è doloroso, ma in questo momento irrinunciabile”. E il presidente della Baviera, Markus Söder, ha aggiunto: “Noi siamo per un’Europa libera, ma se c’è un’epidemia la sicurezza viene prima di tutto. Una Ischgl ci è bastata. Meglio stare al sicuro da questa parte”.

La citazione di Ischgl (il polo sciistico tirolese da dove lo scorso anno i contagi si estesero in mezza Europa, nella colpevole inerzia delle autorità locali) è uno schiaffo all’Austria e in particolare al Tirolo, dove anche in questa stagione si sono ripetuti contagi come un anno fa, per mancata osservanza delle più elementari misure di sicurezza. Il caso più clamoroso è quello degli albergatori della Zillertal, che erano tornati dalle vacanze di Natale in Sudafrica, portando con sé il virus mutato, senza rispettare la quarantena e senza che nessuno li costringesse a farlo.

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