Martedì 3 Dicembre 2024

TUL-0413_A5In Carinzia è già cominciata la stagione dello sci. Da ieri si scia alla Turracherhöhe, dove peraltro è in funzione un solo skilift, quello del Wildkopf. Non si era mai vista una partenza così anticipata, perché ormai da anni, complice lo scarso innevamento e le temperature sempre più miti, i primi impianti entravano in funzione nell’ultima settimana del mese, se non addirittura in novembre.

Quest’anno, invece, il tempo ha sorpreso tutti. Nella scorsa settimana le temperature hanno avuto un repentino abbassamento e in quota è caduta la prima neve. Da ciò la decisione di Turracherhöhe di non indugiare e di far partire almeno un impianto.”Non è molto – spiegano gli operatori turistici della località posta al confine con la Stiria (a quasi 200 chilometri da Udine, di cui però due terzi in autostrada) – ma quanto basta per consentire ai ragazzi di incominciare ad allenarsi e per offrire un’opportunità in più agli ospiti venuti quassù per godersi l’autunno”.

Essendo in funzione un solo impianto, lo skipass viene venduto a 6 euro. Ma quanto costerà nel corso della stagione vera e propria? E quanto costeranno gli skipass degli altri poli sciistici carinziani più frequentati dagli sciatori italiani? Ed ecco la brutta notizia: rispetto alla precedente stagione vi sarà un aumento tra 1,4 e il 6,0%, molto più tul-0190_A5del tasso di inflazione che in Austria è dello 0,3%.

Gerhard Eschig, responsabile degli impianti a fune nella Camera dell’economia, giustifica l’aumento con i maggiori costi dell’energia per far funzionare gli impianti. Ma non è così: il prezzo del gasolio è inferiore a quello della scorsa stagione e quello dell’energia elettrica è sceso addirittura ai livelli del 2005.

In attesa che qualcuno faccia luce su questo mistero, siamo in grado di dire quanto costerà lo skipass giornaliero per un adult0 nei poli più frequentati dagli italiani: 39 euro a Pramollo e a Bad Kleinkirchheim, 37 alla Turracherhöhe e al Katschberg, 35,50 ad Heiligenblut (Großglockner), 34,5 alla Gerlitzen (Villach). Insomma, un salasso per una famiglia di quattro persone, che già deve mettere in conto l’acquisto dell’attrezzatura e dell’abbigliamento.

Non c’è il pericolo che molti rinuncino ad andare a sciare? Eschig risponde di no, perché i prezzi scendono di molto se si acquista uno skipass per più giorni (ad esempio per una settimana bianca) o uno skipass stagionale valido in tutti i poli sciistici (in prevendita costa 469 euro). Sta di fatto che i carinziani e, di conseguenza, anche i friulani e i veneti saranno molto penalizzati, perché di norma sono pendolari delle piste carinziane e quindi saranno costretti ad acquistare setur-0003_A5mpre e soltanto skipass giornalieri. Già negli anni scorsi si era temuto un calo delle presenze sulle piste da sci, dovuto ai costi esorbitanti, timore smentito poi dai numeri. Vedremo se anche quest’anno, con la crisi economica che ha messo molte famiglie in difficoltà, succederà la stessa cosa.

Skipass caro, anzi carissimo, ma almeno piste e impianti di livello eccellente. Gli operatori carinziani hanno investito anche quest’anno fra i 30 e i 40 milioni di euro in nuovi impianti di risalita e di innevamento artificiale. Riguardano soprattutto le aree del Katschberg, del Goldeck, di Flattnitz poco frequentate dagli italiani, che preferiscono località più vicine come Pramollo, Gerlitzen o Bad Kleinkirchheim, dove peraltro si è investito molto degli anni passati. Secondo quanto riferisce Wolfgang Löscher, capogruppo delle aziende funiviarie, la Carinzia ha investito nell’ultimo decennio circa 500 milioni in infrastrutture sciistiche, di cui soltanto il 20% coperto con denaro pubblico. Il resto lo hanno messo i privati.

(Foto del Tourismusverein und Bergbahnen Turracher Höhe)

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