Sabato 18 Maggio 2024

20.12.17 Vaccino anti CovidLe prime 10.000 dosi di vaccino contro il Covid-19 arriveranno in Austria il 21 dicembre, un paio di settimane prima del previsto. Si tratta soltanto di un piccolo stock, fornito dal consorzio Biontech-Pfizer, che servirà ad avviare il processo di vaccinazione di massa. Quantitativi più massicci arriveranno nel primo trimestre del prossimo anno: 240.825 dosi in gennaio, 331.500 in febbraio, 375.375 in marzo. In tutto fanno oltre 900.000 dosi.

Si conta di poter somministrare i primi vaccini già il 23 e 24 dicembre – ha annunciato Clemens Martin Auer, incaricato speciale per il Covid – o, se ci saranno problemi con le giornate festive, al più tardi il 28. I primi interventi saranno effettuati in alcuni istituti per anziani di Vienna e della Bassa Austria, che avranno la precedenza soltanto per problemi logistici, dovuti al fatto che Biontech-Pfizer potranno far arrivare i loro carichi inizialmente soltanto a Vienna.

Ma ci si sta preparando alacremente anche in tutti gli altri Länder, per essere pronti a partire quando in gennaio incominceranno ad arrivare i quantitativi maggiori. Il cancelliere Sebastian Kurz si è detto lieto che “la via per la vaccinazione non sia più lontana” e ha sottolineato che “l’impegno a livello europeo ha giovato a far sì che l’autorizzazione all’impiego dei preparati di Biontech-Pfizer giungesse prima del previsto”.

Naturalmente 900.000 dosi non basteranno per una vaccinazione di massa in Austria, pur considerando che oltre il 50% della popolazione al momento non sembra volersi avvalere di questa opportunità, temendo effetti collaterali o diffidando dei vaccini in genere. Le prime dosi a disposizione, tuttavia, serviranno a mettere in sicurezza le persone più a rischio, quelle più anziane, quelle sofferenti di determinate patologie, gli ospiti di case di riposo. A queste sarà data la precedenza, ma la vaccinazione non sarà imposta.

Nel frattempo arriveranno altre 200.000 dosi da Moderna, destinate al personale sanitario negli ospedali e negli ambulatori. Seguirà una terza fase di vaccinazioni con due milioni di dosi acquistate dalla casa farmaceutica britannica AstraZeneca. A questo punto si potrà passare alla somministrazione di una seconda dose di vaccino, sempre su base volontaria, per tutte le persone con oltre 65 anni e per quelle considerate a rischio e rilevanti per il mantenimento di determinati servizi alla collettività: insegnanti, poliziotti, magistrati, addetti alla sicurezza di impianti strategici per il Paese.

Su quel che accadrà dopo, inutile fare previsioni. Quelle fatte dal cancelliere nei mesi passati – dai 100.000 morti annunciati a inizio pandemia alla famosa “luce in fondo al tunnel” avvistata proprio mentre stava arrivando la seconda ondata – sono diventate oggetto di satira e dimostrano che nessuno, nemmeno gli esperti, sanno come andrà a finire.

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