Sabato 18 Maggio 2024

17.03.17 Gernot Darmann e Dietmar RauterL’ex governatore della Carinzia Gerhard Dörfler, condannato per malversazione dal Tribunale di Klagenfurt (ne abbiamo riferito qui ieri), era l’unico degli imputati che rivestisse ancora una carica pubblica: quella di membro del Bundesrat, la seconda Camera del Parlamento austriaco, dove sono rappresentati i Länder austriaci. Gli altri tre imputati (Uwe Scheuch, Harald Dobernig e Stefan Petzner), pure condannati, erano da tempo ormai assenti dalla politica attiva.

Già la settimana scorsa, peraltro, anche Dörfler aveva deciso (o era stato insistentemente “consigliato”) di farsi da parte e si era dimesso dal Bundesrat. Lo aveva fatto dopo che nel corso del processo era emerso da numerose testimonianze che la tangente chiesta nell’appalto per i lavori di una galleria stradale non era un caso isolato: ce ne sarebbero stati almeno altri otto, in altrettanti appalti. Un colpo di scena che aveva indotto la Procura nazionale anticorruzione a riaprire le indagini, estendendole a tutti gli appalti di opere pubbliche del Land dal 2001 al 2013, l’arco di 12 anni in cui Dörfler era stato responsabile di quei lavori.

Anche di queste sue dimissioni avevamo già riferito nel blog, ma ora dobbiamo tornare sull’argomento, perché il seggio rimasto vuoto nel Bundesrat e la necessità che sia qualcun altro ad occuparlo hanno messo in grande imbarazzo l’Fpö, il partito della destra liberalnazionale austriaca, di cui Dörfler fa ancora parte.

Occorre a questo punto spendere due parole per spiegare come avviene la composizione del Bundesrat. Il compito sarebbe stato più facile se in Italia la riforma costituzionale non fosse stata bocciata dal referendum, perché la seconda Camera del Parlamento austriaco assomiglia in molti aspetti al Senato che era stato disegnato per l’Italia da Renzi.

L’elemento principale di somiglianza è che anche qui la designazione dei membri avviene con una elezione di secondo grado: non sono votati cioè direttamente dai cittadini, ma eletti dai rispettivi consigli regionali (i Länder sono 9 e ciascuno ha un consiglio regionale o Landtag, che elegge i propri rappresentanti a Vienna) e restano in carica finché resta in carica il consiglio che li ha designati. Il numero varia, in proporzione alla popolazione di ciascun Land, e i seggi spettanti a ogni Land vengono suddivisi tra i vari partiti in proporzione ai voti che essi hanno ottenuto. Questo meccanismo in Austria funziona da sempre e a nessuno è mai venuto in mente che non fosse democratico, come invece è accaduto in Italia.

 Al Land Carinzia, dopo le elezioni del 2013, all’Fpö era spettato un solo seggio nel Bundesrat e ad occuparlo era stato eletto dal Landtag l’ex governatore Dörfler. Ora che Dörfler ha tolto l’incomodo, dovrà essere sostituito da un altro esponente dell’Fpö carinziano. Ma quale?

La risposta sembrava ormai chiara lunedì scorso, quando la presidenza dell’Fpö carinziano, aveva indicato all’unanimità per quella carica Dietmar Rauter, consigliere regionale e dal 2009 anche sindaco di St. Urban, distretto di Feldkirchen. Rauter, dunque, che ha 43 anni, avrebbe preso il posto di Dörfler, ma il suo nome doveva ancora essere votato dal consiglio regionale. Un passaggio formale, perché in questo caso avrebbero partecipano al voto soltanto i consiglieri dell’Fpö, con il risultato scontato dell’elezione di Rauter. Proprio allo scopo di consentire quella votazione, il gruppo consiliare del partito aveva chiesto la convocazione di una apposita seduta del Landtag e la presidenza vi aveva subito provveduto, fissandola per lunedì prossimo.

17.03.17 Jutta ArztmannMa è davvero questo il modo di surrogare i membri del Bundesrat? No, perché al momento dell’elezioni di Dörfler, 4 anni fa, il consiglio regionale della Carinzia (o, per meglio dire, i membri dell’Fpö nel consiglio regionale della Carinzia) avevano eletto anche un membro supplente nella persona di Jutta Arztmann, una donna. I membri supplenti si chiamano così proprio perché subentrano al membro eletto, nel caso in cui questi venga a mancare.

Nell’Fpö evidentemente le regole costituzionali non sono tenute in gran conto. Le decisioni sono prese ai vertici del partito e, se gli elettori hanno scelto diversamente, sono le scelte di costoro che vanno in qualche modo “aggiustate”. Prendiamo ad esempio il caso dell’attuale segretario del partito in Carinzia, Gernot Darmann. Aveva assunto l’incarico nell’aprile dello scorso anno, subentrando al predecessore Christian Ragger al vertice del partito e contemporaneamente anche quale assessore nella giunta del Land.

L’operazione era avvenuta interamente dentro al partito, senza elezioni e senza consultazione degli iscritti, semplicemente perché Ragger era uno degli ultimi esponenti del clan di Haider e andava allontanato, per far posto a un uomo di fiducia del segretario nazionale Heinz Christian Strache. A Ragger, purché se ne andasse, era stato offerto come “premio di consolazione” un posto in Parlamento, quello lasciato libero da Darmann. Ma Ragger, che pure aveva partecipato alle elezioni nazionali, non era il primo dei non eletti. Prima di lui, nelle varie liste elettorali a livello locale e nazionale, c’erano altri 60 “non eletti” che avrebbero avuto titolo uno  dopo l’altro alla successione. Dalla segreteria di Strache era venuto l’invito a farsi da parte, sottoscrivendo una dichiarazione di rinuncia. E tutti 60 avevano chinato il capo e si erano fatti da parte.

Probabilmente anche per la successione di Dörfler la presidenza dell’Fpö aveva ritenuto di poter agire così. Aveva designato Rauter, senza nemmeno la cortesia di informare Jutta Arztmann, in questi giorni in vacanza. Ma la donna questa volta non ha chinato il capo. Dal luogo della sua villeggiatura ha fatto sapere che non era sua intenzione farsi da parte. Era stata eletta membra supplente del Bundesrat e, vivaddio, avrebbe mantenuto fede all’impegno assunto con gli elettori. In democrazia funziona così.

Giovedì si è riunito a Vienna il Bundesrat, con all’ordine del giorno la surroga del dimissionario Dörfler. Arztmann non era presente, trovandosi in vacanza, ma, non avendo inviato alcuna lettera di rinuncia, la successione ha avuto luogo automaticamente. Lo prevede la Costituzione. Da giovedì il seggio di Dörfler è occupato da Jutta Arztmann, che vi rappresenta la Carinzia, ma non più in nome dell’Fpö, di cui ha restituito la tessera dopo l’affronto subito. Per ora è membra del Bundesrat senza indennità di carica. Quando farà ritorno dalle ferie e presterà il giuramento di rito potrà passare alla cassa.

 

NELLA PRIMA FOTO, il segretario dell’Fpö della Carinzia Gernot Darmann, a sinistra, con Dietmar Rauter, designato dal partito alla successione di Gerhard Dörfler.

NELLA SECONDA FOTO, la “supplente” Jutta Arztmann, che non ha ceduto al diktat del partito e ha preso il posto di Dörfler nel Bundesrat.

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