Sabato 18 Maggio 2024

18.03.22 Viena, Parlamento; Matthias Strol e ministra della salute Beate Hartinger-Klein - CopiaTutti i Parlamenti del mondo – chi prima, chi dopo – approvano leggi che tendono a limitare il fumo o addirittura a proibirlo del tutto in determinati ambienti o in determinate circostanze. Quello austriaco è andato controtendenza: nella seduta di ieri ha approvato una legge che abroga quella precedente, che aveva bandito le sigarette da bar e ristoranti a partire dal prossimo 1. maggio. L’Austria in questo modo continuerà ad essere l’unico Paese dell’Europa occidentale dove si potrà mangiare e bere tra nuvole di fumo, come ai “bei tempi”. Insomma, un ritorno al passato, che peraltro la maggioranza degli austriaci non desidera, come risulta da vari sondaggi e come sta dimostrando la proposta di referendum contro il fumo che ha ormai raggiunto le 540.000 firme.

La promessa di garantire il “fumo libero” nei locali pubblici era stata fatta dall’Fpö, il partito dell’estrema destra populista, nel corso della campagna elettorale. La promessa è stata mantenuta, perché, andando al governo con l’Övp (il Partito popolare), l’Fpö l’ha imposta nel programma della coalizione. I popolari sarebbero stati contrari (la legge per il divieto di fumo, del resto, era stata approvata meno di tre anni fa con il loro voto), ma, siccome un accordo di governo tra due forze politiche non identiche richiede dei compromessi, hanno preferito cedere su questa richiesta.

E ieri l’accordo è stato rispettato alla lettera, peraltro non senza qualche imbarazzo. Tutti i deputati dell’Övp (meno uno) hanno approvato il disegno di legge che abroga la legge in vigore, riaprendo così la porta dei pubblici esercizi ai fumatori. L’hanno approvata persino quei 28 deputati dell’Övp, che erano stati parlamentari anche nella precedente legislatura e che nel 2015 avevano dato il loro voto alla legge che invece chiudeva quella porta. Ieri hanno avuto la cortesia di tacere. Nessuno di essi ha osato prendere la parola.

L’unico a non aver dato il suo voto alla nuova legge voluta dall’Fpö è stato Josef Smolle, medico, che in passato più volte si era espresso contro il fumo nei locali pubblici, convinto del danno che esso può causare alla salute anche per chi lo subisce, come, per esempio, il personale di servizio. Ha lasciato il Parlamento prima che l’aula affrontasse il disegno di legge sul fumo, senza partecipare né al dibattito, né alla votazione.

Gli argomenti a favore della legge sono stati illustrati da altri esponenti dei due partiti al governo e possono essere così riassunti: 1) si trattava di rispettare il diritto di una minoranza che desidera fumare, contro la pretesa della maggioranza, che avrebbe voluto imporle il divieto; 2) ormai il 70-80 per cento degli esercenti hanno già deciso autonomamente di vietare il fumo nei loro locali, rendendo inutile un divieto per legge; 3) la nuova legge tutela i giovani, perché vieta la vendita di sigarette a chi ha meno di 18 anni e vieta di fumare nelle auto in presenza di minori della stessa età.

 

NELLA FOTO, l’intervento appassionato di Matthias Strolz, leader della Neos, contro la legge pro-fumo; alle sue spalle, la ministra della salute Beate Hartinger-Klein.

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