Sabato 18 Maggio 2024

21.05.24 Wolfgang MücksteinIl cancelliere austriaco Sebastian Kurz coglie l’occasione di un incontro con i giornalisti, in Tirolo, per annunciare nuovi allentamenti delle misure in vigore per contenere l’epidemia da Coronavirus. Parla di mascherine e di distanziamenti non più necessari e di abolizione degli orari di chiusura serali (in Austria ristoranti e locali pubblici devono tuttora abbassare le saracinesche alle 22). Quando? In giugno, spiega, senza entrare troppo nei dettagli.

Tutto bene? Non proprio. Nessuno degli allentamenti annunciati dal cancelliere erano stati discussi prima con il ministro della Salute, Wolfgang Mückstein e con il comitato di esperti che assiste il governo nella lotta all’epidemia. Normale per Kurz, che ritiene di poter fare sempre di testa sua, senza tenere alcun conto dei suoi alleati di governo.

Finora i Verdi lo hanno sempre lasciato fare senza reagire. Era prevalsa in essi l’esigenza di evitare crisi nel governo dall’esito imprevedibile. Ma ora a occuparsi dell’epidemia c’è un nuovo ministro della Salute, subentrato a Rudolf Anschober, che di mestiere fa il medico e che non è un politico di professione. Si trova, perciò, nella condizione migliore per agire in piena libertà.

Già il giorno dopo le dichiarazioni di Kurz, Mückstein ha replicato per le rime, cogliendo l’occasione di un’intervista al Morgenjournal, il notiziario radiofonico del mattino. Il ministro si è detto sorpreso dalle parole del cancelliere, non concordate con lui, definendole inopportune. Inopportune perché pronunciate unilateralmente, senza discuterne prima nella riunione prevista per venerdì con gli esperti e i governatori dei Länder. È come se Kurz avesse voluto far sapere che gli incontri del venerdì sono una pura sceneggiata, perché poi le cose le decide lui da solo.

“Io non credo – ha osservato Mückstein – sia nel nostro interesse che il cancelliere agisca con promesse infondate, che suscitano invece insicurezza nella popolazione”. Il ministro al contrario pretende che vi sia “chiarezza e ordine” nella lotta al Coronavirus, con regole stabilite “sulla base di numeri e fatti”. Mückstein si è chiesto anche “chi ci guadagni” a fare altri annunci, alludendo chiaramente alla “politica degli annunci” che fa parte integrante della macchina propagandistica del cancelliere.

La risposta di Kurz non si è fatta attendere. Come sempre, il cancelliere non è intervenuto in prima persona, ma ha mandato avanti una delle sue fedelissime, la ministra del Turismo, Elisabeth Köstinger. La quale si è detta sorpresa dalle parole del ministro della Salute, annunciando di volergli parlare, per convincerlo della necessità di ulteriori aperture. “Non possiamo alla lunga continuare a prescrivere agli adulti che non possono incontrarsi in più di quattro, specie se sono stati vaccinati”. Deve rifiorire anche la vita delle associazioni, dello sport, della cultura.

È la risposta tipica di chi, per avere ragione, cambia argomento. Mückstein ha reagito all’improvvida uscita di Kurz non perché sia un fanatico delle chiusure a oltranza, ma perché il cancelliere di testa sua aveva fatto annunci campati in aria. Le misure temporanee per il Coronavirus erano appena state concordate venerdì scorso tra cancelliere, ministro, governatori ed esperti e solo due ore dopo, in Tirolo, “Basti” era andato a raccontare una storia diversa, quasi a volersi fare paladino delle aperture, attribuendo a Mückstein il ruolo del “frenatore”. Ma non sapeva con chi aveva a che fare.

 

NELLA FOTO, il ministro della Salute, Wolfgang Mückstein (Verdi).

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