Sabato 18 Maggio 2024

15.10.27 Slot-machine in Austria - CopiaMentre l’Italia, nella sua legge di stabilità, mette a bando il rinnovo delle licenze per 22.000 nuove sale giochi o spazi in locali pubblici destinati alle slot machine, Vienna è ormai da 10 mesi “azzardo-free”. Di slot-machine non se ne vedono più in giro. Scomparse da bar e birrerie. L’Italia rinnova le licenze delle sale gioco, Vienna invece le ha bandite del tutto. Lo ha fatto da gennaio e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Vienna, naturalmente, non è l’Austria. Altrove si continua a giocare, eccome! La principale società del settore, la Novomatic, ha sede in un piccolo paese della Bassa Austria, Gumpoldskirchen, 3.700 abitanti. È capillarmente presente in tutti i Länder austriaci con 111 “casinò elettronici”. In giro per il mondo ne ha altri 1.400 circa. In Italia ha la concessione delle video-lotterie, con 24.000 terminali. Gli affari vanno a gonfie vele, con un aumento del fatturato che lo scorso anno è stato del 17,4%, fino a sfiorare i 2 miliardi di euro e con un utile di 277 milioni.

È a questo gigante dell’azzardo, affiancato da numerosi altri nanetti del settore, che Vienna lo scorso anno ha dichiarato guerra. Il Comune è grande, ha 1 milione 800 mila abitanti, ma su questo campo di battaglia è sembrato a molti un Davide contro Golia. Gli avvocati di Novomatic hanno sferrato l’attacco frontale addirittura davanti alla Corte costituzionale, asserendo che la legge varata da Vienna (ricordiamo che la capitale austriaca è contemporaneamente un Comune e un Land, con potestà legislativa nei settori di sua competenza) sarebbe in conflitto con le norme federali.

Semplificando il discorso: Novomatic e gli altri gestori di sale gioco avevano ottenuto una licenza dallo Stato, con scadenze tra il 2017 e il 2020, che il “Land Vienna”, divenuto competente in materia in anni recenti, non avrebbe potuto revocare anticipatamente. O forse avrebbe potuto farlo, risarcendo ai titolari l’asserito danno miliardario da essi subito. Non sembra che finora l’azione legale abbia avuto successo. Né alcuno dei membri della giunta composta da socialdemocratici (Spö) e verdi (Grüne) ha ceduto alle “lusinghe” che gli operatori del settore possono aver esercitato nei loro confronti.

Quanto sia potente la lobby delle macchinette lo si evince dal fatto che la stessa Wirtschaftskammer, ovvero la Camera dell’economia, che rappresenta tutto il mondo imprenditoriale austriaco, è scesa al loro fianco, premendo sul governo viennese affinché desistesse dal progetto “azzardo-free”.

Niente da fare. La sfida alle macchinette mangia soldi era stata lanciata dai Verdi ed era una delle condizioni della loro partecipazione al governo con l’Spö, che è stato ai patti. Dal 1. gennaio le 2.700 slot-machine in funzione in alcune centinaia di bar, caffè e ristoranti di Vienna sono fuori legge. Il divieto prevedeva non soltanto il loro spegnimento, ma addirittura il loro imballaggio in sacchi di nailon o altro, in maniera da escludere che potessero restare in funzione ed essere rapidamente spente soltanto all’arrivo della polizia o usate, per esempio, negli orari di chiusura dei locali.

Le cronache delle prime settimane di gennaio avevano riferito di decine di sequestri e di multe salatissime ai contravventori. Le forze dell’ordine li avevano trovati facilmente, grazie alla corale partecipazione della cittadinanza all’operazione, con spiate al centralino della polizia dei locali dove le slot-machine erano ancora in uso.

Da allora i fanatici delle slot per giocare devono recarsi fuori Vienna, nel Land Bassa Austria, dove le sale gioco non sono proibite. Sono solo pochi chilometri di strada, a volte serviti addirittura di linee di autobus o di tram, ma con un viaggio che comunque per molti costituisce un motivo di dissuasione.

Alla vigilia delle elezioni comunali di Vienna, svoltesi tre domeniche fa, alcuni avevano temuto che un cambio di governo, con l’esclusione dei Verdi, avrebbe potuto riaccendere le luci delle macchinette mangia soldi. Così non è stato. L’Spö ha perso molti voti, i Verdi hanno mantenuto i loro e la coalizione che si sta ricostituendo proprio in questi giorni vedrà di nuovo una collaborazione “rosso-verde”. Almeno nei prossimi 5 anni, dunque, Vienna continuerà ad essere “azzardo-free”.

________________________

AUSTRIA VICINA è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina

 

Lascia un commento