Sabato 18 Maggio 2024

15.05.21 Klagenfurt, Rolf Holub (Verdi), Christian Benger (Övp), Peter Kaiser (Spö)D’ora in avanti la larghezza delle strade della Carinzia di competenza del Land sarà ridotta dagli attuali 6 metri a 4,5 metri, nel senso che la manutenzione del manto bituminoso sarà limitato a questa sola fascia centrale. In questo modo il Land conta di risparmiare 2,8 milioni all’anno. Per comprendere quanto sia drammatica la sua situazione finanziaria questo solo esempio può bastare: è una specie di ritorno al passato, ai tempi in cui tutte le strade erano strette, perché la circolazione automobilistica non era quella di oggi.

Il contenimento dei costi di manutenzione stradale è soltanto una delle tante misure che il governo carinziano si accinge ad adottare per contenere le spese di bilancio. L’accordo con il governo federale, per ottenere un finanziamento di 343 milioni tramite l’apposita agenzia Öbfa (Österreichische Bundesfinanzierungsagentur), prevede infatti un inasprimento dei tagli alle spese, per far rientrare i conti del Land nei parametri di Maastricht. Gli amministratori carinziani erano pronti a ridurre il deficit di un ulteriore 10%; Vienna invece ha preteso il 15. La conseguenza è che nel 2016 il deficit di bilancio dovrà essere dimezzato. Se quest’anno era previsto in 97 milioni, il prossimo dovranno essere ridotto di almeno 50 milioni.

Domani, in una seduta convocata d’urgenza,  il governo carinziano deciderà quali voci di spesa tagliare, per poi sottoporre una proposta definitiva al consiglio regionale, convocato per giovedì prossimo. Nel frattempo, però, l’assessorato alle finanze ha già elaborato una bozza che prevede riduzione di spese per 51 milioni e maggiori entrate per 4,8. I maggiori proventi arriveranno dalla Energieholding e dal turismo: probabilmente la bolletta elettrica diventerà più salata e sarà aumentata la tassa di soggiorno.

Il ventaglio dei tagli di spesa riguarda tutti gli ambiti. Il capitolo più importante è certamente quello dell’edilizia abitativa, con una riduzione degli incentivi di 15 milioni, per poi passare all’edilizia scolastica (-1,6 milioni) e ai contributi ai lavoratori pendolari che saranno azzerati (-3,1 milioni). Anche i contributi di sostegno alle famiglie (2,66 milioni) saranno completamente tagliati, mentre quelli agli anziani verranno dimezzati. Altri provvedimenti restrittivi riguardano le politiche sociali, il settore giovanile, la prevenzione dell’uso di droghe, la medicina sociale. Non saranno risparmiate le scuole professionali, quelle per la formazione di apprendisti, le scuole materne, lo sport.

Il bilancio dell’agenzia di promozione turistica del Land verrà prosciugato di 2,2 milioni, quello per l’arte e la cultura di 1,6 milioni. Nel settore agricolo i vari interventi subiranno complessivamente un taglio di 8,7 milioni.

L’elenco non finisce qui, ma basta a rendere l’idea dei sacrifici che nei prossimi mesi e anni saranno richiesti ai carinziani. E tutto questo per pagare il conto di sperperi che risalgono al passato. Basti dire che dei 343 milioni che il Land riceverà in prestito dall’Öbfa, 230 dovranno essere restituiti già nel corso dell’anno per saldare debiti in scadenza con la stessa agenzia.

In proposito, è interessante osservare che l’Öbfa non fa da garante al prestito assunto dalla Carinzia, ma presta lei stessa i soldi al Land, dopo aver effettuato la provvista di capitali sul mercato aperto in nome e per conto della Repubblica austriaca. Mentre in Italia le Regioni non hanno la possibilità di finanziarsi autonomamente, senza l’assenso esplicito dello Stato centrale (e anzi, con le norme sulla tesoreria unica, non vi è di fatto distinzione fra le casse dello Stato e le casse regionali), in Austria i Länder possono accedere direttamente e autonomamente al mercato dei capitali, il che è una delle espressioni più importanti dell’autonomia regionale in uno Stato federale.

Il fatto politicamente e costituzionalmente assai rilevante è che la Repubblica austriaca (formalmente l’Öbfa), per la prima volta nella storia, impone condizioni alla Carinzia (che grazie alla vicenda Hypo è tagliata fuori dai mercati finanziari e lo rimarrà per molto tempo) per la concessione del prestito (esattamente come fanno la Banca centrale europea, l’Unione Europea e il Fondo monetario internazionale con la Grecia), di fatto limitandone l’autonomia decisionale e muovendosi al limite della Costituzione.

D’altronde, come scrivevamo ieri, la Carinzia è con le spalle al muro e non può fare altro che ratificare le condizioni subite, ma è una svolta epocale: grazie al caso Hypo lo Stato centrale si sta prendendo, o riprendendo, i poteri regionali. Il caso Carinzia potrebbe costituire un precedente per altre situazioni analoghe.

È un momento, dunque, molto importante per la definizione dei futuri assetti costituzionali austriaci. È in corso uno scontro furioso fra i sostenitori dell’autonomia regionale (Övp ed Fpö, che vuole addirittura ampliare l’autonomia dei Länder, consentendo loro di imporre tasse) e l’Spö, favorevole invece a una centralizzazione. E non a caso: il potere dell’Övp è concentrato nei Länder (tranne Vienna e gli irrilevanti Burgenland e Carinzia), mentre quello dell’Spö sta nello Stato centrale.

 

NELLA FOTO, da sinistra, gli assessori Rolf Holub (Verdi) e Christian Benger (Övp) con il governatore Peter Kaiser (Spö) dopo la riunione di giunta dell’altro ieri.

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