Sabato 14 Dicembre 2024

20.03.31 Coronavirus, obbligo maschereL’emergenza Coronavirus dura in Austria da due settimane e nulla lascia prevedere che possa concludersi in breve tempo. Lo ha dichiarato il cancelliere Sebastian Kurz, in una conferenza stampa convocata ieri per fare il punto della situazione e per annunciare nuovi provvedimenti di prevenzione. All’incontro con i giornalisti erano presenti anche il vicecancelliere Werner Kogler e i ministri della Salute, Rudolf Anschober, e degli Interni, Karl Nehammer.

Il cancelliere ha parlato di “quiete prima della tempesta”, lasciando intendere che il peggio deve ancora venire. Fino a ieri (rapporto pubblicato alle 15.00) le persone contagiate erano 9.377 (in testa il Tirolo con 2.205), i deceduti 108, quasi 50 mila i tamponi effettuati. Questo giustifica la nuova stretta alla mobilità delle persone che verrà applicata a partire da oggi.

Il primo provvedimento riguarda lo sforzo richiesto di far uso il più possibile di mascherine. Vanno indossate in ogni occasione, “anche se non fanno parte della nostra cultura”. Kurz ha precisato che non sono necessarie mascherine di tipo medico, che proteggono dal contagio chi le porta, ma mascherine che coprano naso e bocca, per limitare la diffusione del virus nell’aria. Dalla metà di questa settimana tutti i supermercati alimentari in Austria metteranno gratis a disposizione dei clienti una di queste protezioni, che da quel momento sarà obbligatorio indossare.

Misure di protezione più rigorose sono previste per i gruppi a rischio. Le persone più anziane o quelle convalescenti da qualche malattia dovranno essere completamente esonerate dal lavoro o, quando sia possibile, dovranno lavorare a casa. Lo Stato si farà carico dei costi che ne deriveranno per le aziende.

Chiusura completa degli hotel almeno fino a Pasqua. Poi si vedrà. Ai supermercati sarà chiesto di far distanziare la clientela, scaglionando nel tempo gli ingressi e marcando il marciapiede esterno perché vi sia spazio tra persona e persona.

Allo scopo di conoscere meglio la situazione dei contagi – al di là dei casi manifesti che conducono alla quarantena o al ricovero – sarà effettuato un test su un campione rappresentativo di 2.000 persone. I risultati saranno comunicati tra una settimana e in quell’occasione sarà presentato un nuovo bilancio dell’efficacia delle misure adottate. Ma – hanno ribadito tutti i ministri – la possibilità che la stretta sia allentata è ancora lontana. E, quando si presenterà questa possibilità, lo si farà gradualmente incominciando dai settori produttivi e di servizi più importanti per l’economia nazionale. La riapertura di scuole e università per ora non è presa in considerazione e verrà per ultima.

Il ministro degli Interni Nehammer ha riferito anche sull’osservanza delle misure che limitano la mobilità delle persone (molto meno rigorose di quelle introdotte in Italia, perché qui sono consentite attività motorie in parchi e zone non abitate, purché sia mantenuta la distanza tra le persone che le praticano). Più che osservanza si dovrebbe parlare di inosservanza, perché finora sono già state elevate oltre 10.000 denunce.

* * *

CORONAVIRUS CON IL SENNO DI PRIMA

Il 31 gennaio scorso – oggi due mesi fa – il Ministero degli Esteri di Vienna è al lavoro per mettere su un aereo e far rientrare in patria sette connazionali che si trovano ancora nella provincia di Hubei, la più colpita dal Coronavirus in Cina. Si deve decidere se quando rimetteranno piede in Austria dovranno restare in quarantena a casa loro o essere ricoverati per cautela in un ospedale.

L’idea che il virus possa arrivare in Europa è ancora remota. Si pensa che sia soltanto un problema cinese, dove nel frattempo, nonostante le contromisure prese, i contagiati sono ormai 7.830 e i deceduti 170. Il picco dovrebbe arrivare tra una settimana e si spera che poi la situazione torni alla normalità.

La Russia ha intanto chiuso i suoi 4.250 chilometri di confine con la Cina, ma in Austria nessuno ancora si sogna di limitare gli arrivi da quel Paese. Al contrario, ci si lamenta che ad Hallstatt ci sia stato un calo del 15% delle presenze cinesi. Il pittoresco paesino sul lago omonimo, nel Salzkammergut, è una meta prediletta dei turisti cinesi. Ne sono talmente innamorati che nel loro Paese hanno ricostruito in scala 1:1 un villaggio identico a quello del Salzkammergut.

Anche nell’Ausseerland (Stiria Settentrionale) si registra un calo di presenze cinesi. Franz Kromoser, direttore del resort Mondi, segnala che già due gruppi hanno disdetto la prenotazione.

__________________

Austria Vicina è anche su Facebook. Clicca “mi piace” alla pagina https://www.facebook.com/austriavicina.

Lascia un commento