Sabato 18 Maggio 2024

10.11.26 05 Klagenfurt, Wolfgang Kulterer conferenza dopo scarcerazioneTre mesi di carcere lasciano il segno in chiunque, specie in chi alloggia di solito in hotel a 5 stelle. Wolfgang Kulterer, ex numero uno di Hypo Group Alpe Adria, è apparso provato ieri, nella conferenza stampa all’hotel Sandwirth di Klagenfurt, a pochi giorni dalla concessione della libertà provvisoria che gli ha concesso la Corte di assise di Graz. Kulterer aveva sempre avuto un fisico asciutto, quasi atletico, ma ieri è apparso lo stesso smagrito, teso, quasi invecchiato. Perfino dimesso, forse anche perché si è presentato ai giornalisti senza l’abituale cravatta. Ma, nonostante tutto, pronto a combattere, a difendersi dalle accuse che gli sono state mosse dopo il tracollo di Hypo Group, a passare al contrattacco.

La tragedia della holding bancaria carinziana, presente fino a qualche tempo fa in una dozzina di Paesi del Centro e Sud Europa (compresa l’Italia, con direzione generale a Tavagnacco), è ormai nota. Cresciuta con ritmi percentuali annui a due cifre, ha subito più di ogni altro gruppo bancario i contraccolpi della crisi finanziaria ed economica internazionale, trovandosi esposta con crediti per alcuni miliardi di euro divenuti inesigibili, tanto che alla fine del 2009 soltanto la nazionalizzazione ne ha impedito il fallimento. Nel frattempo da un lato il Land Baviera, che tre anni fa aveva acquisito il controllo di Hypo Group attraverso la banca di sua proprietà, la Bayern Lb, dall’altro lo Stato austriaco, intervenendo con la nazionalizzazione, avevano dovuto sborsare circa 5,4 miliardi di euro, mentre alcune centinaia di milioni di euro li avevano dovuti scucire gli altri proprietari minori: il Land Carinzia e la compagnia di assicurazioni Grawe, di Graz.

Tutta colpa di Kulterer? Della sua incauta corsa all’acquisizione di clienti e all’espansione incontrollata dei finanziamenti? Gli accertamenti fin qui svolti dalla magistratura e dalle inchieste dell’organo di vigilanza sulle banche, almeno per quanto si è potuto apprendere, indicano in Kulterer il principale o uno dei principali responsabili del disastro. A suo sfavore gioca una precedente condanna per falso in bilancio: per due anni, dal 2004 al 2006, aveva nascosto la perdita di 328 milioni di euro in operazioni swap non andate a buon fine. Sta di fatto, però, che le imputazioni che gli sono state formalmente rivolte – e per le quali ha subito una carcerazione preventiva di 3 mesi – si riducono a due finanziamenti due per 3 milioni 150 mila euro! Un po’ poco per un colosso bancario che negli ultimi due anni ha accumulato debiti per quasi 6 miliardi di euro e altri ne sta accumulando.

La versione dei fatti fornita da Kulterer è di segno completamente opposto. Non sarebbe stato lui a causare il crollo di Hypo Group, ma la Bayern Lb, che ne aveva assunto il controllo nel 2007. Kulterer ha fatto un’analisi dettagliata dei bilanci di questi ultimi anni – i tre mesi in carcere gli sono serviti a questo – per giungere alla seguente constatazione: dal 2008 in poi, vale a dire negli anni in cui non era più lui al timone, il gruppo ha investito 12 miliardi di euro in una fase critica dell’economia che avrebbe consigliato invece la massima cautela e l’ammortamento prudente dei crediti concessi in precedenza. Sarebbe stata questa sconsiderata espansione firmata Bayern Lb a creare i presupposti del fallimento e a rappresentare il vero scandalo (“der echte Skandal”) dell’intera vicenda. Tant’è che di tutti i crediti divenuti inesigibili, dopo due anni di indagini, la magistratura è riuscita a imputargli due soltanto – quelli alla compagnia aerea Styrian Spirit e al detective protetto da Haider, Dietmar Guggenbichler – per i 3,15 milioni di euro di cui si è detto.

Anche nell’individuare i responsabili della crisi il Kulterer di ieri non è apparso più quello di una volta, riservato e prudente. Alle domande dei giornalisti ha risposto questa volta senza peli sulla lingua. “Il tempo del bel tacere è passato – ha detto – Ora sono deciso a combattere. Non sono più disposto a farmi carico degli errori e delle negligenze di altri”.

Quali altri? Per esempio Franz Pinkl, uno dei suoi successori. “È stato direttore generale per 11 mesi  in cui non ha deciso un bel nulla, causando così grossi danni alla banca”. E le operazioni poco chiare di riciclaggio di denaro in Croazia e nel Liechtenstein? “Non posso essere il responsabile per tutto ciò che ha fatto la banca. Ogni membro della presidenza aveva le sue competenze e per la Croazia e il Liechtenstein quello non ero io, ma Günther Striedinger”.

Ma anche per i crediti alla Styrian Spirit e a Guggenbichler Kulterer si è dichiarato non responsabile. Non era stato lui a occuparsene e a concedere il finanziamento, ma direttamente la controllata austriaca del gruppo. Ha ammesso di averne discusso con Haider, che pretendeva che la banca assumesse la proprietà della compagnia aerea, cosa che lui però aveva rifiutato. Kulterer, in proposito, ha negato ogni sua relazione con Haider (che, lo ricordiamo, era allora il maggiore azionista di Hypo Group) e men che meno di essere stato un suo amico. “Non sono mai stato invitato in casa del signor Haider e non so neppure dove sia la Bärental (la valle degli orsi, luogo di residenza del defunto governatore, ndr)”.

Amare le parole conclusive dell’ex numero uno di Hypo Group: “Personalmente mi trovo al punto di partenza, dove mi trovavo 25 anni fa”. Ha detto di aver perso tutti gli incarichi professionali, di non avere più alcuna proprietà, di non avere reddito e di aver bruciato tutte le riserve. I 500.000 euro della cauzione per la libertà provvisoria non li ha tratti da qualche fondo segreto, ma gli serebbero stati prestati da amici e parenti.

Nella foto, Wolfgang Kulterer mentre risponde ai giornalisti durante la conferenza stampa di ieri mattina.

Lascia un commento