Sabato 18 Maggio 2024

20.08.08 Commerzialbank Mattersburg, libretto risparmio Hopsi per bambiniNon mancheranno di certo altre sorprese, scrivevamo l’altro ieri a proposito del fallimento nel Burgenland della Commerzialbank Mattersburg. Le prime sono già arrivate da dove meno te lo aspetti: dagli “Hopsi-Sparbuch”, ovvero dai libretti di risparmio emessi dalla banca per i bambini.

I social media, nei giorni scorsi, avevano fatto circolare la voce – falsa, come spesso accade – che quei libretti non fossero coperti dall’assicurazione sui depositi bancari. Stiamo parlando di quella garanzia fino a 100.000 euro offerta a tutti i risparmiatori, che hanno affidato i loro soldi a una banca, non importa se versati su un conto corrente, su un libretto di risparmio e in altro modo. Alla Commerzialbank Mattersburg il 95% dei clienti aveva depositi inferiori ai 100.000 euro e di conseguenza non hanno perso nulla. Hanno perso soltanto il tempo necessario per aprire un conto di deposito in un’altra banca e comunicare all’Esa (Einlagesicherung, ovvero l’ente interbancario che subentra alla banca fallita) le nuove coordinate bancarie, per riavere in pochi giorni gli stessi soldi che avevano nel deposito precedente.

I soliti disinformatori, che anche in Austria non mancano, avevano comunicato che i bambini possessori di un libretto “Hopsi” della Commerzialbank non avrebbero visto un euro. Tutto perso! La preoccupazione generata è stata tale, che è dovuto intervenire personalmente il ministro delle Finanze, Gernot Blümel, per calmare gli animi. Ha diffuso un comunicato ufficiale, in cui rassicura che anche i piccoli risparmiatori hanno diritto, come tutti gli altri, alla rifusione dei loro risparmi che altrimenti, a causa del fallimento della banca, sarebbero andati perduti.

Ma il ministro Blümel ha fatto un passo in più (e in questo consiste la grande sorpresa): ha dichiarato che fino alla data del comunicato (5 agosto) erano già stati rimborsati 4,1 milioni a 214 minori titolari di un libretto. Qualcuno ha fatto subito il conto è ha osservato che mediamente su ogni libretto erano stati depositati più di 19.000 euro!

Ovviamente, come insegna la statistica dei due polli, c’erano libretti con poche centinaia di euro e libretti con decine di migliaia. Inevitabile la domanda: come fa un bambino a possedere un simile patrimonio? Per quanto sia risparmioso e abbia messo da parte la paghetta settimanale e i soldini ricevuti in regalo a Natale e nel giorno del compleanno da nonni e zii, come ha potuto in breve tempo accumulare importi di cui normalmente nemmeno gli adulti dispongono? E perché i suoi familiari glieli hanno fatti custodire in un libretto di risparmio e non hanno scelto altre forme di investimento più remunerative?

A molti è venuto il sospetto che quei libretti non fossero tanto “Hopsi”, ma uno stratagemma per nascondere senza dare nell’occhio somme incassate in nero o di provenienza non troppo lecita, fingendo che appartenessero alla loro prole innocente. I libretti di risparmio anonimi in Austria hanno una lunga tradizione in questo campo. Molti italiani del Nord-Est se ne servivano per mettere al sicuro guadagni incassati evadendo il fisco: portavano il contante in Austria, lo versavano su un libretto e, per non rischiare di essere scoperti dalla Finanza al ritorno in Italia, lasciavano il libretto in deposito un una cassetta di sicurezza della stessa banca.

L’ingresso dell’Austria nell’Unione Europea – che non finiremo mai di ringraziare anche per questo motivo – ha posto fine gradualmente all’anonimato bancario austriaco (non al segreto). I libretti oggi sono nominativi, ma nessuno si insospettisce se di tanto in tanto vi si versano le “paghette” dei genitori o i “regalini” dei nonni. Di sicuro non si insospettiscono i funzionari della banca, che hanno tutto l’interesse a veder crescere il denaro loro affidato.

Ci si stupisce e ci si incomincia a porre qualche domanda quando una banca fallisce e deve intervenire l’Einlagesicherung e si scopre d’improvviso che quelle “paghette” erano “pagone” e i “regalini” “regaloni”. Insomma, non tutto il male vien per nuocere. La triste fine della Commerzialbank ha acceso i riflettori su tanti pargoletti con risparmi da zio Paperone e forse qualcuno si preoccuperà di conoscerne la provenienza. Non di sicuro il ministro delle Finanze, che ne ha dato notizia senza nemmeno scomporsi.

 

NELLA FOTO, uno dei libretti di risparmio “Hopsi” emessi dalla Commerzialbank di Mattersburg. Ai piccoli clienti venivano riservati rendimenti migliori, ma il deposito non poteva superare i 15.000 euro. Su quelli rimborsati dall’Esa, invece, erano stati depositati in media oltre 19.000, da piccoli risparmiatori, che forse non erano tanto piccoli.

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