Sabato 18 Maggio 2024

12.11.00 Hypo Bank KlagenfurtLa storia travagliata di Hypo Group Alpe Adria, la holding bancaria a cui fa capo anche Hypo Bank Italia, è giunta al suo epilogo. In una drammatica assemblea generale tenutasi venerdì, la holding carinziana – nazionalizzata dallo Stato austriaco nel 2009, quando altrimenti sarebbe fallita – ha deliberato l’autoliquidazione. Gli effetti non saranno immediati, perché si renderanno necessari alcuni passaggi formali, che comporteranno lo smembramento della “casa madre” e delle sue partecipate, le cui assemblee generali dovranno a loro volta deliberare il nuovo assetto.

Alla fine del percorso, che richiederà da alcune settimane ad alcuni mesi, Hypo Group Alpe Adria non esisterà più. Al suo posto ci saranno tre nuove società. Hypo Bank Italia sarà scorporata dal gruppo e avrà vita autonoma con un nuovo nome, Hypo Bank Italia Bundesholding Ag (dove “Ag” è la sigla tedesca che equivale all’italiana “Spa”), sotto il controllo diretto del Ministero austriaco delle finanze. Gli ordini, dunque, non arriveranno più da Klagenfurt, ma da Vienna.

Le banche controllate nel Balcani (Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro) saranno inserite in una nuova holding chiamata See (la sigla sta per “Sud Est Europa”), che avrà il compito di venderle il prima possibile (l’Unione Europea ha indicato la scadenza di metà 2015).

La holding di Klagenfurt, che attualmente è a capo di tutto l’”impero”, cesserà di essere tale e dal 1. novembre rinuncerà alla licenza bancaria per diventare quella che, per comodità di linguaggio, è stata definita una “bad bank” o “bad company”, vale a dire una “normale” società con il compito di liquidare un po’ alla volta tutti i rapporti in sofferenza che finora avevano fatto capo a Hypo Group e alle sue controllate e che ammontano a svariati miliardi di euro. La sua nuova funzione è bene esplicitata dal nome “Abbaubeteiligungs Ag” (in sigla Abbag).

La costituzione di Abbag sarà deliberata in una nuova assemblea generale di Hypo Group, che dovrebbe essere convocata la prossima settimana. La nuova società sarà anch’essa una holding, a cui faranno capo le “bad bank” già presenti nei singoli Paesi dove Hypo Group ha operato finora (in Italia dovrebbe trattarsi della società Hypo Leasing che, come è noto, nonostante il nome che porta, non si occupa di leasing, ma svolge appunto la funzione di “bad bank”).

Le tre nuove società – Abba, See e Hypo Bank Italia Bundesholding – faranno riferimento direttamente al governo austriaco e avranno sede al Ministero delle finanze di Vienna. Hypo Bank Italia manterrà la licenza bancaria, ma soltanto per gestire la clientela già presente nel suo portafoglio (dal luglio 2013, come è noto, non le è consentito di instaurare nuovi rapporti). La sua prospettiva, dunque, è quella di una graduale estinzione. Il che – come ha dichiarato due giorni fa, in un’intervista all’Orf, il direttore generale del gruppo Alexander Picker – potrà richiedere parecchi anni.

Hypo Italia è la banca che negli ultimi tempi ha creato più grattacapi alla casa madre, soprattutto a causa della truffa dei leasing dopati, che ha contribuito non poco al disavanzo del bilancio del gruppo (quello del primo semestre di quest’anno presenta un deficit di 1,67 miliardi). Ma il giudizio di Picker, che da maggio è anche presidente del consiglio di amministrazione di Hypo Italia, è positivo nei confronti dell’istituto di Tavagnacco. “Hypo Italia – ha dichiarato nell’intervista radiofonica – in fondo non è una cattiva banca” e alla fine del suo percorso potrebbe perfino chiudere i conti senza perdite.

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