Sabato 18 Maggio 2024

11.04.20 frosch726lr190411Tempi difficili per le rane carinziane. Vengono schiacciate dalle auto quando attraversano la strada (e in primavera lo fanno con frequenza) e non trovano più luoghi dove depositare le uova a causa della progressiva urbanizzazione del territorio. Da alcuni anni si è aggiunta una minaccia in più, segnalata da Bernhard Gutleb, dirigente del Servizio protezione ambientale del Land Carinzia: è il “predatore italiano”, che arriva sul far dell’alba, cattura le povere bestiole e poi strappa loro le cosce per mangiarsele con il risotto o da sole.

Perché il predatore di rane debba essere necessariamente italiano non si sa. Perché non, ad esempio, sloveno o austriaco? Gutleb non può rispondere, perché finora nessun “bracconiere” è mai stato sorpreso, fermato o multato (come accade invece frequentemente per chi va a funghi e ne raccoglie oltre il quantitativo consentito). Insomma, siamo in presenza di un pregiudizio nei nostri confronti, molto diffuso fra i carinziani. Gutleb arriva a insinuare che italiani affamati di rane giungano addirittura con pullman, in gruppi organizzati, per far ritorno a casa dopo aver riempito i loro secchi con gli sventurati anfibi. Anzi, consiglia ai suoi corregionali, che avessero occasione di incrociare sulla strada un uomo sospetto, di rivolgergli la parola e, se questi risponde in italiano, di allertare immediatamente la “Bergwacht” (una specie di guardia forestale) o la polizia. La multa è salata: 3650 euro.

Le aree dove le rane sono più frequenti sono la valle meridionale del Gail e il bacino di Villach. Qui sono sorti comitati di “tutori” delle rane, che cercano in tutti i modi di evitare loro di finire sotto le ruote di un’auto. Studiano i loro percorsi (di solito per spostarsi verso zone umide o dove vi siano corsi d’acqua), erigono steccati per indirizzarle, arrivano perfino ad alzarsi alle 6 del mattino per aiutarle ad attraversare le strade (le prelevano con dei secchi e le ridepositano sul terreno al di là dell’arteria). Talvolta collocano dei cartelli stradali mobili, con l’indicazione “attraversamento rane”, per indurre gli automobilisti a rallentare e a prestare attenzione.

Secondo Gutleb, la tecnica degli italiani sarebbe appunto quella di fingersi tutori delle rane e di prelevarle e depositarle nel secchiello, non per risparmiare loro l’attraversamento della strada, ma per portarsele a casa e mangiarsele.

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