Sabato 18 Maggio 2024

22.03.03 Wolfgang MücksteinIl potere logora chi non ce l’ha, diceva quel tale. A meno che non si tratti del “potere” sanitario in tempi di Coronavirus. In Austria questo logorante potere ha già messo ko un ministro della Salute, Rudolf Anschober, costretto a dimettersi nell’aprile dello scorso anno per esaurimento nervoso. Ieri, alle 15.20, anche il suo successore Wolfgang Mückstein, ha annunciato le sue dimissioni: non ne poteva più di essere sotto pressione giorno e notte. Anschober e Mückstein sono entrambi dei Verdi, come l’uomo che sarà chiamato a succedergli: Johannes Rauch, attualmente assessore all’ambiente del Vorarlberg.

“Si può fare questo lavoro – ha spiegato Mückstein in una conferenza stampa – soltanto se si è in grado di dare ogni giorno il 100 per cento del proprio impegno. E questo io non lo sono più e non mi ritengo quindi all’altezza del compito”. Hanno pesato sulle sue spalle la fatica della battaglia quotidiana contro il Covid, ma anche la scarsa efficacia delle misure da lui messe in campo. Devono aver contato molto anche le costanti minacce rivolte dai no-vax alla sua persona e alla sua famiglia, che lo avevano costretto a muoversi accompagnato da una scorta della polizia (misura di cautela inusuale in un Paese finora tranquillo come l’Austria) e a mettere sotto vigilanza 24 ore su 24 la sua abitazione.

Il suo lavoro da ministro è durato solo 318 giorni, meno del suo predecessore, e il bilancio che se ne può trarre non è molto positivo. Mückstein ha mancato soprattutto l’obiettivo principale che lui e il governo si erano posti: la somministrazione del vaccino al maggior numero di persone, in modo da raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. La quota dei vaccinati, invece, si aggira attualmente intorno al 70%, il che significa che un terzo della popolazione ne è ancora priva. Il suo linguaggio piuttosto brusco e tecnico aveva spaventato gli austriaci, anziché convincerli a farsi vaccinare. E il tentativo finale di porvi rimedio con l’obbligo vaccinale – di cui, peraltro, Mückstein non è il solo “padre” – sta miseramente fallendo.

Anche il suo rapporto con i Länder è sempre stato infelice. L’episodio più disastroso che si ricordi risale al novembre scorso, quando si tenne il famoso vertice Governo-Länder all’Achensee, in Tirolo. Mückstein vi giunse con enorme ritardo, perché costretto a fermarsi per ricaricare la sua auto elettrica. Nel frattempo gli altri membri del governo e i governatori dei Länder avevano già deciso un nuovo lockdown esteso a tutti, vaccinati e non vaccinati, e l’obbligo della vaccinazione a decorrere da febbraio.

22.03.04 Johannes RauchIl successore Johannes Rauch ha 62 anni e un diploma di assistente sociale, ma dopo gli studi ha lavorato sempre in banca. Dal 1990 al 1996 è stato assessore all’ambiente del suo Comune, Rankweil; dal 2000 consigliere regionale del Vorarlberg, dal 2004 capogruppo, dal 2014 membro della giunta regionale, con delega all’ambiente.

Rauch finora ha sempre dichiarato di voler svolgere la sua attività politica nel Land, ma aveva avuto spesso occasione di intervenire anche a livello nazionale, da ultimo nelle trattative dei Verdi con l’Övp per la formazione del nuovo governo, al fianco del segretario nazionale Werner Kogler, di cui è molto amico. In campo sanitario, è sempre stato favorevole a rigide misure anti Covid e all’obbligo vaccinale. Recentemente aveva twittato: “È del tutto assurda la proposta di mantenere l’obbligo vaccinale senza prevedere sanzioni. Sarebbe come prevedere limiti di velocità in autostrada, ma senza controlli radar e senza infliggere multe”.

 

NELLE FOTO, il ministro dimissionario alla Salute Wolfgang Mückstein e il successore designato Johannes Rauch.

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