Sabato 18 Maggio 2024

19.05.29 Hartwig LögerFino al 2017 Hartwig Löger (nella foto) era amministratore delegato di Uniqa Österreich, compagnia di assicurazioni. Ha lasciato il suo lavoro per accettare l’invito di Sebastian Kurz a fare il ministro delle Finanze nel suo governo. All’Uniqa guadagnava molto di più, ma evidentemente non ha pensato ai soldi: ha rinunciato al super-stipendio di manager forse per l’ambizione di sedersi sulla poltrona ministeriale o forse per patriottismo, per dedicare qualche anno della sua vita al Paese senza pensare al tornaconto.

Da ieri Löger non è più ministro, ma cancelliere della Repubblica e in questa sua nuova veste, nello stesso giorno in cui ha assunto la carica, ha rappresentato ieri sera l’Austria alla riunione informale dei capi di Stato e di governo che si è svolta a Bruxelles. La sua “promozione” alla Ballhausplatz, dove è subentrato a Kurz, ha naturalmente a che fare con le elezioni europee di domenica e con il terremoto seguito al video-scandalo di Ibiza.

Ne spieghiamo le ragioni, perché ci aiutano a capire meglio i meccanismi istituzionali austriaci, che sono un po’ diversi da quelli italiani. Se non lo si fa in questo blog che si intitola AUSTRIA VICINA, chi altro dovrebbe farlo?

Partiamo dall’inizio, ovvero da quando è scoppiato lo scandalo di Ibiza, che ha portato alle dimissioni del vicecancelliere Heinz-Christian Strache, leader della destra sovranista. Il suo partito, l’Fpö, voleva subito sostituirlo con un proprio uomo e a tale scopo aveva proposto il nome di Norbert Hofer, ministro per le infrastrutture, a noi già ben noto per essere stato nel 2016 candidato perdente nel ballottaggio per l’elezione del presidente della Repubblica. Ma Kurz si era opposto e aveva voluto che il suo nuovo vice fosse Löger, che peraltro avrebbe conservato il portafoglio delle Finanze.

Questa decisione di Kurz e soprattutto la decisione di esonerare il ministro degli Interni Herbert Kickl hanno indotto l’Fpö a ritirare dal governo tutti i suoi ministri e sottosegretari, subito rimpiazzati da ministri tecnici, ovvero persone esperte in vari campi, senza tessera di partito.

Il nuovo governo, ormai un monocolore Övp (avendo perso la componente Fpö), rimpastato con ministri tecnici, è stato sfiduciato lunedì dal Parlamento. In questi casi, i ministri non se ne vanno subito a casa, perché la Costituzione non consente che vi sia un vuoto di potere. Tutti rimangono al loro posto, finché non saranno sostituiti da nuovi ministri, limitando la loro attività a quella che anche in Austria, come in Italia, si chiama la gestione degli “affari correnti”.

Questo vale per tutti i ministri, perché non possono essere sostituiti, finché il capo dello Stato non avrà affidato l’incarico ad altri di formare un nuovo governo. Non vale però per il cancelliere, perché lui è il solo che può essere sostituito subito. Da chi? Dal vicecancelliere, che si chiama così proprio perché è l’esponente che fa le veci del cancelliere e può sostituirlo in qualsiasi emergenza.

Ecco dunque perché un uomo di assicurazioni, prestato alla politica, dopo un anno e mezzo trascorso a gestire le finanze dell’Austria (con il grande merito di aver chiuso per la prima volta il bilancio dello Stato in pareggio), si è trovato nel giro di una settimana a diventare prima vicecancelliere e poi cancelliere e, in questa sua veste, a sedersi ieri sera a tavola accanto a Merkel, Macron e agli altri capi di Stato e di governo dell’Ue.

Una carriera fulminea, che avrà anche una conclusione fulminea. Il presidente della Repubblica infatti intende chiudere rapidamente la crisi, dando vita probabilmente già questa settimana a un nuovo governo che sarà necessariamente tecnico e avrà il compito di guidare il Paese nei prossimi tre mesi, fino alle elezioni già annunciate a metà settembre. Ieri tutto il giorno il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, ha avuto colloqui con i segretari dei gruppi parlamentari, per valutare la composizione di una lista di ministri che possa essere gradita a tutti.

Ovviamente non si fanno ancora nomi, ma si dice che come cancelliere potrebbe essere designato l’ex presidente della Corte costituzionale Gerhart Holzinger. È anche questo un nome che alcuni forse ricordano. È il magistrato che in veste di presidente della suprema corte nel 2016 aveva annullato i risultati del ballottaggio per le elezioni presidenziali, rendendo necessario un nuovo ballottaggio, da cui era uscito vincitore Van der Bellen.

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