Sabato 18 Maggio 2024

16.05.31 Wolfgang SobotkaCi sono stati alcuni problemi nel conteggio delle schede di voto per le elezioni presidenziali austriache, ma non tali da richiedere una ripetizione del ballottaggio che si è svolto il 22 maggio. È quanto ha dichiarato ieri mattina, in una conferenza stampa, il ministro degli Interni Wolfgang Sobotka (quello stesso che si occupa delle barriere al Brennero), affiancato dal dirigente del servizio elettorale del ministero, Robert Stein. Gli episodi segnalati (in Carinzia, in Stiria, a Linz e persino a Waidhofen an der Ybbs, comune di residenza del ministro) sono stati documentati e segnalati all’autorità giudiziaria. Sarà quest’ultima a decidere il da farsi, com’è giusto che sia in uno Stato di diritto.

Non basteranno certo le parole del ministro a placare le voci che si sono levate, soprattutto in una certa parte della stampa italiana, complottista e dietrologista, secondo cui la risicata vittoria elettorale del verde Alexander Van der Bellen sarebbe frutto di brogli, per mano dei soliti “poteri forti”, dal sistema bancario internazionale all’Unione Europea. Analoghe voci non si riscontrano invece nella stampa austriaca, dove nessuno parla di brogli, probabilmente perché qui sui fatti in discussione se ne sa di più. Eccoli.

Il più “clamoroso” riguarda cinque uffici elettorali mandamentali, quattro in Carinzia (Villach capoluogo, Villach mandamento, Hermagor e Wolfsberg) e uno nella Stiria meridionale. Qui convergono le schede di voto inviate per posta. L’irregolarità denunciata consiste nel fatto che gli uffici elettorali di ciascun mandamento hanno incominciato lo spoglio delle schede in anticipo rispetto all’ora stabilita dalla legge, le 9 del lunedì. Alcuni uffici si sono messi al lavoro già alle 7 del mattino, altri addirittura la sera prima, subito dopo aver completato il conteggio delle schede deposte normalmente nelle urne.

Lo spoglio è avvenuto nel rispetto delle norme di controllo, con la presenza dei rappresentanti di tutti i partiti (compreso l’Fpö, cui appartiene il candidato Norbert Hofer). Nessuno ha avuto alcunché da obiettare sull’orario, nessuno ha sollevato eccezioni sul conteggio delle schede, tutti (compresi i rappresentanti dell’Fpö) hanno sottoscritto il verbale con i risultati. Insomma, come ha spiegato il ministro Sobotka, i voti raccolti in questi mandamenti sono corretti e non portano alcuna variazione al risultato nazionale, per cui non si pone il problema di dover ripetere la votazione. Ma, siccome il mancato rispetto dell’orario costituisce un illecito, il Ministero ha dovuto denunciare all’autorità giudiziaria tutti gli scrutatori, compresi quelli dell’Fpö.

Analoga la situazione verificatasi nel comune di Helfenberg, in Alta Austria.   Qui, in un seggio, alla fine dello spoglio, gli scrutatori si sono trovati con tre schede in più. Anziché ricominciare il conteggio daccapo, per capire dove era stato commesso l’errore, il presidente di seggio ha preferito una soluzione più spiccia: ha distrutto le tre schede in sovrannumero, per far tornare i conti. Un comportamento illecito, di cui dovrà rispondere penalmente, ma nessuna conseguenza sulla votazione, che non dovrà essere ripetuta, perché tre schede non modificano il risultato complessivo.

Un caso diverso quello accaduto a Waidhofen an der Ybbs e a Linz. Nel primo comune il conteggio delle schede ha dato il risultato di una partecipazione al voto del 147%. Una moltiplicazione miracolosa degli elettori? No, semplicemente nella trasmissione dei dati a Vienna, anziché sommare i voti nelle urne con i voti per posta, sono stati sommati i secondi con il numero totale degli elettori. Una svista che ha falsato il dato statistico sui votanti, ma non quello dei voti, che erano stati conteggiati e trasmessi correttamente.

Anche in un seggio di Linz si era registrata apparentemente una moltiplicazione miracolosa dei votanti: 21.060 su 3.518 iscritti nelle liste elettorali, pari al 598%. Heinz-Christian Strache aveva parlato di una “sospetta manipolazione”. Questa volta, però, l’errore non è stato commesso dagli scrutatori di quel seggio, bensì da Strache. Se avesse letto meglio la tabella pubblicata dall’ufficio elettorale, si sarebbe accorto anche lui che il seggio in questione era un “Sondersprengel”, ossia un seggio speciale, che raccoglie i voti degli ammalati, al loro domicilio, e quelli giunti per posta (di cui non si può prevedere in anticipo il numero).

Nei casi di Waidhofen e di Linz non si configurano violazioni della legge elettorale, per cui – ha spiegato il ministro – non è stata fatta alcuna denuncia penale.

La conferenza stampa non era ancora finita, che già si è presentato un nuovo, stupefacente caso, questa volta nel comune di Miesenbach (Bassa Austria). Qui gli uffici hanno scambiato la lista degli abitanti potenzialmente elettori con la lista di quanti avevano effettivamente diritto al voto (il secondo elenco viene compilato due mesi prima del voto, estraendo dalla prima lista i nomi di coloro che nel giorno della votazione  avrebbero compiuto 16 anni). L’errore ha fatto sì che nella seconda lista comparissero anche i nomi di 14 giovani non ancora sedicenni e quindi privi del diritto di voto. Di questi 14, sei si sono effettivamente presentati ai seggi e hanno votato, senza che nessuno si accorgesse della loro minore età.

Anche in questo caso, non si renderà necessario ripetere la votazione, perché 6 voti non cambiano il risultato finale, ma i responsabili dell’ufficio elettorale saranno chiamati a rispondere penalmente. E forse dovranno rispondere anche i sei ragazzi che hanno indebitamente votato, perché, pur non avendo ancora l’età per votare, hanno già l’età per essere perseguiti penalmente. Per la cronaca, a Miesenbach Hofer ha ottenuto 258 voti, Van der Bellen 122.

 

NELLA FOTO, il ministro degli Interni Wolfgang Sobotka.

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