Sabato 18 Maggio 2024

17.12.23 Oberndorf, cappella di Stille NachtIl 24 dicembre 1818 – proprio oggi, 199 anni fa – nella chiesa di San Nicola a Oberndorf, a pochi chilometri da Salisburgo, fu eseguita per la prima volta la melodia “Stille Nacht”, il canto natalizio più celebre al mondo. Fu una chitarra – e non un organo o un armonium, come molti credono – ad accompagnare i versi che il prete salisburghese Joseph Mohr aveva scritto già nel Natale 1816, tenendoli poi nel cassetto in attesa di trovare qualcuno che potesse metterli in musica.

Quel qualcuno lo trovò due anni dopo in Franz Xaver Gruber, maestro elementare e organista di Oberndorf, originario dell’Alta Austria. Ed è merito di quest’ultimo e delle sue note se “Stille Nacht” oggi risuona in ogni parte del mondo, mentre le parole, nel corso del tempo, sono state tradotte in più di 300 altre lingue e dialetti. In italiano sono diventate “Astro del ciel”, con versi che tuttavia non hanno la potenza evocativa di “Stille Nacht”, “notte silente, notte santa…”.

Mohr era aiuto parroco nella chiesa di Mariapfarr, nel Lungau, regione del Salisburghese. Il Land non era stato risparmiato dalle recenti guerre napoleoniche. Devastazioni e miseria ovunque. I versi del giovane sacerdote dovevano essere di conforto e speranza a una popolazione prostrata. Nel Natale del 1816 furono soltanto letti, mentre due anni dopo poterono finalmente essere anche cantati, con la musica che aveva composto per essi Gruber.

Lo spartito fu raccolto da Carl Mauracher, fabbricante di organi della Zillertal, che lo portò con sé in Tirolo, dove ebbe subito larga diffusione. Da questa regione ogni anno erano in molti a mettersi in viaggio per vendere nei Paesi vicini i prodotti dell’artigianato locale. Da allora portarono con sé anche le note di “Stille Nacht”. In particolare le famiglie Strasser e Rainer, musicisti di professione, fecero conoscere la melodia di Gruber in tutta l’Europa. E dall’Europa alle Americhe e alla Russia il passo fu breve. “Stille Nacht” ebbe una rapida diffusione che in tempi di social network avremmo definito “virale”. I missionari diedero il loro contributo per far conoscere il canto in ogni angolo del mondo, perfino in Cina.

Oggi sono oltre due miliardi le persone che lo cantano o, quanto meno, che lo conoscono. Un pubblico enorme che non poteva non interessare ai responsabili del turismo austriaco. Le aziende di promozione dei tre Länder coinvolti in qualche modo nella storia di “Stille Nacht” (Salisburghese, Alta Austria e Tirolo) hanno riunito i loro sforzi per fare della melodia natalizia un “prodotto” da vendere alle borse internazionali del turismo.

Da domani, infatti, si entra nell’anno bicentenario di “Stille Nacht”, che sarà contraddistinto da una superaffollata serie di eventi, tra cui una mostra regionale articolata in 13 località (tutte quelle dove furono scritti i versi, dove fu composta la musica, dove insegnò Gruber, dove morì e fu sepolto Mohr ecc.), l’inaugurazione di alcuni musei dedicati al canto e addirittura un musical, in stile hollywoodiano, la cui prima si terrà il 24 dicembre 2018, nella sala dei concerti del Festival di Salisburgo. L’opera è stata commissionata a John Debney, autore delle musiche di una cinquantina di film, e sarà in lingua inglese, per poter essere commercializzata più facilmente in tutto il mondo. Il canto di Natale, nato per portare serenità nel cuore dei fedeli, rischia ora di diventare un business, tanto interessante che il turismo austriaco vi ha già investito un milione di euro.

 

NELLA FOTO, la cappella di Oberndorf costruita sul luogo dove un tempo esisteva la chiesa di San Nicola, portata via da un’esondazione del fiume Salzach.

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