Sabato 18 Maggio 2024

11.03.26 Pramollo Nassfeld, Alpenhotel PlattnerTelecabina di collegamento tra Pontebba e Pramollo: una storia infinita. L’ultimo capitolo lo ha scritto ora Gerhard Dörfler, governatore della Carinzia, rifiutandosi di rispondere alla richiesta rivoltagli dal Friuli Venezia Giulia di garantire il contributo di 6,5 milioni di euro al progetto. Prima di sottoscrivere una simile malleveria Dörfler chiede a sua volta garanzie che il progetto sarà attuato in tutte le sue parti, a cominciare dai posti letto a Pontebba. Insomma, un gatto che si morde la coda, un cortocircuito paralizzante che rischia di mettere la pietra tombale sull’impianto di Pontebba.

 

Il ping-pong tra Trieste e Klagenfurt incomincia nella primavera scorsa, quando anche la giunta regionale (dopo la commissione tecnica) approva finalmente il project-financing da 80 milioni di euro che legherà Pontebba (e quindi tutto il Tarvisiano) a uno dei poli sciistici più importanti d’Europa. L’ok dell’esecutivo regionale, tuttavia, è subordinato alla condizione che anche il governo della Carinzia offra garanzie circa la solidità finanziaria e industriale della società austriaca di gestione degli impianti di Pramollo, partner fondamentale del project-financing, e circa lo stanziamento dei 6,5 milioni, indicati fin dai tempi di Haider e di Illy quale contributo carinziano all’operazione.

 

Passano mesi in cui non accade nulla e in cui sorge il sospetto che la richiesta della nostra Regione sia soltanto un pretesto per tirare per le lunghe, finché ora si apprende l’atteggiamento della Carinzia: “Scriveremo questa lettera di impegno – dichiara Dörfler – soltanto quando sarà garantita la costruzione di 600 posti letto a Pontebba. Soltanto così il progetto si regge economicamente”. E aggiunge che finora a Klagenfurt si è vista soltanto una planimetria del previsto hotel, con alcune foto di caserme in rovina sovrastanti la stazione ferroviaria, ma nessun progetto concreto. “Non siamo interessati a investire al buio in un’altra iniziativa”.

 

Se così stanno le cose, Pontebba può dire addio al suo sogno e questa volta definitivamente, perché è improbabile che Dörfler si rimangi le sue parole e perché è altrettanto improbabile che un privato si arrischi a investire in un hotel da 600 letti a Pontebba prima di avere visto aperto il cantiere di costruzione della telecabina.

 

Alle novità poco confortanti sul versante italiano se ne aggiungono altre su quello austriaco. Qui, come è noto, è in discussione da tempo l’assetto societario della Bargbahnen Naßfeld Pramollo Ag, la società che gestisce tutti gli impianti di risalita. Attualmente il Land Carinzia detiene un terzo del capitale, un altro terzo è ripartito tra gli operatori privati del polo e il resto appartiene a Hypo Group.

 

La holding bancaria vorrebbe disfarsi della propria quota, per motivi legati al dissesto finanziario che nel 2009 l’aveva portata sull’orlo del fallimento, ma non può farlo. Non perché non trovi un acquirente – da tempo si sono fatti avanti i fratelli Heinz e Martha Schultz, che appartengono a una dinastia di gestori di impianti in Tirolo e che in Carinzia hanno già acquistato quelli del Mölltaler Gletscher e dell’Ankogel – ma perché la componente privata della società vi si oppone. In particolare Arnold Pucher, uno dei pionieri di Nassfeld-Pramollo, che è abituato da sempre a dettar legge nel polo sciistico e non vuole avere tra i piedi un interlocutore che potrebbe tenergli testa.

 

Il problema è che lo statuto societario prevede quote azionarie nominative e una maggioranza del 75% per la loro cessione. Il che significa che senza l’assenso della componente privata (33%), capeggiata da Pucher, Hypo Group non può vendere nulla. O, per lo meno, non poteva fino a ieri. Ora sembra che la soluzione sia stata trovata, attraverso complessi artifizi societari

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