Domenica 2 Giugno 2024

05.08.25 Tremodistruttore rifiuti Arnoldstein Carinzia 2 - CopiaA 12 anni dalla sua entrata in funzione, l’inceneritore di rifiuti di Arnoldstein viene sottoposto in questi giorni a una completa revisione. I forni per bruciare il materiale sono spenti, mentre una quarantina di persone, per lo più di ditte specializzate esterne, sono al lavoro per rimettere a punto l’impianto.

Anche la turbina a vapore, utilizzata per produrre elettricità, viene completamente smontata e rimontata. Quando l’inceneritore è in funzione produce 42 gigawattora di corrente all’anno, che alimentano 12.000 reti domestiche della zona. Un quarto dell’energia prodotta viene consumata direttamente per il funzionamento dell’inceneritore; i restanti tre quarti vengono immessi nella rete della Kelag, la società che gestisce l’erogazione di elettricità in Carinzia. L’intervento di revisione del bruciatore costerà circa un milione di euro, cui andranno ad aggiungersi 800.000 euro per l’intervento alla turbina a vapore, su cui stanno lavorando tecnici della Siemens.

Il progetto dell’inceneritore risale a oltre 15 anni fa. La realizzazione dell’impianto era divenuta indispensabile, dopo la decisione, presa a livello politico, di chiudere tutte le discariche per ragioni ambientali (ormai da alcuni anni non ne esiste più una in tutta l’Austria). La localizzazione non fu facile, per la contrarietà delle popolazioni.

La prima sede doveva essere St. Veit an der Glan, baricentrica rispetto al Land, ma vi si rinunciò, per l’energica opposizione dei residenti. Furono presi in considerazione una dozzina di altri siti, finché la scelta cadde su Arnoldstein. Anche qui fu necessario sentire il parere della popolazione, che in un referendum appositamente indetto si dichiarò a favore per il 58%.

Dopo l’entrata in funzione dell’impianto, i timori di chi era stato contrario scomparvero subito. L’inceneritore non solo non provoca inquinamento (è possibile verificare in tempo reale su internet le sostanze gassose in uscita dalla ciminiera e risultano tutte di molto al di sotto della soglia di rischio), ma la qualità dell’aria è addirittura migliorata, perché le case di Arnoldstein e dei dintorni non devono più usare i propri impianti per il riscaldamento.

Anche a Tarvisio, che dista solo 5 chilometri in linea d’aria, non ci sono state conseguenze negative. Anzi, in base a uno studio della Clinica medica pediatrica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine, l’aria della zona è salubre al punto che potrebbe far bene alle persone affette da malattie respiratorie.

Senza attendere i risultati scientifici di uno studio universitario, gli abitanti di Arnoldstein lo avevano capito da sé: in un sondaggio sull’inceneritore condotto un paio d’anni dopo il favore era salito oltre il 70%. Dodici anni fa, al suo avvio, l’impianto era dimensionato per smaltire 80.000 tonnellate di rifiuti all’anno, ma in seguito è stato potenziato e nella configurazione attuale può smaltirne 95.000.

In origine si riteneva che questa quantità fosse sufficiente per soddisfare le esigenze del Land, ma nel tempo i consumi sono cresciuti e, nonostante la raccolta differenziata, il residuo destinato all’incenerimento ha superato le capacità dell’impianto e deve essere esportato altrove, non essendo più possibile smaltirlo in discarica.  Servirebbe un nuovo inceneritore, ma per ora non se ne parla, perché sarebbe eccessivo per le esigenze della Carinzia e per far quadrare i conti sarebbe necessario importare rifiuti da altri Paesi, magari proprio dall’Italia.I nostri rifiuti (dalla Campania e dalla Sicilia) viaggiano invece fino a Zwentendorf, località dalle Bassa Austria lungo il Danubio, poco a monte di Vienna, dove alcuni anni fa fu costruito un inceneritore rivelatosi troppo grande per le esigenze della zona e che, per funzionare, ha bisogno anche di rifiuti provenienti dall’esterno. Per loro fortuna i gestori di Zwentendorf hanno trovato buoni clienti in Italia, a cui fanno pagare il conto del loro impianto, riuscendo perfino a guadagnarci.

 

NELLA FOTO, l’inceneritore (o “termovalorizzatore”) di Arnoldstein, come appare dall’autostrada, entrando in Austria dall’Italia.

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