Sabato 18 Maggio 2024

13.07.30 Korruption img_9658_5152735Corruttori e corrotti non si nasce, si diventa. Certo, non è un’impresa da poco, perché bisogna avere una coscienza sufficientemente elastica e molto pelo sullo stomaco, ma con la buona volontà e l’applicazione tutto è possibile. A Vienna viene proposto addirittura un corso rapido per apprendisti corruttori, che consiste in un tour di due ore. Incomincia davanti all’Opera di Stato e termina sulle rampe del Parlamento, dopo aver fatto tappa nei luoghi della capitale che sono stati al centro dei più clamorosi casi di malaffare degli ultimi anni, in modo che l’esempio dei “grandi” possa essere di ausilio a chi è ancora un onest’uomo, ma vorrebbe cambiare vita finché è in tempo.

 

Chi ritiene che gli austriaci non abbiano il senso dell’umorismo non sa evidentemente di che cosa parla. Senza scomodare la grande letteratura (per esempio, l’inconcludente “comitato dell’azione parallela” ne “L’uomo senza qualità” di Musil), basta questo corso di corruzione per convincersi del contrario. L’iniziativa parte dall’”Institut für angewandte Korruption” (“Istituto di corruzione applicata”), che propone ogni sabato, fino al 28 settembre (vigilia, guarda caso, delle elezioni politiche nazionali), passeggiate di istruzione per la città. Ai partecipanti viene chiesto: “Volete diventare più belli, più ricchi, più intelligenti?”. Chi risponde sì e aderisce al corso, viene accompagnato attraverso il centro città, “perché l’Austria – spiegano quelli dell’Istituto – nell’ambito della corruzione ha prodotto personalità di fama internazionale!”. Il biglietto costa 20 euro, ma sono previsti sconti per studenti, soci di circoli culturali e, novità!, per “chiunque possa dimostrare di aver guadagnato molti soldi in poco tempo senza far nulla”.

 

Siamo, evidentemente, nel campo del paradosso e della satira politica, che in questo caso ha scelto come palcoscenico la strada, anziché il teatro o la tv. Lo stesso “Istituto di corruzione applicata” è un’invenzione di due viennesi, Julia Draxler, 33 anni, artista del Mumok (Museo di arte moderna) e Roland Spitzlinger, 35 anni, ex dipendente del Parlamento e attualmente ricercatore economico. Docenti e accompagnatori sono in realtà attori di cabaret. Già il primo impatto con gli allievi, davanti alla Staatsoper (tutti i sabati, a partire dalle 16), indica chiaramente dove si vuole andare a parare: a tutti viene consegnata con molta discrezione una “bustarella”, in cui non c’è niente, ma serve ad abituare l’occhio allo strumento abituale di trasferimento illecito di tangenti.

 

Il resto viene spiegato a mano a mano che toccano le varie stazioni di questa speciale “via crucis”: quella dello scandalo Buwog (i 60.000 alloggi pubblici ceduti a una immobiliare cui era stato fatto sapere in anticipo il prezzo offerto dall’immobiliare concorrente), quella delle vendite della cittadinanza austriaca a milionari russi, quella dell’affare Telekom o dell’acquisto dei caccia intercettori Eurofighters. “Avremmo molto più materiale da esibire – spiega Spitzlinger – ma dobbiamo cercare di stare nei tempi, dando a tutti gli episodi uno spazio equilibrato”. Gli “allievi” vengono invitati a sostare davanti alla sede di un’agenzia di relazioni pubbliche, vicina al partito di Haider, che aveva fatturato costi folli per semplici conferenze stampa o organizzazione di convegni, per mascherare il trasferimento di tangenti. O davanti alla residenza di lusso di un noto esponente dall’aristocrazia, sposato con una ministra, noto per le battute di caccia nella sua riserva nel Burgenland, cui invitava le “persone che contano”, per riceverne poi i favori.

 

Naturalmente l’Istituto di corruzione applicata si cautela contro eventuali querele usando lo stesso stratagemma usato dai giornalisti austriaci. Una delle accompagnatrici del gruppo regge un cartello su cui sta scritto “Vale la presunzione di innocenza”. Sono le paroline magiche che secondo la legge austriaca sulla stampa proteggono i giornalisti da persecuzioni giudiziarie. Gli allievi non si limitano a camminare e ad ascoltare, ma sono invitati anche ad esercitarsi. Devono pronunciare ad alta voce, in coro, le frasi che i personaggi inquisiti esibiscono abitualmente quando sono interrogati: “Non mi posso ricordare” oppure “Non posso rispondere alla domanda perché violerei un segreto d’ufficio”.

 

La tappa più interessante e laboriosa del tour è l’ultima, davanti al Parlamento, dove viene spiegato come si diventa deputati, come si può formare un gruppo parlamentare per beneficiare del finanziamento pubblico, come mai i partiti austriaci sono quelli che, dopo il Giappone, ricevono più soldi dallo Stato. Al termine i partecipanti devono superare una prova scritta e pratica. Nella prima devono rispondere a domande del tipo “Se ti servono soldi, a chi li chiedi?”. La scelta è fra tre risposte, ciascuna delle quali richiama alla mente scandali di corruzione ben noti al pubblico austriaco. La prova pratica consiste nella costruzione e nel lancio di aeroplanini di carta, che ricorda gli Eurofighter, acquistati a suon di tangenti milionarie.

 

Nel tour non vengono menzionati gli episodi di corruzione avvenuti in Carinzia e legati quasi sempre al cosiddetto “sistema Haider”. Ma la ragione è molto semplice: il giro si svolge per le strade di Vienna e non può che limitarsi ai casi avvenuti in quella città.

 

Nella foto, due istruttori-accompagnatori del corso di corruzione. La donna reca un cartello con la scritta: “Vale la presunzione di innocenza”.

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