Sabato 18 Maggio 2024

Con quali propositi vincitori e vinti parteciparono nel 1919 alla conferenza di pace che disegnò la nuova carta geografica d’Europa dopo la prima guerra mondiale? Erano gli stessi con cui erano scesi in campo per darsi battaglia? E il risultato fu quello che essi avevano sperato? Sono questi i temi che saranno affrontati mercoledì prossimo, a Trento, nella giornata di studio indetta dalla Società di studi tridentini di scienze storiche, con il titolo “Parigi 1919 – Nazione e ordine postbellico”. I lavori si terranno nelle marangonerie del Castello del Buonconsiglio, con inizio alle 9.30. La seconda sessione riprenderà nel pomeriggio, alle 14.30. Al termine ci sarà un dibattito a cui potranno dare il loro contributo tutti i partecipanti.

Dal sito web della Società di studi tridentini riprendiamo qui sotto il testo di presentazione. Da esso emerge l’importanza dei temi proposti non soltanto per conoscere il passato dell’Europa, ma anche per comprendere meglio il dibattito in corso in alcune aree della Mitteleuropa e dei Balcani, dove legittime esigenze di sovranità nazionale tentano di trovare un equilibrio con quelle della collaborazione internazionale.

È chiaro inoltre – ed è questa la ragione per cui segnaliamo il convegno di Trento in questo blog – che una delle regioni d’Europa che più ha subito le scelte fatte alla conferenza di pace di Parigi è il Sud Tirolo, altrimenti detto Alto Adige, assegnato dai vincitori all’Italia, ma sul quale, per accordi internazionali, l’Austria esercita un ruolo di potenza garante.

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La Grande Guerra iniziò senza motivazioni precise, o almeno confessabili, e dunque senza obiettivi ben definiti. Nella sua ultima parte fu tuttavia combattuta sul piano propagandistico non meno che al fronte; si trattava di rinsaldare il morale del proprio campo (e di indebolire quello del campo nemico) con una immagine della pace che giustificasse ex post gli anni di guerra. Si confrontarono idee fra loro molto diverse, che però individuavano tutte nella ‘nazione’ il punto d’Archimede dell’auspicato ordine postbellico. Come prodotto di un particolare momento storico si impose lo slogan dell’autodeterminazione dei popoli (ovvero delle nazioni) che si declinò contemporaneamente secondo il vocabolario bolscevico, democratico, asburgico, nazionalista. Dentro quel tempo sospeso che furono i mesi della Conferenza della Pace, inaugurata il 15 gennaio 1919 e la cui fase decisiva si conclude con la firma del trattato di Versailles il 28 giugno 1919, furono adombrate diverse possibilità fra loro alternative per rendere operativa la corrispondente definizione della nazione politica novecentesca.

Il Convegno organizzato dalla Società di Studi Trentini di Scienze Storiche intende approfondire questa tematica sia dal lato delle potenzialità delle proposte fra loro concorrenti sul mercato politico sia da quello, più ristretto, delle loro concrete realizzazioni o riflessi nei trattati di pace. Rientrano perciò nell’ambito del Convegno anche i programmi non rappresentati da ministri plenipotenziari a Parigi, come furono, ad esempio, i programmi bolscevichi, quelli di Confederazione danubiana nonché delle così dette nuove nazioni. La rilevanza e l’attualità internazionale del Convegno, che si svolgerà secondo le linee appena esposte, emergono in primo luogo dal fatto che con esso – e con i relativi atti – si dà un contributo conoscitivo (di dati storici) e interpretativo (di teoria politica) al dibattito, al quale attualmente sono interessate in particolare l’area mitteleuropea e quella balcanica, sulle concrete alternative esistenti fra esigenze di sovranità nazionale e i dettami della collaborazione internazionale. Oltre a ciò il Convegno rappresenta un’iniziativa italiana nel quadro della vasta riflessione storiografica europea in atto, finora condotta in primo luogo da parte della storiografia di lingua tedesca, sull’evento cruciale che è stata la conferenza della pace di Parigi del 1919. Più specificamente il convegno e i relativi atti permettono anche un approfondito confronto scientifico su temi di sovranità riguardanti territori sui quali si esercita il ruolo di potenza garante dell’Austria, ovvero su una parte del Tirolo unito precisamente nel 1919 all’Italia.

 

NELLA FOTO, la conferenza di pace di Parigi, del 1919, tenutasi nel castello di Versailles.

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