Sabato 18 Maggio 2024

08.07.15 35 Mittagskogel da FinkensteinIn Austria i monti si comprano e si vendono. A volte sono di proprietà dello Stato o dei Länder, a volte sono di istituzioni o di privati cittadini. È di tre anni fa la protesta scoppiata alla notizia che lo Stato, attraverso la sua Bundesimmobiliengesellaschaft (società che amministra il suo patrimonio immobiliare), stava per vendere alla chetichella il Großer Kanigat, la montagna al confine tra il Tirolo Orientale e la Val Comelico, subito al di là di Sappada, che noi chiamiamo monte Cavallino.

 

Ma anche il Grossglockner, il monte più alto dell’Austria, è di proprietà privata: appartiene all’Alpenverein, che lo ricevette in dono da un industriale che ne aveva acquistato la vetta e le sue pendici un pezzo alla volta. Fu una fortuna, perché quando Jörg Haider, una decina di anni fa, voleva costruirvi una telecabina, per consentire ai turisti di avvicinarsi senza fatica al ghiacciaio sul versante orientale, fu proprio il sodalizio alpinistico a impedire lo scempio.

 

Un altro monte di proprietà privata è il Mittagskogel, nelle Caravanche, al confine tra Carinzia e Slovenia. Chiunque sia andato a Villach lo ha notato, pur forse ignorandone il nome, perché si staglia imponente all’orizzonte meridionale, con i suoi 2.145 metri di altezza. Ed è di Villach anche il suo proprietario, Robert Rogner, imprenditore delle costruzioni, attivo in tutta l’Austria e anche all’estero (sono state costruite da Rogner le famose terme di Bad Blumau, nelle stravaganti forme progettate da Friedensreich Hundertwasser).

 

Rogner lo aveva acquistato negli anni ’80 dai principi “von und zu” Liechtenstein, soltanto perché se n’era innamorato, e per pagarne il prezzo aveva dovuto vendere quasi tutto il suo patrimonio. Che non intendesse servirsene per una speculazione immobiliare è dimostrato dal fatto che sono passati 34 anni e il suo monte e sempre lì, intatto, mentre Rogner ha molto costruito altrove, anche a Pramollo.

 

Ora Robert Rogner ha 73 anni ed è preoccupato per il futuro. Teme che qualcuno un giorno possa cementificare il Mittagskogel, che lui considera la sua montagna e chiama “il re delle Caravanche”. E, per impedirlo, ha avviato le procedure necessarie perché l’intera area di 672,3 ettari sia inserita nella “Rete Natura 2000” dell’Unione Europea e sottoposta ai relativi vincoli, che mirano a proteggere e a conservare l’ambiente naturale, soprattutto allo scopo di farne un habitat idoneo alla protezione di volatili e piante minacciate o in via di estinzione.

 

L’iter di approvazione da parte dell’Unione Europea si è concluso e nei giorni scorsi Rogner ha potuto finalmente presentare ufficialmente il suo nuovo “parco naturale”, che, proprio perché nessuno potrà più metterci mano, nemmeno lo stesso Rogner, può a tutti gli effetti essere considerato un dono del generoso imprenditore a Villach e a tutti gli amanti della montagna e della natura. “Il Mittagskogel – ha detto Robert Rogner, in una conferenza stampa in cui era affiancato dall’assessore regionale all’ambiente Rolf Holub – deve essere conservato così com’è ora, perché questo gioiello possa essere trasmesso intatto alle generazioni future. Non ci devono essere altre aggressioni al patrimonio naturale che ci è ancora rimasto. Sul Mittagskogel non si potranno più costruire funivie, impianti eolici o altre strutture”.

 

Rogner ha espresso l’auspicio che il suo esempio sia seguito da altri. “Forse l’idea può diffondersi e crescere come una palla di neve. È giunto il momento in cui si deve concedere alla natura e alla sua fauna uno spazio adeguato”.

 

Ovviamente entusiasta l’assessore Holub. “Oggi – ha dichiarato – è una giornata storica per la Carinzia e una giornata molto buona per la protezione della natura. Come proprietario dell’area, Robert Rogner ha riconosciuto che la sua destinazione a zona protetta è di grande valore per il nostro Land. Ed è bello che si sia comportato in modo così esemplare nei confronti della protezione della natura in Carinzia”.

 

Nella foto, il Mittagskogel , la cui cresta segna il confine tra la Carinzia e la Slovenia.

 

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